Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella IL DISCORSO INTEGRALE DI FINE ANNO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA SERGIO MATTARELLA GUARDA |
sabato, dicembre 31, 2016
Il discorso integrale del presidente della Repubblica Sergio Mattarella
Corleone, uno sguardo all'indietro per ... andare avanti!
(Grazie a Gino Di Leo per questa splendida immagine della nostra Corleone)
Pubblichiamo i link di alcuni degli articoli più significativi di Città Nuove 2016.
Un modo per ripassare alcuni eventi dell'ultimo anno, eventi di "ieri"...
per guardare al futuro... (dp)
Un modo per ripassare alcuni eventi dell'ultimo anno, eventi di "ieri"...
per guardare al futuro... (dp)
CORLEONE. DOPO IL RINNOVO DEGLI ORGANI ADESSO BISOGNA RILANCIARE IL CIDMA!
Finalmente i commissari mettono mano al Cidma. Evidentemente, questo non può che essere solo il primo passo. Adesso bisognerà aprire le porte del Centro a quegli Enti e a quelle Associazioni che con dignità, coraggio (e prestigio) danno il loro (dimostrato, non millantato) contributo nella lotta contro la mafia e per l'affermazione di una cultura della legalità fortemente legata a criteri di giustizia sociale. Senza giustizia sociale, infatti, ha poco senso parlare di legalità. Per Corleone dev'essere un'occasione per aprire le porte al mondo. Infatti, bisogna guardare a livello locale, ma anche a livello nazionale ed internazionale, come si era fatto in origine, quando a Corleone per inaugurare il Cidma era venuto l'allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Infine, bisognerà selezionare e scegliere un Comitato scientifico competente e prestigioso, capace di rilanciare la struttura molto oltre il ruolo di "museo della mafia e dell'antimafia" (dp)
Corleone, la Commissione straordinaria rinnova il direttivo del Cidma (Centro di Documentazione sulla Mafia e il Movimento Antimafia)
L'interno del Cidma |
Nell'ambito delle attività di governo dell'amministrazione intraprese dalla
commissione straordinaria, nei giorni scorsi si è riunita l'assemblea generale
dei soci del CIDMA (Centro Internazionale di Documentazione sulle Mafie e del
Movimento Antimafia).
Nell'occasione, insieme ad un riepilogo dell'attuale gestione del centro,
si è proceduto al rinnovo del consiglio direttivo che ora risulta composto da
cinque membri, di cui tre nominati dalla commissione straordinaria in
rappresentanza del Comune di Corleone.
giovedì, dicembre 29, 2016
Via libera dell’Ars alla proroga dei contratti dei precari in scadenza, in arrivo altri precari
Rosario Crocetta |
APPROVATA LA NORMA PER PROROGARE I CONTRATTI IN SCADENZA. SARÀ POSSIBILE
INGAGGIARE ALTRO PERSONALE
La proroga dei precari storici, certo. Ma anche la possibilità di farne di
nuovi, il tutto nel lungo anno elettorale alle porte. Poteva l’Ars non
approfittare del ddl “nobile” per garantire ancora due anni certi di contratto
a una platea di oltre 20mila precari di enti pubblici e non approfittarne,
infilandoci un piccolo comma che consentirà agli stessi enti di assumere nuove
persone senza alcun obbligo di concorso e con contratti a tempo? Certo che no,
ed ecco che nella legge votata ieri a gran maggioranza a Sala d’Ercole, salta
fuori la possibilità di fare questi nuovi contratti in Regione, Comuni e
perfino Aziende sanitarie. A nulla è servito un emendamento, presentato dai
socialisti e sostenuto dal Movimento 5 stelle, che doveva cancellare questa
norma: con voto segreto è stato bocciato.
Orlando già in pista per la corsa al voto tra social network e fondi da trovare
Leoluca Orlando |
di SARA SCARAFIA
Un mese esatto, sperando che nel frattempo il quadro sia più chiaro: non
solo rispetto agli avversari, ma anche rispetto agli alleati. E intanto al
lavoro sulle liste, che saranno almeno quattro, e sui social network. Leoluca
Orlando aprirà la campagna elettorale il 29 gennaio, con ogni probabilità al
teatro Golden. Il debutto, inizialmente, era stato programmato per domani, in
occasione del primo anniversario del tram. Poi la decisione di posticipare al
14 gennaio. Infine, due giorni fa, anche dopo l’esito della direzione
provinciale del Pd con il partito spaccato ma orientato a sostenerlo, la
decisione di rinviare ancora. Il 29 dunque, ma non oltre: perché questa volta
bisognerà trovare gli sponsor che caccino fuori i soldi per finanziare la corsa
alla rielezione. Nel 2012 la spesa di 500mila euro — tanto costò la campagna
elettorale che lo riportò a piazza Pretoria — fu sostenuta da Italia dei
valori. Ma stavolta Orlando corre da solo. E dovrà cercare finanziatori
privati. Al momento può contare almeno in parte, e non è poco, sui 600mila euro
appena stanziati per la comunicazione istituzionale: risorse che nel 2017
verranno investite per spot, da trasmettere anche al cinema, cartelloni,
inserzioni sui giornali e promozione turistica di Palermo all’estero.
I comuni di Corleone e di Palazzo Adriano hanno firmato col Prefetto un protocollo d'intesa per prevenire le infiltrazioni mafiose
Un momento della firma del protocollo d'intesa antimafia in prefettura a Palermo |
IL PROTOCOLLO D'INTESA PER IL CONTROLLO DEGLI APPALTI E LA PREVENZIONE DELLE
INFILTRAZIONI MAFIOSE NELLE OPERE DI TRASFORMAZIONE DEL TERRITORIO E' STATO FIRMATO ANCHE DAI SINDACI DEI COMUNI DI ISOLA DELLE
FEMMINE, MISILMERI, POLIZZI GENEROSA, TORRETTA E VILLABATE, CHE IN PASSATO ERANO STATI SCIOLTI PER INFILTRAZIONE MAFIOSA
Questa
mattina, presso la sede della Prefettura - Villa Whitaker - il Prefetto De Miro
ed i Commissari Straordinari dei Comuni di Corleone e Palazzo Adriano, le cui
amministrazioni comunali sono state sciolte per mafia rispettivamente con D.P.R. del
12 agosto 2016 e con D.P.R. del 28 ottobre 2016, nonché i Sindaci dei
Comuni di Villabate, Torretta, Misilmeri, Isola delle Femmine e Polizzi
Generosa hanno stipulato Protocolli di Intesa per la legalità e la prevenzione
dei tentativi di infiltrazioni criminali mafiose nell'economia, con particolare
riguardo, oltre che ai settori degli appalti e contratti pubblici, per le
concessioni edilizie a titolo speculativo e relative opere di
urbanizzazione.
