EMANUELE
MACALUSO
Oggi il Corriere della Sera pubblica una interessante intervista a
Giuliano Pisapia, raccolta da Maurizio Giannattasio, con questo titolo:
"Non sono la stampella di nessuno". Pisapia reagisce indignato, ma
con ragionamenti, alle accuse infondate di essere "a servizio di
Renzi". Come al solito c'è, in certi gruppetti della sinistra
inconcludente, la pretesa di rappresentare la purezza della politica e
l'abitudine di dare del "traditore" e di essere "a servizio del
nemico" (ormai Renzi è il nemico principale ed esclusivo) a chi non
condivide i loro giudizi. A destra, per questi gruppetti, non c'è più nessuno.
Giuliano ragionando dice: "Non è mia intenzione fondare alcun partito, ce
ne sono già tanti. Credo nella necessità di un campo progressista che unisca una
sinistra fuori dal Pd che sappia assumersi la responsabilità di dare il proprio
contributo per fare uscire il Paese dalla situazione terribile in cui si trova.
Invece continuo a leggere notizie non vere, spesso fuorvianti o strumentali.
Non so da chi provengono, ma so che vogliono dividere". Per la verità, il
giornalista che lo intervista, facendogli la domanda ha già detto che le accuse
vengono "dall'interno del Pd e da Sinistra italiana".
È noto infatti
che mentre Cuperlo collabora con Pisapia, gli altri gruppi di opposizione
all'interno del Pd e fuori lanciano le accuse cui abbiamo accennato. Alla
irresponsabilità degli accusatori Giuliano dà un'altra risposta ragionata e
politica: "A sinistra, nel centrosinistra, bisogna trovare un minimo comun
denominatore per stare insieme. Sono più le cose che ci uniscono che quelle che
ci dividono. Se non riusciamo a stare insieme, vince Trump e trionfano i
populisti. Per questo ci vuole fermezza nei valori, ma anche realismo e
concretezza: dall'immigrazione al lavoro, dalla povertà alla tutela della
dignità delle persone. Temi che non si possono affrontare in modo
ideologico".
Alla mia età non posso partecipare attivamente a nessuna
iniziativa e collaborare per fare avanzare giusti progetti nel centrosinistra.
Quel che posso fare è quel che faccio, e quindi vorrei incoraggiare Giuliano ad
andare avanti.
11 gennaio 2016
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