Francesco Lombardo |
I carabinieri del Nucleo Operativo e
Radiomobile della Compagnia di Bagheria, nella mattinata odierna, hanno dato
esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal
Tribunale di Palermo, su richiesta della locale Procura della Repubblica -
Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di Francesco LOMBARDO,
classe ’56 e del figlio Andrea LOMBARDO, classe ’81, ritenuti i
mandanti dell’omicidio di Vincenzo URSO, giovane imprenditore assassinato
a colpi di pistola nella notte tra il 24 ed il 25 ottobre 2009 sotto la propria
abitazione di Altavilla Milicia. La misura cautelare è stata emessa a
seguito delle risultanze investigative acquisite dalla Compagnia Carabinieri di
Bagheria attraverso l’assunzione di numerose testimonianze, attività tecniche e
riscontri a dichiarazioni di collaboratori di giustizia, già esponenti di
spicco della mafia bagherese, che hanno consentito di accertare come l’evento
delittuoso fosse maturato nel contesto delle dinamiche interne alla famiglia
mafiosa di Altavilla Milicia, retta in quel momento da Francesco LOMBARDO.
Riguardo al movente, le attività
investigative hanno fatto emergere come alla base dell’episodio omicidiario vi
fosse l’indebita concorrenza lavorativa posta in essere dall’URSO a discapito
dei LOMBARDO, i quali, al pari della vittima, svolgevano l’attività
imprenditoriale di “movimento terra” nella zona di Altavilla Milicia. A questo,
si aggiungeva il forte risentimento nutrito da tutta la famiglia LOMBARDO nei
confronti dell’URSO Vincenzo, a seguito della rottura unilaterale del
fidanzamento con la figlia del reggente LOMBARDO
Francesco.
Andrea Lombardo |
LOMBARDO Francesco è stato coinvolto anche
nell’indagine antimafia “Argo” ed in data 09.02.2015, all’esito del giudizio
abbreviato, è stato condannato alla pena di anni 14 di reclusione, per aver
diretto, fino al 30.10.2012 (data del suo arresto per un episodio di estorsione
aggravata) la famiglia mafiosa di Altavilla Milicia.
Il figlio LOMBARDO Andrea, in data
05.06.2014, è stato raggiunto da un provvedimento cautelare nell’ambito
dell’operazione antimafia “Reset”, per aver partecipato alla riorganizzazione
della famiglia mafiosa di Altavilla Milicia; lo stesso, in data 19.11.2015,
sempre a seguito di giudizio abbreviato, è stato condannato alla pena di anni 6
e mesi 10 di reclusione.
Le notifiche dei provvedimenti sono state
effettuate presso la Casa Circondariale “Pagliarelli” di Palermo, ove i
suddetti risultano attualmente ristretti.
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