mercoledì, dicembre 28, 2016
L'OSPEDALE DI CORLEONE È "IN SALUTE": ATTIVATO OGGI IL NUOVO LABORATORIO D’ANALISI, IL 16 GENNAIO IL NUOVO PRONTO SOCCORSO
Un momento dell'inaugurazione del nuovo laboratorio di analisi. Da sx: Giovanni Rà, Giovanna Volo, Antonio Candela, Salvatore Strano |
SONO 220 MILA L'ANNO GLI ESAMI ASSICURATI DALLO OSPEDALE; DAL 1° DICEMBRE 500 GLI ESAMI DI RADIOLOGIA GARANTITI ALL'UTENZA ESTERNA; CIRCA 1.800 I PAZIENTI RICOVERATI, CON UN INDICE OCCUPAZIONALE SUPERIORE ALL'85%; LA DEGENZA POST-OPERATORIA PER LA COLECISTOCTOMIA AL DI SOTTO DELLA MEDIA NAZIONALE; AUMENTATI DEL 20% I PARTI, DIMINUITI (DAL 27% AL 23%) I TAGLI CESAREI (GUARDA IL VIDEO)
CORLEONE, 28 DICEMBRE 2016 - Sono 220 mila l’anno gli esami che
vengono assicurati a degenti ed utenti esterni dal laboratorio d’analisi dell’Ospedale
Dei Bianchi di Corleone. La struttura riqualificata e potenziata è stata
attivata questa mattina – alla presenza tra gli altri del Direttore generale
dell’Asp di Palermo, Antonio Candela, del Direttore sanitario, Giovanna Volo, e
del Direttore amministrativo, Salvatore Strano - nei nuovi locali del
“Corpo A” dell’Ospedale. In una superficie di circa 200 mq. lavorano 3
Dirigenti (2 medici ed un biologo) e 4 Tecnici, che garantiscono tutti gli
esami di base anche per le urgenze ed emergenze del nosocomio. Il laboratorio
di Corleone, rinnovato ed aggiornato anche dal punto di vista tecnologico, è
collegato in rete con gli altri 5 laboratori distribuiti nel territorio
dell’Azienda sanitaria provinciale e con l’Unità Operativa di Medicina
trasfusionale.
martedì, dicembre 27, 2016
Parroco onora il boss: “Dobbiamo inchinarci al dolore dei parenti”
La locandina-scandalo |
MARA CHIARELLI
Bari, bufera per la messa in suffragio di Rocco
Sollecito. La questura: rito privato. Il vescovo: grande scandalo. Don Michele rivendica la scelta: nessuno nella Chiesa può vietarmi questa
iniziativa. Anche il sindaco contro il prete: assurdo pubblicare un
manifesto funebre come questo. L’annuncio del parroco di Grumo Appula, don Michele Delle Foglie, della
messa in ricordo del boss Rocco Sollecito, ucciso in Canada sette
mesi fa. È bufera sul parroco
BARI. Il parroco è «spiritualmente unito ai familiari residenti in Canada e con
il figlio Franco venuto in visita» e invita i cittadini di Grumo Appula a
partecipare alla messa in memoria di Rocco Sollecito, boss della ‘ndrangheta
ucciso a maggio scorso a Montreal. Accade in Puglia, in un paese di 13mila
anime, a pochi chilometri da Bari, dove ieri mattina si sono scatenate le
polemiche. Ad accendere la miccia, il parroco della chiesa madre. Don
Michele Delle Foglie, nei giorni scorsi, aveva fatto affiggere un manifesto per
annunciare la celebrazione organizzata per oggi pomeriggio in suffragio di
Sollecito, a sette mesi dal suo omicidio.
LA CONFESSIONE DELLA FIGLIA, LA SINDACALISTA CONCETTA BALISTRERI: “ERA MIO PADRE”
Da sx: Concetta Balistreri, Enzo Campo, Dino Paternostro |
Cgil, ricordato alla vigilia di Natale per la
prima volta Agostino Aiello, segretario della camera del lavoro di Bagheria,
ucciso il 24 dicembre di 40 anni fa. La Cgil chiede di riaprire le indagini
sull’omicidio del dirigente sindacale, molto amato e apprezzato dalla gente per
le sue battaglie, rimasto senza colpevoli.
Palermo
27 dicembre 2016 - “Agostino era mio padre ma la sua eredità l’ha lasciata non
solo a me ma al mondo intero. Non so se sono degna del suo ricordo. So che non
disobbedirò mai ai suoi ideali”. E’ con queste parole che Maria Concetta
Balistreri, dirigente sindacale della Cgil, ex vice sindaco di Bagheria, ex
consigliere provinciale, già segretario della Camera del Lavoro di Bagheria,
oggi segretaria dello Spi Cgil Palermo, ha comunicato per la prima volta,
svelando il segreto in pubblico, in modo sofferto, di essere figlia di Agostino
Aiello, segretario della Camera del Lavoro di Bagheria per 18 anni, ucciso il
24 dicembre di 40 anni fa.
Franca Viola: "Io, che 50 anni fa ho fatto la storia con il mio no alle nozze riparatrici”
Franca Viola oggi |
di CONCITA DE GREGORIO
Nel ’67
rifiutò di sposare l’uomo che l’aveva violentata. Il suo coraggio cambiò il
codice penale. “Mai avere paura di lottare”
ALCAMO - È di nuovo Natale a casa Viola. In
sala da pranzo finiscono il dolce e i racconti il marito, Giuseppe, i due
figli, Sergio e Mauro, le nuore. L'unica nipote, tredici anni, è appena uscita
per raggiungere gli amici. Una ragazzina bellissima, Sonia: bruna e bianca come
sua nonna Franca. "Ha visto com'è cresciuta? Mi ricordo che dieci anni fa,
quando lei signora venne a trovarmi, mi trovò che pulivo le scale, di fuori, e
quando la feci entrare in soggiorno c'era il triciclo della bambina e i suoi
giocattoli a terra. Che vergogna questo disordine, pensai. Ancora me ne
dispiaccio. Lei è l'unica giornalista che ho fatto entrare in casa mia, lo sa?
Non lo so perché: certe volte è una parola, uno sguardo. Una cosa piccola, è
quella che cambia".
