Da sx: Maria Francese, la vedova del giornalista; Leone Zingales, vice presidente nazionale dell'Unci, e Leoluca Orlando, sindaco della città di Palermo |
A Bagheria inaugurata la "Casa di Giuseppe Francese", dedicata ai
giovani ed alla memoria
Fu uno dei primi a capire cosa stesse accadendo all'interno di Cosa nostra
negli anni Settanta, raccontando l'ascesa dei corleonesi Riina e Provenzano.
Fu persino l'unico giornalista a intervistare la moglie di Totò Riina, Ninetta
Bagarella ed ebbe il coraggio di fare rivelazioni su personaggi come
don Agostino Coppola, il sacerdote di Partinico che aveva celebrato
le nozze segrete del latitante Riina e aveva rapporti con l'anonima sequestri.
Ecco chi era Mario Francese. A 38 anni di distanza è importante ricordare
la sua figura, un uomo con la schiena dritta che non aveva timore di portare
alla luce i fatti più scomodi, compreso il rapporto che già allora era forte
tra mafia e politica. Quando venne assassinato, Francese stava proprio
attendendo la pubblicazione di un suo dossier su mafia e appalti. Un ritardo di
cui il giornalista si lamentò con diversi colleghi, ritenendo che “fosse
uscito dalla redazione”. Quel dossier venne poi pubblicato postumo come
supplemento al Giornale di Sicilia.
Francese venne ucciso davanti la propria abitazione da Leoluca Bagarella. Era la sera del 26 gennaio 1979.
Oggi il suo sacrificio è stato ricordato a Palermo con una cerimonia organizzata dall'Unci in viale Campania, sul luogo dell'agguato. Erano presenti, tra gli altri, i familiari di Francese, la vedova Maria ed i figli Giulio e Massimo, il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, il prefetto Antonella De Miro, i vertici della magistratura e delle Forze dell'ordine. Il Vice-Presidente nazionale dell'Unione cronisti, Leone Zingales, sottolineando l'impegno professionale di Mario Francese ha aggiunto che il "coraggioso cronista non si è tirato indietro quando si è trattato di fare nomi e cognomi nei resoconti e nelle inchieste sugli affari e le alleanze tra mafiosi e apparati politico-imprenditoriali inquinati". "Il sacrificio di Mario Francese - ha detto il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando - non è stato vano. La città gli è riconoscente e le giovani generazioni stanno raccogliendo i frutti del suo lavoro e del suo coraggioso impegno". Negli atti processuali, tra l'altro si legge: "Il movente del delitto Francese va ricercato nella sua attività professionale, nello straordinario impegno civile con cui egli ha compiuto una approfondita ricostruzione delle più complesse e rilevanti vicende di mafia verificatesi negli anni '70". La sezione Unci di Siracusa, guidata dal fiduciario Francesco Nania, ha partecipato stamane alla commemorazione di Francese che si è svolta nel Giardino Cuti del capoluogo aretuseo, città natale del giornalista ucciso 38 anni fa.
Dopo la cerimonia di questa mattina, i familiari di Francese hanno raggiunto Bagheria, dove è stata inaugurata e aperta al pubblico la "Casa di Giuseppe Francese”, un luogo che diventerà un centro giovanile di aggregazione e di documentazione sui giornalisti uccisi dalla mafia. Giuseppe Francese era il più piccolo dei figli del cronista ucciso in viale Campania. Si tolse la vita il 3 settembre del 2002, a soli 36 anni, segnato dalla vicenda del padre.
ANTIMMAFIADuemila
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