L'intervento di Maria Concetta Balistreri |
Si è svolta la mattina del 24 dicembre, in via Lo Re, davanti ai locali della Camera del Lavoro di Bagheria,
la cerimonia di commemorazione in ricordo di Agostino Aiello, segretario della
Camera del Lavoro bagherese negli anni cinquanta, ucciso in circostanze
misteriose nel 1976.
«Era mio padre», le parole strozzate in un pianto commosso, sincero,
condiviso. Sono le parole pronunciate alla fine di una narrazione precisa e
dettagliata da parte di Maria Concetta Balistreri in ricordo di un un uomo
simbolo per Bagheria, Agostino Aiello. Sindacalista, politico ma soprattutto uomo di grande coraggio e determinazione
schierato dalla parte dei più deboli, degli indifesi. Le sue lotte per
restituire dignità ai lavoratori edili, ai braccianti, a chi lavorava nei
magazzini di limoni, le sue idee rivoluzionarie e l’impegno rigido per far
costruire le case popolari in centro città, per evitare ghettizzazioni ed
emarginazioni. L’aiuto scolastico ai figli di chi forse aveva più bisogno che
questi ragazzini lavorassero anzichè studiare non sono che alcuni dei passaggi
dell’impegno profuso da Agostino durante tutto il suo percorso al servizio
degli altri, prima che venisse barbaramente ucciso quaranta anni fa, in un
agguato (si disse una rapina) e di cui ancora oggi non si conoscono mandanti
ed esecutori. BALISTRERI: IL VIDEO UNO - IL VIDEO DUE - L'ALBUM FOTOGRAFICO
E noi vogliamo ricordarlo non solo per quello che ha saputo fare, ma anche per
ciò che ha saputo tramandare, maestro di vita ed esperienza, ma soprattutto
grandissimo portatore di ideali e di valori che rimangono inalterati nel tempo
e nei luoghi, in una Bagheria ormai da troppo tempo abbandonato ad un destino
di fatalità, assuefazione e rassegnazione.«Era mio padre», e sicuramente lo è stato per quelle decine di migliaia di persone che lo hanno accompagnato in quell’ultimo percorso di strada che sicuramente ci rende tutti uguali, ma capace di consegnarci la straordinarietà di chi è stato, è e sarà un modello da seguire, un esempio per le future generazioni.
Una commemorazione caratterizzata dagli interventi sia di chi lo ha conosciuto
personalmente e sia da chi ne ha subito il fascino ascoltandone racconti di
stima e di affetto.
Orazio Amenta segretario del PD di Bagheria, ha così sintetizzato il suo intervento: “Stamattina davanti la Camera del Lavoro di Bagheria abbiamo vissuto la vigilia di Natale più intensa ed emozionante degli ultimi anni, ricordando il compagno Agostino Aiello, “sindacalista di razza”, barbaramente ucciso 40 anni fa. Una vita spesa accanto i lavoratori, agli ultimi, agli emarginati. Un patrimonio da conservare, ricordare e valorizzare per le nuove generazioni. Valori come la solidarietà, la giustizia sociale, l’uguaglianza, la fraternità e la libertà sono patrimonio della comunità, appartengono a tutto il popolo, ed è nostro dovere raccogliere questa pesante eredità e custodirla per chi verrà dopo di noi“. (R.T.)
Orazio Amenta segretario del PD di Bagheria, ha così sintetizzato il suo intervento: “Stamattina davanti la Camera del Lavoro di Bagheria abbiamo vissuto la vigilia di Natale più intensa ed emozionante degli ultimi anni, ricordando il compagno Agostino Aiello, “sindacalista di razza”, barbaramente ucciso 40 anni fa. Una vita spesa accanto i lavoratori, agli ultimi, agli emarginati. Un patrimonio da conservare, ricordare e valorizzare per le nuove generazioni. Valori come la solidarietà, la giustizia sociale, l’uguaglianza, la fraternità e la libertà sono patrimonio della comunità, appartengono a tutto il popolo, ed è nostro dovere raccogliere questa pesante eredità e custodirla per chi verrà dopo di noi“. (R.T.)
www.ilfattobagherese.com
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