Rosario Crocetta |
APPROVATA LA NORMA PER PROROGARE I CONTRATTI IN SCADENZA. SARÀ POSSIBILE
INGAGGIARE ALTRO PERSONALE
La proroga dei precari storici, certo. Ma anche la possibilità di farne di
nuovi, il tutto nel lungo anno elettorale alle porte. Poteva l’Ars non
approfittare del ddl “nobile” per garantire ancora due anni certi di contratto
a una platea di oltre 20mila precari di enti pubblici e non approfittarne,
infilandoci un piccolo comma che consentirà agli stessi enti di assumere nuove
persone senza alcun obbligo di concorso e con contratti a tempo? Certo che no,
ed ecco che nella legge votata ieri a gran maggioranza a Sala d’Ercole, salta
fuori la possibilità di fare questi nuovi contratti in Regione, Comuni e
perfino Aziende sanitarie. A nulla è servito un emendamento, presentato dai
socialisti e sostenuto dal Movimento 5 stelle, che doveva cancellare questa
norma: con voto segreto è stato bocciato.
La norma prevede che, in deroga al blocco delle assunzioni, «qualora tra il
personale con contratto di lavoro subordinato non siano presenti figure
professionali necessarie all’espletamento delle funzioni e dei servizi
istituzionali, le amministrazioni interessate possono instaurare rapporti di
lavoro flessibile a patto che non vi sia un aumento dei costi». Insomma, se
qualche dipendete comunale va in pensione, ad esempio, si può trovare il modo
per fare nuove assunzioni a tempo determinato oltre il bacino di precari
storico. «Il lupo perde il pelo, ma non il vizio e la politica approva una
porcheria », dicono il segretario generale e il segretario regionale della Cisl
Funzione pubblica siciliana Gigi Caracausi e Paolo Montera.
Al netto di questa scelta dal sapore elettorale, l’unica altra cosa certa è
che i 16mila precari degli enti locali, gli altri 5mila Asu, i 1.500 precari
delle Aziende sanitarie e altri 500 dipendenti a tempo della Regione hanno la
proroga per almeno due anni, fino al 2018. Nelle more sarà avviata anche la
stabilizzazione in deroga a una serie di tetti imposti dallo Stato: almeno
8mila precari potrebbero essere stabilizzati da qui ai prossimi due anni e
sono previste penalità per i Comuni che non lo faranno avendo i posti
disponibili in pianta organica.
La grande incognita rimane questa seconda parte della norma votata ieri
dall’Ars: la proroga non è a rischio impugnativa dallo Stato, ma la
stabilizzazione in deroga alle norme nazionali sì. Per evitare impugnative
occorreva un passaggio in Parlamento nazionale, che è saltato. Da Palazzo Chigi
sarebbero comunque arrivate rassicurazioni informali per evitare una
impugnativa. Ma non vi è alcuna certezza. Insomma, proroghe sì, ma
stabilizzazione forse.
a.fras.
La Repubblica Palermo, 29 dic 2016
Sicilia. Panepinto: norma su "nuove assunzioni"? Polemiche strumentali da chi non conosce la disposizione
“Siamo stupiti dalla reazione di fronte alla norma definita come la ‘deroga al blocco delle assunzioni’: si grida allo scandalo, senza sapere - o comunque senza spiegare – che questa possibilità riguarda solo alcuni comuni inferiori a 5000 abitanti e che i contratti potranno essere stipulati esclusivamente con fondi comunali e non regionali. Proprio i piccoli comuni, infatti, per via di stretti vincoli finanziari e per l’impossibilità di accendere nuovi contratti, si sono trovati spesso privi di figure apicali, quelle di ‘categoria D’ come capi strutture e dirigenti. Grazie a questa norma si potrà procedere al cosiddetto ‘scavalco’, cioè all’utilizzo di dipendenti di altri enti previsto da una legge del 2004. Lo spirito che ha portato all’approvazione del provvedimento è dettato dalla volontà di far funzionare meglio le piccole amministrazioni, solo se virtuose e in grado di spendere propri fondi. Ci aspettavamo la strumentalizzazioni dell’opposizione, ma si è unita anche quella di alcuni ‘analisti’ che forse non hanno studiato a fondo la norma. Ad ogni modo, se voler far funzionale anche i piccoli comuni in Sicilia è una colpa, sono pronto ad assumermi le mie responsabilità”.
Sicilia. Panepinto: norma su "nuove assunzioni"? Polemiche strumentali da chi non conosce la disposizione
“Siamo stupiti dalla reazione di fronte alla norma definita come la ‘deroga al blocco delle assunzioni’: si grida allo scandalo, senza sapere - o comunque senza spiegare – che questa possibilità riguarda solo alcuni comuni inferiori a 5000 abitanti e che i contratti potranno essere stipulati esclusivamente con fondi comunali e non regionali. Proprio i piccoli comuni, infatti, per via di stretti vincoli finanziari e per l’impossibilità di accendere nuovi contratti, si sono trovati spesso privi di figure apicali, quelle di ‘categoria D’ come capi strutture e dirigenti. Grazie a questa norma si potrà procedere al cosiddetto ‘scavalco’, cioè all’utilizzo di dipendenti di altri enti previsto da una legge del 2004. Lo spirito che ha portato all’approvazione del provvedimento è dettato dalla volontà di far funzionare meglio le piccole amministrazioni, solo se virtuose e in grado di spendere propri fondi. Ci aspettavamo la strumentalizzazioni dell’opposizione, ma si è unita anche quella di alcuni ‘analisti’ che forse non hanno studiato a fondo la norma. Ad ogni modo, se voler far funzionale anche i piccoli comuni in Sicilia è una colpa, sono pronto ad assumermi le mie responsabilità”.
Sicilia. Raciti: norma su precari provvedimento giusto, no polemiche
strumentali
“La norma sui precari approvata
dall’Assemblea Regionale Siciliana su proposta del governo regionale è un
provvedimento giusto e necessario, specie alla luce di quanto accaduto di
recente a Roma, con la crisi politica che ha portato ad un nuovo governo
nazionale ed al conseguente slittamento dei tempi previsti”. Lo dice Fausto
Raciti, segretario regionale del PD.
“In Sicilia abbiano fatto la nostra
parte, individuando un percorso concreto per la stabilizzazione di un bacino fondamentale
per il funzionamento degli enti locali. Al tempo stesso – aggiunge Raciti –
trovo strumentali le polemiche per una disposizione corretta, contenuta nel
testo sui precari, che permette ai comuni di individuare figure necessarie alla
regolare attività delle amministrazioni locali: ancora una volta, purtroppo,
c’è chi preferisce gettare discredito sulla Regione pur di guadagnare qualche
titolo sui giornali”.
giovedì 29 dicembre 2016
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