La Chiesa dei Cappuccini a Corleone |
NONUCCIO ANSELMO
Riusciranno
i nostri amici a trovare trecentocinquantamila euro (circa), a rimettere in
piedi lo storico convento dei Cappuccini a disposizione del Fec (Fondo edifici
per il culto) che ne aveva già decretato l’abbattimento, e a vivere felici e
contenti, nella speranza che il Fec medesimo, riconoscente, lo rigiri alla
Chiesa corleonese, anche se di vero e proprio culto non è certo che si possa
tornare a parlare almeno a breve?
Eccocci ad
un altro capitolo della lunga, doppia vertenza Corleone-Fec e Corleone-tempo.
Un capitolo che sarà più dettagliatamente spiegato giovedì – festa di san
Bernardo da Corleone - in matrice dall’ingegnere Giovanni Piccione, cui è stato
affidato l’incarico di progettare la messa in sicurezza dello storico edificio,
destinato alla distruzione in una gara tra Fec e tempo.
Insomma, la
curia di Monreale, con il sostegno di un comitato civico corleonese, sta
cercando di salvare il salvabile. Come? Con un progetto di messa in sicurezza e
con l’individuazione degli strumenti finanziari per realizzarlo. Si spera in un
intervento regionale per un polo storicamente e culturalmente importante e
possibilmente anche in qualche contributo locale.
(Si terrà oggi pomeriggio alle 16,00, nella chiesa di San Bernardo a Corleone, la presentazione del libro di Nonuccio Anselmo "Inchiesta su Bernardo").
(Si terrà oggi pomeriggio alle 16,00, nella chiesa di San Bernardo a Corleone, la presentazione del libro di Nonuccio Anselmo "Inchiesta su Bernardo").
Il progetto
prevede di ripristinare gli spazi e ripulire l’interno dell’ex convento, ormai
intasato dal materiale dei crolli del tetto e dagli ormai inutili e travolti
pali di sostegno, di rimettere in sicurezza le parti pericolanti con il
consolidamento della navata e delle nicchie, con il ripristino della muratura
interna e perimetrale e con il rifacimento della copertura crollata in legno,
tavole e coppi.
Questo
sarebbe il primo passo, che dovrebbe essere accompagnato dal ripristino della
zona della cripta, dove per secoli sono stati ospitati i corpi dei monaci e dei
benefattori morti, poi devastata da un incendio e infine da crolli. Il tutto
dovrebbe essere completato, in un secondo tempo, con il restauro di altre zone,
come le individuate salette di imbalsamazione dei cadaveri.
Al primo
intervento di messa in sicurezza ne dovrebbe seguire un secondo più dettagliato
e completo di stabilizzazione dell’area, con palificazioni ed altri
interventi esterni, per riportare la struttura all’antico splendore.
L’obiettivo finale potrebbe essere la nascita di una basilica di San Bernardo,
con un ritorno dei Cappuccini a Corleone, cacciati dalle leggi eversive seguite
all’Unità d’Italia. Una espressione di massima di una simile volontà è già
venuta. Ma intanto, la struttura potrebbe ospitare conferenze e mostre e
potrebbe tornare a raccogliere tutte le opere d’arte che furono portate via
prima del crollo, a cominciare dall’altare ligneo in parte manomesso dai frati
Rinnovati per adattarlo ai loro spazi, per finire con le tele che si trovano in
matrice e con le statue ospitate a Santa Maria.
Per questo
motivo, uno dei compiti che l’ingegnere Piccione si è assunto è stato quello di
recuperare l’elenco di tutte le opere e gli arredi contenuti nell’ex convento.
January 8, 2017
Dal Blog “Il Cuore e il Leone" di Nonuccio Anselmo
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