Ok della giunta a fondi europei da 287 milioni. Piano
per i disoccupati, con un occhio alle elezioni
CLAUDIO REALE
Cento milioni per il “reddito d’inserimento”. Trenta per i progetti dei
Comuni non inseriti nel Patto per il Sud. Un importo simile per l’esodo dei
lavoratori della Formazione. E poi una miriade di altri interventi grandi e
piccoli da finanziare attraverso i fondi nazionali del “Piano operativo di
azione e coesione” che nella serata di martedì la giunta regionale ha deciso di
riprogrammare: il governo presieduto da Rosario Crocetta, così, accende
ufficialmente i motori per la campagna elettorale dell’anno prossimo, in una
seduta che fra l’altro ha visto la Finanziaria muovere i primi passi, con una
bozza che ricalca di fatto gli annunci delle ultime settimane.
Si declinano in quattro voci, gli interventi per i disoccupati. Con la
rimodulazione del piano arrivano 20 milioni per i “cantieri di servizio”,
rivolti appunto ai disoccupati, nei comuni, altri 50 per i “cantieri di lavoro”
nei centri con meno di 150 mila abitanti e venti milioni per quelli attivati
dagli enti religiosi. Oltre al “reddito d’inserimento” promesso nei giorni scorsi
da Crocetta, la delibera votata dalla giunta prevede anche un’altra forma di
sostegno: “borse di lavoro”, di durata trimestrale, per utilizzare i
disoccupati nella raccolta differenziata dell’immondizia. Nel pacchetto che ha
ottenuto il sì della giunta anche 10 milioni per l’Ircac (l’istituto che
concede credito alle cooperative), altrettanti per la Crias (la cassa delle
imprese artigiane) e tre milioni per interventi nelle università di Palermo,
Catania e Messina.
Il documento, che vale da solo 287 milioni, sblocca però anche il piano da
quasi un miliardo per la formazione professionale. Attraverso lo stesso fondo, e
con un “sostegno” dai finanziamenti europei, infatti, potrà partire il “Piano
regionale per i servizi formativi” annunciato nei giorni scorsi dall’assessore
all’Istruzione Bruno Marziano: un documento il cui elemento centrale è il piano
di esodo per i lavoratori rimasti esclusi dagli enti di formazione. Il progetto
sottoposto alla giunta ipotizza l’esodo incentivato di 900 lavoratori, con un
esborso di 28 milioni per la Regione.
Ieri l’assessore al Lavoro, Gianluca Miccichè, ha accelerato sulla
stabilizzazione degli Asu. Dopo il censimento affidato agli enti locali per
inquadrare i profili dei 5.300 precari, adesso si passa alla fase due: a
ciascuno dei lavoratori sarà sottoposta una «scheda di rilevazione » per
autocertificare «le professionalità possedute e quelle acquisite», ma anche le
«preferenze occupazionali», cioè cosa vorrebbero fare. «Nelle prossime
settimane — promette Miccichè — l’Assemblea regionale siciliana, in occasione
della Finanziaria, sarà chiamata a pronunciarsi sul futuro di tutta la platea
dei precari. L’obiettivo del censimento è una più puntuale utilizzazione presso
i nuovi enti che si dovranno fare carico degli esuberi».
Verso le elezioni. La lunga marcia è già cominciata.
La Repubblica/Palermo, 10 nov 2016
Nessun commento:
Posta un commento