La vendetta di Marx. Il Time lo rivaluta: “E’ stato un profeta, le sue previsioni si sono avverate”
Karl Marx |
Il settimanale statunitense dedica una lunga
analisi alla rivalutazione delle teorie di Marx, da sempre osteggiate dagli
Usa. "Se i politici non praticheranno nuovi metodi per garantire eque
opportunità economiche a tutti, i lavoratori di tutto il mondo non potranno che
unirsi. E Marx potrebbe avere la sua vendetta".
Karl Marx doveva essere morto e sepolto. Il
crollo dell'Unione Sovietica e lo sviluppo capitalistico dell'economia cinese
sembravano aver messo in soffitta le idee del grande filosofo ed economista
tedesco, autore de Il Capitale, vera e propria "bibbia" dei comunisti
di tutto il mondo. Eppure, nel pieno della più feroce crisi economica della
storia, le idee del grande pensatore stanno tornando in auge. La lettura delle
sue opere ha visto un forte balzo, e sempre più spesso economisti
anticapitalisti riescono a sviluppare interessanti ragionamenti anche sui media
generalisti: cosa che fino a qualche anno fa, quando l'ideologia del libero
mercato era al suo apice, sarebbe stato quasi impensabile.
Franca Viola, che nel 1965 da Alcamo in Sicilia fece la storia...
Franca Viola |
SAVERIO CIPRIANO
Era il
lontano 26 dicembre 1965, Franca Viola di Alcamo aveva 17 anni. Filippo Melodia
la rapisce la violenta e la tiene segregata per 8 giorni in un casolare. La
legge italiana ammetteva la possibilità di estinguere il reato di violenza
carnale in caso di matrimonio “riparatore”: praticamente se Franca avesse
sposato il suo rapitore avrebbe salvato il suo onore e quello della sua
famiglia. In caso contrario sarebbe stata una “donna svergognata”
"disonorata". Franca però si ribella e rifiuta di sposare Melodia,
affrontando anche il difficile processo che ne segue (venne anche accusata di
complicità con il suo rapitore). Oggi Franca Viola è un simbolo di libertà e
dignità per tutte le donne. Ci sono comunque voluti altri 16 anni per
l’abolizione della legge sul matrimonio riparatore (avvenuta difatti solo nel
1981, contestualmente alla soppressione di un altro odioso, medioevale
istituto, quello dell'ancor più famigerato "delitto d'onore"). Eccola
Franca. (dal profilo Facebook di S. Cipriano)
Facebook, c’è un problema: la democrazia. Chiacchierata con il ministro Orlando
Il ministro della giustizia Andrea Orlando |
di CLAUDIO
CERASA
Dietro
alla discussione sulla post verità, c’è un bel dibattito che riguarda
l’equilibrio tra disintermediazione e corpi intermedi. Politica fuffa e fake
news sono collegate da un filo sottile
Andrea
Orlando, ministro della Giustizia, lo dice d’un fiato: “Qui non parliamo di
Facebook, qui parliamo del futuro della nostra democrazia”. Che cosa c’entra il
futuro di Facebook con il futuro della nostra democrazia? Poco, se si considera
Facebook una semplice bacheca costruita su un freddo e innocuo algoritmo. Molto
se si considera Facebook lo specchio di un fenomeno culturale che riguarda uno
dei grandi temi della nostra epoca politica, ovvero il giusto equilibrio che
una società deve trovare tra l’ondata della disintermediazione e la ricerca di
nuove e necessarie forme di mediazione.
Negli
ultimi mesi, attorno al gran dibattito maturato sull’opportunità che il social
network più famoso del mondo sia responsabile o meno dei contenuti che veicola, si sono confrontate
tesi differenti tra loro. Ma il punto interessante rispetto alla battaglia di
idee su ciò che debba fare Facebook di fronte a una notizia falsa è che in
realtà buona parte dei nostri
lunedì, dicembre 26, 2016
La Cgil chiede verità e giustizia per Agostino Aiello
Agostino Aiello |
DINO PATERNOSTRO
Quarant’anni sono tanti, troppi. Ma nemmeno quarant’anni possono
bastare per convincerci che quello di Agostino Aiello sia stato un tragico ma
banale omicidio ad opera di qualche balordo che voleva rapinarlo. E non
comprendiamo come mai siano passati 40 anni, senza che un’iniziativa forte sia
stata assunta, allora, nel 1976 e negli anni immediatamente successivi, per
pretendere che le forze dell’ordine e la magistratura scavassero a fondo sul
delitto. Senza accontentarsi di spiegazioni banali, semplicistiche, quasi
fatte apposta per chiudere in fretta il caso. Insomma, il tutto assomiglia
troppo ad un’opera di depistaggio, com’è accaduto storicamente per tanti
omicidi di mafia, camuffati per delitti comuni, beghe di partito, questioni d’onore,
terrorismo. Allora ha fatto bene il segretario della Camera del Lavoro di
Palermo, Enzo Campo, ad annunciare lo scorso 24 dicembre a Bagheria che la Cgil
chiederà alla magistratura la riapertura del caso Aiello. Vogliamo verità.
Vogliamo giustizia. Lo dobbiamo ad Agostino e al popolo, a tutti coloro che l’hanno
stimato e voluto bene, alla Sicilia democratica degli onesti. (dp)
CHI ERA AGOSTINO AIELLO?
Agostino Aiello: la cerimonia di commemorazione a Bagheria
L'intervento di Maria Concetta Balistreri |
Si è svolta la mattina del 24 dicembre, in via Lo Re, davanti ai locali della Camera del Lavoro di Bagheria,
la cerimonia di commemorazione in ricordo di Agostino Aiello, segretario della
Camera del Lavoro bagherese negli anni cinquanta, ucciso in circostanze
misteriose nel 1976.
«Era mio padre», le parole strozzate in un pianto commosso, sincero,
condiviso. Sono le parole pronunciate alla fine di una narrazione precisa e
dettagliata da parte di Maria Concetta Balistreri in ricordo di un un uomo
simbolo per Bagheria, Agostino Aiello. Sindacalista, politico ma soprattutto uomo di grande coraggio e determinazione
schierato dalla parte dei più deboli, degli indifesi. Le sue lotte per
restituire dignità ai lavoratori edili, ai braccianti, a chi lavorava nei
magazzini di limoni, le sue idee rivoluzionarie e l’impegno rigido per far
costruire le case popolari in centro città, per evitare ghettizzazioni ed
emarginazioni. L’aiuto scolastico ai figli di chi forse aveva più bisogno che
questi ragazzini lavorassero anzichè studiare non sono che alcuni dei passaggi
dell’impegno profuso da Agostino durante tutto il suo percorso al servizio
degli altri, prima che venisse barbaramente ucciso quaranta anni fa, in un
agguato (si disse una rapina) e di cui ancora oggi non si conoscono mandanti
ed esecutori. BALISTRERI: IL VIDEO UNO - IL VIDEO DUE - L'ALBUM FOTOGRAFICO
venerdì, dicembre 23, 2016
Palermo, capitale dei giovani che scappano o restano?
