Il presepe fra le macerie con gli omaggi dei volontari |
I
SIMBOLI DEI SOCCORRITORI DI PALERMO AI PIEDI DELLA MANGIATOIA
Palermo, 11 dicembre 2016 – “Un
presepe fra le macerie di Amatrice, sotto una tenda di terremotati, collega la
nostra Chiesa a quelle comunità per riaccendere i riflettori che si stanno
spegnendo sulla terribile condizione dei nostri fratelli colpiti dal sisma
dell’Italia centrale e per testimoniare che soprattutto a Natale Dio non
abbandona chi ha perso la casa, la Chiesa, il luogo di lavoro”. Così padre
Adriano Castagna, preposito della Congregazione dell’Oratorio di San Filippo
Neri di Palermo, in spirituale comunione con il parroco di Sant’Agostino in Amatrice,
Savino D’Amelio, ha inaugurato ieri sera “Ecco la tenda di Dio fra gli uomini”,
opera realizzata all’interno della Chiesa di Sant’Ignazio Martire all’Olivella
a Palermo.
Sulle note del tocco del “Silenzio”
d’ordinanza intonate dalla tromba dei maestri del coro in memoria delle
vittime, si è aperta la porta della tenda donata dal Dipartimento regionale
della Protezione civile, mostrando ai fedeli il presepe allestito dai
volontari, dai chierici e dai ragazzi dell’Oratorio di San Filippo Neri.
Non oro, incenso e mirra, ma ai piedi della
mangiatoia in cui nascerà Gesù bambino, tra i simboli delle macerie e della
distruzione di Amatrice, sotto la celebre frase del Beato Pino Puglisi “E se
ognuno fa qualcosa…”, una lunga teoria di soccorritori palermitani ha deposto
in omaggio i simboli degli interventi effettuati nelle zone del “cratere”: i
vigili del fuoco i loro caschi, il Comune di Palermo il gonfalone e i caschi
dei vigili urbani, il dipartimento regionale di Protezione civile il
gagliardetto, i carabinieri il fregio con la fiamma, numerose associazioni di volontariato
(dai vigili del fuoco in congedo ai carabinieri in congedo fino ai Cavalieri
templari federiciani) alcune immagini di
salvataggi.
Toccanti i pensieri dei soccorritori
al Bambin Gesù: “Non ci sorprende – hanno scritto – ciò che riusciamo a fare
nonostante tutto, ma vedere gli altri felici per ciò che facciamo per loro”.
Numerose le testimonianze, come quella di Valerio Amato che nella zona di
Amatrice ha fatto il soccorritore e il magazziniere e che nella chiesa
dell’Olivella ha montato la tenda con un gruppo di colleghi.
Numerose le autorità presenti: il
luogotenente Giuseppe Messina, comandante dei Carabinieri di piazza Marina;
Ottavio Zacco delegato del sindaco Leoluca Orlando; Totò Orlando, presidente
del Consiglio comunale; Paola Miceli, presidente del Consiglio di
circoscrizione, e tutti i consiglieri della Prima circoscrizione.
Partendo dalla domanda “Signore, e ora
che si fa?”, posta da mons. Giovanni D’Ercole, vescovo di Ascoli Piceno, ai
funerali del 27 agosto scorso, fino al principio “E se ognuno fa qualcosa” del
Beato Pino Puglisi, i giovani dell’Oratorio di San Filippo Neri hanno spiegato
il senso della loro iniziativa. E Maria Teresa D’Esposito, dirigente del
servizio Volontariato, formazione e comunicazione del Dipartimento regionale di
Protezione civile, nell’aderire con entusiasmo al presepe dell’Olivella perché
“coerente con i nostri valori”, ha ricordato non solo i primi interventi di
soccorso fatti dai volontari siciliani, ma anche “la squadra di tecnici che sta
partendo dall’Isola per contribuire al censimento degli edifici danneggiati”.
Il presepe è visitabile tutti i giorni
dalle 7 alle 11 e dalle 16,45 alle 18.
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