Karl Marx |
Il settimanale statunitense dedica una lunga
analisi alla rivalutazione delle teorie di Marx, da sempre osteggiate dagli
Usa. "Se i politici non praticheranno nuovi metodi per garantire eque
opportunità economiche a tutti, i lavoratori di tutto il mondo non potranno che
unirsi. E Marx potrebbe avere la sua vendetta".
Karl Marx doveva essere morto e sepolto. Il
crollo dell'Unione Sovietica e lo sviluppo capitalistico dell'economia cinese
sembravano aver messo in soffitta le idee del grande filosofo ed economista
tedesco, autore de Il Capitale, vera e propria "bibbia" dei comunisti
di tutto il mondo. Eppure, nel pieno della più feroce crisi economica della
storia, le idee del grande pensatore stanno tornando in auge. La lettura delle
sue opere ha visto un forte balzo, e sempre più spesso economisti
anticapitalisti riescono a sviluppare interessanti ragionamenti anche sui media
generalisti: cosa che fino a qualche anno fa, quando l'ideologia del libero
mercato era al suo apice, sarebbe stato quasi impensabile.
Un esempio? Ieri lo "storico"
settimanale statunitense Time ha pubblicato un lungo articolo a firma del
corrispondente da Pechino Michael Shuman. Di fatto, il settimanale riconosce a
Marx un ruolo profetico: "Marx ha teorizzato che il sistema capitalista
impoverisce le masse e concentra la ricchezza nelle mani di pochi, causando
come conseguenza crisi economiche e conflitti sociali tra le classi sociali.
Aveva ragione. E' fin troppo facile trovare statistiche che dimostrano che i
ricchi diventano sempre più ricchi, e i poveri sempre più poveri". A
sostegno delle tesi di Marx in effetti c'è uno studio dell'Economic Policy
Institute di Washington che rivela come nel 2011 il reddito medio di
lavoratore maschio statunitense a tempo pieno era più basso rispetto al 1973.
Tra il 183 e il 2010 il 74% dei guadagni in termini di ricchezza è andato in
mano al 5% della popolazione.
Secondo il Time, tuttavia, "questo non
vuol dire che le teorie di Marx erano del tutto corrette. La sua ‘dittatura del
proletariato' non ha funzionato come previsto. Ma le conseguenze delle
disegualianze sono esattamente quelle che aveva predetto: il ritorno
della lotta di classe. La rabbia dei lavoratori di tutto il mondo è in
crescita: dagli Stati Uniti alla Grecia, passando anche per la Cina". E
ancora: "Marx aveva previsto un tale esito. I comunisti affermano
apertamente che i loro fini possono essere perseguiti solo con l'abbattimento
violento dell'ordine sociale esistente. ‘L'unica cosa che i proletari hanno da
perdere sono le loro catene'. Ci sono segnali che i lavoratori di tutto il
mondo sono sempre più impazienti. A decine di migliaia sono scesi nelle strade
a Madrid e Atene, protestando contro la disoccupazione e le misure di austerità
che stanno ulteriormente peggiorando le cose".
Tuttavia, la Rivoluzione auspicata da Marx
sembra essere lungi dal vedere la luce: le organizzazioni dei lavoratori sono
deboli, e i movimenti sorti negli ultimi anni (ad esempio Occupy Wall Street)
si sono parzialmente sciolti. Colpa, secondo Jacques Rancière, esperto di
marxismo presso l'Università di Parigi, delle reali intenzioni dei militanti,
che non intenderebbero rovesciare il capitalismo, ma soltanto riformarlo.
Tuttavia il Time mette in guardia: "Se i politici non praticheranno nuovi
metodi per garantire eque opportunità economiche a tutti, i lavoratori di tutto
il mondo non potranno che unirsi. E Marx potrebbe avere la sua vendetta".
http://www.fanpage.it/
26 MARZO 2013 17:43 di Davide Falcioni
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