di VERDIANA PARASPORO
Palermo ottiene il titolo di "Capitale italiana dei Giovani": si propone alla città l'occasione di mettere in mostra le proprie potenzialità, richiamando a sé i giovani
Un titolo prestigioso che rappresenta per la città una sfida, un'occasione per concretizzare il progetto di crescita, per "cambiare per sempre": dopo la candidatura di febbraio, Palermo diventa "Capitale Italiana dei Giovani 2017". Il popolo del web palermitano si divide nettamente di fronte a questa "vittoria" che ha visto Palermo una delle tre città finaliste insieme a Bari e Venezia. Chi esulta per la notizia, riconoscendo all’amministrazione il merito di aver intrapreso un percorso verso una città sempre più orientata al futuro. Chi invece ironizza su Palermo come la "capitale dei giovani che scappano" dalla mancanza di lavoro, dall’arretratezza. Come già detto però, il titolo non è un premio ma un "progetto" o, più romanticamente, una promessa: si parla quindi della possibilità di mettere in mostra e organizzare le potenzialità della città, promuovere e attivare idee innovative con l’obiettivo di restituire ai giovani un ruolo da protagonisti all’interno della società.
CGIL, BAGHERIA, DOMANI COMMEMORAZIONE PER IL QUARANTESIMO ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI AGOSTINO AIELLO, SEGRETARIO DELLA CAMERA DEL LAVORO DI BAGHERIA
L'articolo de L'Unità del dicembre 1976 con cui il deputato comunista bagherese on. Giuseppe Speciale ricorda Agostino Aiello |
Palermo 23 dicembre 2016 – La Cgil Palermo ricorda domani 24 dicembre il quarantesimo anniversario dell'omicidio di Agostino Aiello con una commemorazione che si terrà sabato alle ore 9,30 presso la sede della Camera del Lavoro di Bagheria, in via Lo Re, 56. La sera del 24 dicembre 1976 Agostino Aiello, segretario della Camera del Lavoro di Bagheria negli anni '50, venne barbaramente assassinato. Fu ucciso mentre, intorno alle 21, stava rientrando nella propria casa in via Amerigo Vespucci alle spalle della scuola 'G.Cirincione'. Aveva in mano una semplice busta di plastica con l'occorrente per la barba, lamette e crema: probabilmente gli assassini pensavano che portasse in quel sacchetto l'incasso della giornata. Alla cerimonia, che si terrà davanti alla lapide in suo onore, interverranno il segretario generale Cgil Palermo Enzo Campo, il segretario della Cgil di Bagheria Adele Cinà, il responsabile legalità della Cgil di Palermo Dino Paternostro, Maria Concetta Balistreri, ex responsabile della Camera del Lavoro di Bagheria e segretario Spi Cgil Palermo, Peppino Saitta, ex dirigente del Pci e fondatore della cooperativa degli edili “La Sicilia”, il sindaco di Bagheria Patrizio Cinque e l'amministrazione comunale, una delegazione del Pd. “Per la prima volta nel giorno del suo assassinio, alla vigilia di Natale, la Cgil ricorda Agostino Aiello, per circa 18 anni segretario della Camera del Lavoro di Bagheria e dirigente di grande prestigio – dichiara il segretario generale Cgil Palermo Enzo Campo - Aiello riuscì a costruire un movimento sindacale democratico forte ed era molto amato e stimato dalla gente: le lotte da lui guidate riuscirono a far migliorare il tenore di vita dei lavoratori. Nei prossimi mesi, tra gennaio e febbraio, organizzeremo un'iniziativa pubblica per ricordare la figura di Aiello, che fu anche dirigente della Lega delle cooperative e consigliere comunale del Pci”.
UN CAMPETTO DI CALCIO E UNO DI BASKET PER LA MISSIONE ARCOBALENO DI SUOR ANNA REALIZZATI DALLA CGIL
Il campetto di calcio che sarà inaugurato oggi |
OGGI POMERIGGIO L'INAUGURAZIONE
Palermo 22 dicembre 2016 – Un nuovo campo di calcetto, colorato di verde, che sarà dedicato a don Pino Puglisi, e un campo azzurro per il basket e la pallavolo. Li ha realizzati la Cgil Palermo, col contributo della Cgil nazionale, come gesto di vicinanza e solidarietà per la Missione Arcobaleno 3 P di Suor Anna Alonzo, in via Villagrazia 40, alla Guadagna. La Cgil li consegnerà oggi 23 dicembre alle ore 17 nel corso di una festa di Natale durante la quale, prima dello scambio di auguri, sui due campi si esibiranno i ragazzi e i bambini che frequentano il centro. Seguiranno canti, balli e un brindisi. All'inaugurazione interverrà il sindaco di Palermo Leoluca Orlando. Alle 19 l'arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice impartirà la benedizione. La Cgil ha rifatto ex novo la pavimentazione del campo e nella parte retrostante è stato realizzato un campo per il basket e altri sport. L'idea è nata nei giorni successivi all'intimidazione subita da Suo Anna. “Recandoci sul posto per manifestare solidarietà, siamo rimasti colpiti dallo spirito pragmatico e dalla vitalità di suor Anna. Una persona che non si ferma a constatare le difficoltà ma le contrasta: un tipo di azione che condividiamo in pieno – dichiara Enzo Campo - Suor Anna, in questa oasi della legalità e della non violenza, in un quartiere difficile, dove lei abita in mezzo alla gente, è riuscita a mettere insieme i bambini e le mamme, le persone emarginate, i migranti. Un centro per l'affermazione dei diritti civici, che merita grande rispetto anche per i valori religiosi e sociali che esprime: il nostro piccolo contributo servirà a far stare i ragazzi lontano dalla strada”.
I commissari straordinari di Corleone: i primi mesi di attività nel comune sciolto per mafia...
