di VERDIANA PARASPORO
Palermo ottiene il titolo di "Capitale italiana dei Giovani": si propone alla città l'occasione di mettere in mostra le proprie potenzialità, richiamando a sé i giovani
Un titolo prestigioso che rappresenta per la città una sfida, un'occasione per concretizzare il progetto di crescita, per "cambiare per sempre": dopo la candidatura di febbraio, Palermo diventa "Capitale Italiana dei Giovani 2017". Il popolo del web palermitano si divide nettamente di fronte a questa "vittoria" che ha visto Palermo una delle tre città finaliste insieme a Bari e Venezia. Chi esulta per la notizia, riconoscendo all’amministrazione il merito di aver intrapreso un percorso verso una città sempre più orientata al futuro. Chi invece ironizza su Palermo come la "capitale dei giovani che scappano" dalla mancanza di lavoro, dall’arretratezza. Come già detto però, il titolo non è un premio ma un "progetto" o, più romanticamente, una promessa: si parla quindi della possibilità di mettere in mostra e organizzare le potenzialità della città, promuovere e attivare idee innovative con l’obiettivo di restituire ai giovani un ruolo da protagonisti all’interno della società.
Palermo, da sempre una città controversa e contradditoria, ha l’occasione di offrire ai giovani una nuova scelta, quella di restare. È questo lo scopo dell'iniziativa: rafforzare la rete di servizi per evitare la fuga di competenze e convincere i giovani a investire sul territorio. Ripartire dai giovani per costruire un futuro per i giovani, sfruttando l'ingegno e attivando iniziative di cittadinanza partecipata a loro rivolte.
Cosa ha permesso a Palermo di diventare capitale dei giovani? Ecco i temi presi in considerazione dalla giuria: la carica innovativa e l'impatto delle proposte di implementazione delle politiche giovanili a livello territoriale; l'esposizione mediatica; i benefici conseguenti per tutta la città proponente; la possibilità di rendere le proposte un riferimento a livello nazionale e internazionale.
In concreto, sono cinque gli assi su cui verteranno le attività del prossimo anno: Palermo efficiente e trasparente, Palermo città educativa e culturale, Palermo solidale, Palermo vivibile, Palermo produttiva. Questi invece i temi su cui sarà posta attenzione: multiculturalità, diritti della persona e partecipazione, risorse territoriali, imprenditorialità giovanile e inserimento lavorativo; e ancora innovazione tecnologica e vivibilità, volontariato, educazione e network europeo.
Si prospetta così un anno di cambiamento, di nuove possibilità per Palermo. Su questo tipo di impegno l'Amministrazione comunale punterà per portare avanti l’idea di uno sviluppo, di una crescita, partendo da attività come il "Festival dell’ingegno", il "Pride", il progetto del coworking o tramite il recupero e la rivalorizzazione di spazi urbani.
19 dicembre 2016
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