Leoluca Orlando |
di SARA SCARAFIA
Un mese esatto, sperando che nel frattempo il quadro sia più chiaro: non
solo rispetto agli avversari, ma anche rispetto agli alleati. E intanto al
lavoro sulle liste, che saranno almeno quattro, e sui social network. Leoluca
Orlando aprirà la campagna elettorale il 29 gennaio, con ogni probabilità al
teatro Golden. Il debutto, inizialmente, era stato programmato per domani, in
occasione del primo anniversario del tram. Poi la decisione di posticipare al
14 gennaio. Infine, due giorni fa, anche dopo l’esito della direzione
provinciale del Pd con il partito spaccato ma orientato a sostenerlo, la
decisione di rinviare ancora. Il 29 dunque, ma non oltre: perché questa volta
bisognerà trovare gli sponsor che caccino fuori i soldi per finanziare la corsa
alla rielezione. Nel 2012 la spesa di 500mila euro — tanto costò la campagna
elettorale che lo riportò a piazza Pretoria — fu sostenuta da Italia dei
valori. Ma stavolta Orlando corre da solo. E dovrà cercare finanziatori
privati. Al momento può contare almeno in parte, e non è poco, sui 600mila euro
appena stanziati per la comunicazione istituzionale: risorse che nel 2017
verranno investite per spot, da trasmettere anche al cinema, cartelloni,
inserzioni sui giornali e promozione turistica di Palermo all’estero.
Martedì sera a Palazzo delle Aquile ha riunito il suo gruppo consiliare, il
Mov 139, e ha ribadito il diktat: non correrà con simboli di partito. E il Pd?
Un’incognita. Orlando non sa ancora se un eventuale sostegno dei democratici
possa essere un vantaggio oppure un boomerang. E di certo, se anche alla fine i
democratici decidessero di appoggiarlo, il sindaco chiederà loro di rinunciare
al simbolo. «Una ipotesi potrebbe essere quella di proporre loro una
soluzione di mezzo, una cosa tipo “democratici per Orlando”, ma è ancora tutto
assolutamente campato in aria», sussurrano dallo staff. Le liste certe saranno
almeno quattro: una sarà quella della sinistra che, senza simboli di partito,
riunirà tra gli altri Sinistra Italiana, Rifondazione, L’Altra Europa con
Tsipras. Correranno in questa lista gli assessori Giusto Catania e Barbara
Evola, ma anche Luca Casarini, Erasmo Palazzotto, i consiglieri di
circoscrizione Massimo Castiglia e Paola Lucido. E anche qualche new-entry:
potrebbero scendere in campo per un posto in Consiglio comunale: Mariangela Di
Gangi del Laboratorio Zen Insieme e Sonia Spallitta, avvocato e sorella di
Nadia, consigliere del Pd. Nelle altre liste ci saranno i consiglieri uscenti
del Mov 139 con qualche “acquisto”, per esempio Mimmo Russo: ras del consenso
di Borgo Vecchio, storico leader degli ex-Pip, approdato al Gruppo misto dopo
un passato in Alleanza nazionale e Mpa, è stato di fatto molto spesso un
componente aggiunto della maggioranza. In corsa potrebbero esserci anche gli
assessori: così pare vorrebbe Orlando. «Non mi ha ancora chiesto nulla»,
sussurra però più d’uno tra loro.
In attesa di comporre le liste, ma soprattutto in attesa degli sponsor che
tirino fuori i soldi, Orlando fa campagna elettorale low cost. Come? Anzitutto
puntando sui social. Da settembre, il suo “esperto” della comunicazione
Alessandro Lombardi, si dedica solo ai profili del primo cittadino. Orlando su
Twitter ha raggiunto 60mila “follower”, due anni fa ne aveva 24mila; sul suo
profilo Facebook conta su 33mila “like” ne aveva 12mila. La sfida social punta
soprattutto a contrastare l’eterno sfidante, Fabrizio Ferrandelli, ex
orlandiano che già nel 2012 ha corso contro di lui. E sui social è partita
anche la campagna del “prima e del dopo”: immagini del cambiamento della città
negli ultimi cinque anni. I post diffusi finora sono sei: dal belvedere di
Monte Pellegrino, «ripulito e consolidato », alle piazze pedonali, dal
lungomare di Romagnolo allo Zen 2. Il sindaco vuole puntare moltissimo su quello
che è già stato fatto. Ma anche su quello che «si sta facendo»: ieri, insieme
con il vicesindaco Emilio Arcuri, ha tenuto una conferenza stampa per elencare
le opere pubbliche per 84 milioni che partiranno a breve. Dai lavori per
realizzare via Palinuro e pedonalizzazione Mondello, al recupero del
porticciolo della Bandita. «Sono fiero di essere il sindaco del cemento ma
senza aggredire il territorio». Al voto mancano ancora cinque mesi.
La Repubblica Palermo, 29 dic 2016
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