Il municipio di Corleone |
L'inizio è di quello che non ti aspetti. "Siamo una bella
squadra di donne, tutte toste, con una grande voglia di dare una mano a questa
città per risollevarsi", dice la d.ssa Giovanna Termini, a capo della
commissione straordinaria che da dopo ferragosto amministra Corleone, i cui
organi sono stati sciolti per infiltrazioni mafiose. Accanto alla Termini,
nella grande sala al primo piano di Palazzo di città, sotto lo sguardo severo
dell'eroe del risorgimento Francesco Bentivegna, che ci guarda dal quadro
appeso al muro, stanno sedute le altre due donne della squadra: la d.ssa
Rosanna Mallemi e la d.ssa Maria Cacciola. Le prime due sono vice-prefetto, la
terza funzionaria esperta in materie economico-finanziarie. Da poco più di un
mese sono supportate dal nuovo segretario generale, il dott. Lucio Guarino, che
questo territorio lo conosce molto bene perché da anni è il direttore del
Consorzio Sviluppo e Legalità, che amministra i beni confiscati alla mafia. Hanno invitato i
giornalisti per "raccontare" questi primi mesi di esperienza
amministrativa in un comune evocativo come Corleone. Ci tengono a far sapere
che non si vogliono chiudere nel palazzo, che vogliono dialogare con i cittadini,
affermando però regole, diritti, legalità, perché solo così la comunità potrà
risalire la china.
Sanità. Giù le mani dall'Ospedale Dei Bianchi di Corleone!
L'Ospedale di Corleone |
Giù le mani dall'Ospedale di Corleone! Il
Direttore Generale, insieme con gli operatori sanitari dell'Ospedale, la
comunità locale e territoriale sta lavorando da tempo con serietà e rigore per
il rilancio dell'Ospedale. Da ultimo: 1) Attivate le due nuove sale parto, il
30 Settembre; 2) Attivata il 3 Novembre la nuova area-diagnostica, aperta anche
all'utenza esterna; 3) Il 28 Dicembre verrà attivato il nuovo pronto soccorso e
il nuovo laboratorio di analisi. Tutto realizzato con un investimento di ben 2
milioni e mezzo di euro, recuperati dall'azione incessante a favore della
legalità. Naturalmente l'impegno continua.
Giuseppe Lumia
giovedì, dicembre 22, 2016
Sanità a due velocità ecco le pagelle degli ospedali siciliani
GIUSI SPICA
Meno cesarei e morti d’infarto ma la qualità delle
cure rimane a macchia di leopardo. I dati del ministero
SANITÀ siciliana in chiaroscuro. Il modello Lombardia è ancora
lontano, ma la volata della sanità siciliana per agganciare il treno delle
regioni più virtuose è cominciata. Perché, se è vero che si muore meno per
infarto, si riducono i tempi per l’intervento al femore, calano i cesarei, è
anche vero che la qualità delle cure rimane a macchia di leopardo, con
strutture sopra la media nazionale e altre ancora indietro. È la Sicilia a due
velocità fotografata dall’agenzia ministeriale Agenas che, attraverso il piano
nazionale esiti, valuta gli ospedali italiani. A sorpresa quest’anno l’Isola si piazza in testa alle regioni del Sud e
nelle prime sette posizioni in Italia, a pari merito con la Toscana e la
provincia di Trento, per numero di strutture che presentano alti standard di
qualità (tra il 15 e il 30 per cento). «Un risultato lusinghiero – dice
l’assessore alla Salute, Baldo Gucciardi – che però deve spingerci a
migliorare. Il progetto Agenas è già uno strumento di valutazione dell’azione
dei manager ». Un buon biglietto da visita per la Sicilia che a Roma sta
cercando di giocarsi la carta dello sblocco delle assunzioni. Ecco le “pagelle”
dei promossi e dei bocciati.
Classifica ospedali. Maglia nera a Corleone. “Livelli molto bassi per tutte le patologie”
L'Ospedale di Corleone |
Troppe morti e parti a rischio, l’ospedale di Corleone bocciato su tutti i
fronti. Dalla Ginecologia alla Chirurgia generale alla Cardiologia. Secondo
l’Agenas, l’agenzia ministeriale che ogni anno stila le valutazioni degli
ospedali italiani attraverso il programma nazionale esiti, l’ospedale dei
Bianchi di Corleone ha la maglia nera in provincia di Palermo, presentando
livelli giudicati “molto bassi” in tutte le discipline presenti. Percentuali di
mortalità due volte superiori alla media nazionale per lo scompenso cardiaco:
nel 2015 sono morti 54 pazienti, ovvero il 20,9 per cento di quelli giunti in
corsia. Troppo a fronte di una media nazionale dell’11 per cento.
QUESTI DATI NON CI CONVINCONO!
Non ci convincono le considerazione e i dati relativi all'ospedale di Corleone. I nostri operatori sanitari sostengono che sono infarciti di superficialità e di non-verità. Il prossimo 28 dicembre verrà a Corleone il direttore generale dell'Asp Antonio Candela per ri-consegnare ai cittadini la "vecchia" ala dell'ospedale rimessa a nuovo. Sarà l'occasione per fare il punto sulla reale sotuazione. Intanto ribadiamo, a scanso di equivoci e contro i NEMICI DELL'OSPEDALE, che per noi questa è una struttura indispensabile, che difenderemo con tutte le nostre forze! (d.p.)
QUESTI DATI NON CI CONVINCONO!
Non ci convincono le considerazione e i dati relativi all'ospedale di Corleone. I nostri operatori sanitari sostengono che sono infarciti di superficialità e di non-verità. Il prossimo 28 dicembre verrà a Corleone il direttore generale dell'Asp Antonio Candela per ri-consegnare ai cittadini la "vecchia" ala dell'ospedale rimessa a nuovo. Sarà l'occasione per fare il punto sulla reale sotuazione. Intanto ribadiamo, a scanso di equivoci e contro i NEMICI DELL'OSPEDALE, che per noi questa è una struttura indispensabile, che difenderemo con tutte le nostre forze! (d.p.)
Ieri il 70° anniversario dell'assassinio di Nicolò Azoti: deposta una corona di alloro nella villetta a lui intestata
Un momento della commemorazione a Villa Azoti |
Enzo Campo (Cgil): “Azoti punto di
riferimento della storia del movimento sindacale”
Palermo
21 dicembre 2016 - La Cgil ha ricordato oggi Nicolò Azoti, segretario della
Camera del lavoro di Baucina, ucciso 70 anni fa. La commemorazione, con la
deposizione di una corona d'alloro nella villetta col cippo e la targa a lui
intestata, è avvenuta alla presenza della figlia Antonella, dell'assessore
Giusto Catania, del mondo dell'associazionismo, Anpi, Libera, Arci e di tutta
la Cgil.
“Azoti
è stato un punto di riferimento per la storia del movimento sindacale siciliano
e nazionale – ha detto il segretario generale Cgil Enzo Campo, ricordandone la
figura - Era un lavoratore, un bracciante, che lottava assieme ai contadini del
suo paese per la giusta divisione del prodotto agricolo. Era un dirigente che
aggregava intorno a se decine, centinaia di lavoratori che lottavano per una
paga giusta, e contro il latifondo assai diffuso in quelle zone. Una persona
che alla testa di un movimento cercava di restituire a tutti la dignità del
lavoro. La mafia riconobbe in lui un rivale, che poteva mettere in discussione
il nuovo blocco sociale che si andava formando con la Dc e il partito liberale.
Azoti con le sue iniziative diventò il pericolo numero uno. Fu ucciso con 5
colpi di pistola alle spalle e morì due giorni dopo, a 47 anni, lasciando due
figli piccoli”. GUARDA IL VIDEO
La figlia Antonella Azoti: "Orgogliosa di mio padre, caduto per la libertà della Sicilia"
L'intervento di Antonella Azoti |
70° anniversario del’assassinio di Nicolò Azoti. L’intervento
della figlia Antonella. A villa Azoti, Palermo, il 21 dicembre 2016
E' commovente, per me, essere qui a commemorare, a
ricordare con tutti voi, mio padre a settant'anni da quella notte, quando, bambina
di quattro anni e mezzo, sorretto dalla mamma, lo vidi trascinarsi a fatica e
abbandonarsi sul letto. Il mio letto! Straziato più che dalle ferite
sanguinanti, dalla consapevolezza che stava per andare via per sempre,
lasciando soli la sua Mimi' e i suoi bambini. Quella fu l'ultima. Da allora,
mai più. Chi ci aveva strappato papà, ci rubava la nostra forza, le nostre
certezze, la spensieratezza, il diritto alla vita. Senza di lui, non avevamo
futuro, ma neanche presente. Ci furono compagni patimenti, rinunce, sacrifici e
l' assenza di lui, che ne teneva vivo il ricordo. Un ricordo dolorosissimo,
coltivato e custodito nel silenzio e nella solitudine tra le pareti domestiche;
un lutto mai elaborato perchè vissuto in una dimensione solo privata, per una morte
clamorosamente pubblica! Della quale lo Stato avrebbe dovuto farsi carico,
scoprire la verità, punire i colpevoli, curare le ferite dei familiari! Ma le
indagini, frettolosamente chiuse, pure in presenza di testimonianze rese
nell'immediato dai compagni più fedeli, non diedero gli esiti dovuti. In alcuni
casi, neanche in presenza degli stessi autori, rei confessi! (vedi caso
Accursio Miraglia, Salvatore Carnevale e.... altri). Andava così allora, ce lo
conferma la Storia! Una magistratura che assolveva, giudicando INSUFFICIENTI le
prove, INATTENDIBILI i testimoni, ESTORTE la confessioni.
martedì, dicembre 20, 2016
La lettera con cui il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, è tornato a svolgere il suo ruolo: un esempio di sobria serietà
Il sindaco di Milano Giuseppe Sala |
Cari
concittadini,
mi sono dovuto assentare per qualche giorno dal lavoro. Lasciate che vi spieghi il perché.
Nella serata di giovedì scorso ho appreso da numerose fonti giornalistiche, prima in modo confuso e poi in forma più chiara, di essere stato iscritto nel registro degli indagati dalla Procura Generale di Milano, che ha ritenuto di dover ulteriormente indagare su fatti già oggetto di anni di inchieste della Procura della Repubblica e per i quali era stata già formulata richiesta di archiviazione. Fatti che riguardano la più importante gara d'appalto di Expo 2015, quella della cosiddetta "Piastra". Nessuna comunicazione ufficiale mi era stata fatta al riguardo, nessun avviso di garanzia mi era stato notificato, non avevo nessuna informazione in merito alle ipotesi accusatorie. A fronte di questa situazione, avrei potuto limitarmi a una risposta “normale”, e forse anche un po' scontata, di “fiducia nell'operato della magistratura”. Ma io non credo che le cose si debbano sempre risolvere così. Ho fiducia nella magistratura, certo. Ma non posso negare il mio stupore nell'aver appreso la notizia dalla stampa. Mi direte, non è certo la prima volta. Vero, ciò nondimeno dobbiamo tutti insieme fare uno sforzo per non considerare la cosa "normale". Non lo è se riguarda un cittadino e non lo è se riguarda il Sindaco di Milano, con le responsabilità che porta verso la collettività.
mi sono dovuto assentare per qualche giorno dal lavoro. Lasciate che vi spieghi il perché.
Nella serata di giovedì scorso ho appreso da numerose fonti giornalistiche, prima in modo confuso e poi in forma più chiara, di essere stato iscritto nel registro degli indagati dalla Procura Generale di Milano, che ha ritenuto di dover ulteriormente indagare su fatti già oggetto di anni di inchieste della Procura della Repubblica e per i quali era stata già formulata richiesta di archiviazione. Fatti che riguardano la più importante gara d'appalto di Expo 2015, quella della cosiddetta "Piastra". Nessuna comunicazione ufficiale mi era stata fatta al riguardo, nessun avviso di garanzia mi era stato notificato, non avevo nessuna informazione in merito alle ipotesi accusatorie. A fronte di questa situazione, avrei potuto limitarmi a una risposta “normale”, e forse anche un po' scontata, di “fiducia nell'operato della magistratura”. Ma io non credo che le cose si debbano sempre risolvere così. Ho fiducia nella magistratura, certo. Ma non posso negare il mio stupore nell'aver appreso la notizia dalla stampa. Mi direte, non è certo la prima volta. Vero, ciò nondimeno dobbiamo tutti insieme fare uno sforzo per non considerare la cosa "normale". Non lo è se riguarda un cittadino e non lo è se riguarda il Sindaco di Milano, con le responsabilità che porta verso la collettività.
Corleone ha ricordato il suo eroe del risorgimento Francesco Bentivegna
Rosellina Bentivegna, pronipote dell'eroe, pronuncia il suo discorso davanti al busto |
"L’Amministrazione comunale ricorda Francesco Bentivegna, eroe patriota corleonese, in occasione del 160° anniversario della morte avvenuta il 20 dicembre 1856, e si associa alla commemorazione che si svolge all’interno della Villa comunale nella mattinata odierna. Francesco Bentivegna venne fucilato a Mezzojuso da un plotone delle truppe borboniche in seguito al fallimento di un tentativo di insurrezione che egli stesso aveva organizzato, dopo avere combattuto insieme ai suoi fratelli e a tanti altri patrioti siciliani per la causa della liberazione della Sicilia dalla dominazione borbonica, profondamente animato dagli stessi ideali di libertà che ispirarono i moti rivoluzionari della prima metà dell’ottocento".
La Commissione Straordinaria
(G. Termini – R. Mallemi – M. Cacciola)
Oggi pomeriggio alle 15,30 un'analoga cerimonia si svolgerà a Mezzojuso, paese dove Bentivegna è stato ucciso dai borboni. Stasera alle 19,00, in occasione dell'anniversario, nella chiesa madre sarà celebrata una messa.
GUARDA IL VIDEO / GUARDA L'ALBUM FOTOGRAFICO DELLA GIORNATA
EUROPA: QUANDO LA DESTRA GOVERNA MEDIANTE LA SINISTRA
Su invito dell’Instituto de Ciencias Sociales y Humanidades “Alfonso Vélez
Pliego”, della Benemerita Universidad autonoma de Puebla (Mexico), Agostino
Spataro ha partecipato, come relatore, al Colloquio internazionale, svoltosi a
Puebla il 7-8 novembre, sul tema:
“Scenari attuali dei governi progressisti in America Latina: fine del
ciclo?”
1… Nella sua relazione (“Problemi
della sinistra in Europa e in America Latina”) Spataro ha rilevato, fra
l’altro, "il grande valore dell’esperienza di alcuni Paesi latino-americani
che ha saputo:
- contrastare il neoliberismo dilagante con azioni di
lotta e progetti mirati a recuperare, a fissare un’identità politica, etnica e
culturale, a dimensione continentale;
- offrire risposte sociali forti, inclusive alla massa
dei lavoratori, a centinaia di milioni di poveri;
- indicare una prospettiva economica auto-centrata
alle forze sane della cooperazione e dell’imprenditoria;
- assicurare dignità e sovranità agli Stati nel quadro
delle nuove istituzioni regionali, sovranazionali.
lunedì, dicembre 19, 2016
NICOLO' AZOTI, MERCOLEDI' ALLE ORE 9,30, A PALERMO, LA COMMEMORAZIONE DEL 70° ANNIVERSARIO DEL SUO ASSASSINIO NELLA VILLETTA IN VIA SAVONAROLA
Alle 16,30 la presentazione della riedizione del libro di Antonella Azoti “A testa alta” alla Bottega dei sapori e dei saperi della Legalità in piazza Castelnuovo 13. E l'annullo postale
Palermo 19 dicembre 2016 – Mercoledì alle 9,30 la Cgil Palermo ricorda Nicoló Azoti, segretario della Camera del Lavoro di Baucina ucciso 70 anni fa, nel dicembre del 1946. La commemo-razione e la deposizione di una corona avverranno presso il Giardino dedicato ad Azoti a Palermo, in via Girolamo Savonarola. L’omaggio alla figura di uno dei dirigenti sindacali caduti sarà reso nella villa inaugurata due anni fa dalla Cgil e dall’amministrazione comunale, davanti al cippo con la targa. Terrá l’introduzione Dino Paternostro, responsabile dipartimento Legalità della Cgil Palermo. Interventi del segretario generale Cgil Palermo Enzo Campo, di Antonella Azoti, figlia di Nicolò Azoti, dell'Anpi e del Comune di Palermo. Conclude Filippo Romeo, segretario generale Fp Cgil Palermo. “Con Azoti inauguriamo un anno impegnativo per il nostro calendario della memoria: tra poco, il 4 gennaio, ricorrono i 70 anni dell'uccisione di Accursio Miraglia e poi, a maggio, i 70 anni dell'eccidio di Portella della Ginestra - dice Dino Paternostro - Si tratta di fare una profonda riflessione sulle lotte di ieri e su quello che dobbiamo fare oggi nella nostra realtà per rilanciare con forza la battaglia dei diritti e del lavoro”. Dichiara il segretario Cgil Palermo Enzo Campo: “Ricordare ogni anno Nicolò Azoti assieme ai familiare è importante non solo per mantenere alta la memoria, come fondamento di identità. Così come Nicolò Azoti lottava per la dignità dei lavoratori così oggi noi continuiamo a portare avanti il tema dell'emancipazione degli uomini attraverso il lavoro”. La Cgil è in attesa dall'amministrazione comunale del via libera al progetto di intestare una trentina di strade ai sindacalisti uccisi dalla mafia nel quartiere Bonagia. “Chiediamo all'amministrazione – spiega Enzo Campo - che si facciamo tutti i passi per portare avanti quest'iniziativa da noi progettata e alla quale il sindaco ha dato la sua disponibilità affinché si realizzi”.
Oggi Corleone ricorda il corleonese Francesco Bentivegna, eroe del Risorgimento, nel 160° anniversario del suo sacrificio
La cerimonia di questa mattina a Corleone per ricordare Francesco Bentivegna si terrà in villa comunale, davanti al busto marmoreo dell'eroe del risorgimento, alle ore 10,30. Saranno presenti i familiari di Francesco Bentivegna e l'Amministrazione straordinaria del Comune col gonfalone e i Vigili Urbani.
Di pomeriggio, alle ore 15,30, si terrà un'altra cerimonia a Mezzojuso, il paese in cui il 20 dicembre 1856 è stato moschettato dai borboni.
La sera, alle ore 19.00, nella Chiesa Madre, sarà celebrata una Messa. Poi la famiglia deporrà una corona di fiori nella cappella di San Biagio, dove riposa Francesco Bentivegna.
***
CHI ERA FRANCESCO BENTIVEGNA?
di CLAUDIO PATERNA
Quello dei Bentivegna è certamente un cognome ricorrente nelle lotte di liberazione. Famiglia originaria di Corleone, cittadina tristemente nota per le vicende di mafia ma anche per le lotte di liberazione dalla mafia, come quelle condotte da Bernardino Verro e Placido Rizzotto, la famiglia Bentivegna pur appartenendo a un ceto medio borghese di proprietari terrieri si è tuttavia distinta per il legame con la gente e la guida delle lotte democratiche di emancipazione dal feudo. Parliamo in particolare dei tre fratelli Francesco, Stefano e Giuseppe Bentivegna, patrioti della prima ora, fin dalle barricate del 1848 e poi attraverso le cospirazioni antiborboniche e repubblicane fino alla sfortunata impresa d’Aspromonte nel 1862. Francesco è stato da sempre il simbolo dell’idealità risorgimentale nell’entroterra palermitano da quando la sua azione si è trasformata in martirio, con il processo farsa e la fucilazione nel 1856.
Di pomeriggio, alle ore 15,30, si terrà un'altra cerimonia a Mezzojuso, il paese in cui il 20 dicembre 1856 è stato moschettato dai borboni.
La sera, alle ore 19.00, nella Chiesa Madre, sarà celebrata una Messa. Poi la famiglia deporrà una corona di fiori nella cappella di San Biagio, dove riposa Francesco Bentivegna.
***
CHI ERA FRANCESCO BENTIVEGNA?
di CLAUDIO PATERNA
Quello dei Bentivegna è certamente un cognome ricorrente nelle lotte di liberazione. Famiglia originaria di Corleone, cittadina tristemente nota per le vicende di mafia ma anche per le lotte di liberazione dalla mafia, come quelle condotte da Bernardino Verro e Placido Rizzotto, la famiglia Bentivegna pur appartenendo a un ceto medio borghese di proprietari terrieri si è tuttavia distinta per il legame con la gente e la guida delle lotte democratiche di emancipazione dal feudo. Parliamo in particolare dei tre fratelli Francesco, Stefano e Giuseppe Bentivegna, patrioti della prima ora, fin dalle barricate del 1848 e poi attraverso le cospirazioni antiborboniche e repubblicane fino alla sfortunata impresa d’Aspromonte nel 1862. Francesco è stato da sempre il simbolo dell’idealità risorgimentale nell’entroterra palermitano da quando la sua azione si è trasformata in martirio, con il processo farsa e la fucilazione nel 1856.
Storica sentenza della Corte: i diritti dei cittadini vengono prima del pareggio di bilancio
QUESTO IL TESTO DELLA SENTENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE: http://www.cortecostituzionale.it/actionSchedaPronuncia.do: la Corte si è pronunciata in merito ad una controversia tra
Regione Abruzzo e Provincia di Pescara, relativamente al servizio di trasporto
scolastico dei disabili, riconoscendo come esso sia un diritto inviolabile e da
garantire senza condizionamenti finanziari.11.− Non può nemmeno
essere condiviso l’argomento secondo cui, ove la disposizione
impugnata non contenesse il limite delle somme iscritte in bilancio, la norma
violerebbe l’art. 81 Cost. per carenza di copertura finanziaria. A parte il fatto che,
una volta normativamente identificato, il nucleo invalicabile di garanzie minime
per rendere effettivo il diritto allo studio e all’educazione degli alunni
disabili non può essere finanziariamente condizionato in termini assoluti e generali, è di tutta evidenza
che la pretesa violazione
dell’art. 81 Cost. è frutto di una visione non corretta del concetto di
equilibrio del bilancio, sia con riguardo alla Regione che alla Provincia
cofinanziatrice. È la garanzia dei diritti
incomprimibili ad incidere sul bilancio, e non l’equilibrio di questo a
condizionarne la doverosa erogazione.
domenica, dicembre 18, 2016
Corleone, quel silenzio assordante dopo le intimidazioni...
DINO PATERNOSTRO
Nella tarda serata serata dello scorso 14 dicembre a Ficuzza, borgata di Corleone, sono state date alle fiamme le auto dell'arch. Patrizia Amoroso, capo settore urbanistica, e del geom. Domenico Paladino, capo servizio. I due sono coniugi e lavorano entrambi al comune di Corleone, quel Comune sciolto per mafia, adesso commissariato, dove sono arrivati i primi avvisi di garanzia per vicende giudiziarie (Interfood / Fiera di San Pietroburgo) inserite nei motivi che hanno portato a quello scioglimento. Gli inquirenti dicono che si tratta di incendio doloso. Quindi qualcuno ha voluto mandare un segnale, intimidire l'Amoroso e il Paladino. E' difficile adesso capire di che segnale si tratti e perché sia stata mandato. Stupisce, però, il silenzio intorno alla vicenda. Nessuno ha preso posizione: nessuna istituzione piccola o grande, nessun politico piccolo o grande, nessuna associazione piccola o grande. Ma è insopportabile anche il fragoroso silenzio della società civile e della società... incivile, quella "popolazione" di facebook, che non perde occasione per parlare e/o sproloquiare su tutto e su tutti.
Nella tarda serata serata dello scorso 14 dicembre a Ficuzza, borgata di Corleone, sono state date alle fiamme le auto dell'arch. Patrizia Amoroso, capo settore urbanistica, e del geom. Domenico Paladino, capo servizio. I due sono coniugi e lavorano entrambi al comune di Corleone, quel Comune sciolto per mafia, adesso commissariato, dove sono arrivati i primi avvisi di garanzia per vicende giudiziarie (Interfood / Fiera di San Pietroburgo) inserite nei motivi che hanno portato a quello scioglimento. Gli inquirenti dicono che si tratta di incendio doloso. Quindi qualcuno ha voluto mandare un segnale, intimidire l'Amoroso e il Paladino. E' difficile adesso capire di che segnale si tratti e perché sia stata mandato. Stupisce, però, il silenzio intorno alla vicenda. Nessuno ha preso posizione: nessuna istituzione piccola o grande, nessun politico piccolo o grande, nessuna associazione piccola o grande. Ma è insopportabile anche il fragoroso silenzio della società civile e della società... incivile, quella "popolazione" di facebook, che non perde occasione per parlare e/o sproloquiare su tutto e su tutti.
Ricordiamo insieme Nicolò Azoti!
Chi era Nicolò Azoti? Lo racconta la figlia Antonella...
La stanza è grande, luminosa e piena di ricordi. Lei racconta fatti lontani con una commozione trattenuta che si rivela subito contagiosa, nelle sue parole scorre una storia che non è solo la privata vicenda di una famiglia all’improvviso privata dell’affetto e del sostegno paterno, la sua è anche la storia di come si viveva nella Sicilia del dopoguerra: quando i sindacalisti venivano ammazzati e a Portella il popolo diventò bersaglio. Lei è Antonella Azoti, figlia di Nicolò. A suo padre spararono a Baucina, il 21 dicembre 1946.
Nicolò Azoti era segretario della Camera del lavoro, nella Sicilia del 1946 la lotta dei contadini era per l’applicazione di leggi nazionali che si volevano fermare in nome del latifondo. A Baucina Azoti aveva organizzato i braccianti nullatenenti, aveva fondato una cooperativa. La sua iniziativa era stata vista come una dichiarazione di guerra, la legge prevedeva che parte dei terreni incolti o malcoltivati fosse assegnata proprio alle cooperative. Cercarono di fermarlo. Gli consigliarono di non immischiarsi, “gli serviva forse qualcosa? Loro erano a disposizione”. Poi lo minacciarono. Infine gli spararono alle spalle, rimase in vita ancora due giorni. Ebbe il tempo di dire quello che sapeva, racconta Antonella Azoti riuscendo a mantenere il suo aspetto sereno. “Parlò con mia madre, con la polizia e i carabinieri. Mia madre andò in caserma, prima che uscisse già si sapeva quello che aveva detto”.
Iscriviti a:
Post (Atom)