Erano stati privati del loro lavoro dall’Ato rifiuti “Alto
Belice Ambiente” fallito e da un’amministrazione comunale di Corleone, incapace
di gestire quella fase complessa e già proiettata verso una gestione in
emergenza che avrebbe affidato sempre a due sole ditte (l’una clone dell’altra),
costata oltre un milione di euro. Con l’accordo di oggi pomeriggio, entro una
quindicina di giorni i 15 operai ex Ato torneranno al lavoro, riconquistando la loro
dignità di persone. Evidentemente, avranno la grande responsabilità di non far
rimpiangere gli operai che in questi ultimi 15 mesi hanno assicurato il
servizio di smaltimento dei rifiuti. La svolta è dovuta alla volontà della Commissione straordinaria di riaffermare la legalità e i diritti, che lo Stato democratico ha il dovere di garantire. Ecco il comunicato stampa del Comune:
“Nel
pomeriggio, presso i locali comunali di Palazzo Cammarata, la Commissione
Straordinaria ha incontrato i vertici della SRR, le rappresentanze sindacali
della UIL e della CGIL e la ditta che in atto svolge il servizio di raccolta
dei rifiuti. Scopo della riunione era quello di definire il procedimento per
consentire alla ditta di utilizzare il personale già dipendente del disciolto
ATO per l’espletamento del servizio, in attuazione di quanto previsto dalla
legge e dall’atto di affidamento. I lavoratori ex ATO assumeranno servizio a
conclusione delle procedure per l’assunzione e lavoreranno fino al 31 dicembre,
data fissata per il termine dell’affidamento in corso”. Ed ecco quello della
Cgil: “La camera del lavoro di Corleone e gli operai
ex Ato, esprimono grande soddisfazione per l'esito dell'incontro avvenuto oggi
pomeriggio al comune di Corleone, a cui hanno partecipato i vertici della SRR,
la Commissione Straordinaria, il Segretario Comunale, i rappresentanti
sindacali e la ditta CO GE SI. La seduta ha messo in chiaro che, nel rispetto
della legge, il personale da impiegare deve essere selezionato dalla pianta
organica della SRR nel rispetto del principio di territorialità. Finalmente,
dopo quasi due anni, i lavoratori ritorneranno a lavoro entro la metà del mese
di dicembre. È un passo importantissimo perché riconsegna a 15 lavoratori
i diritti che erano stati loro negati in questi anni e che ci aveva spinto a
lottare e a scontrarci contro una gestione indecorosa della amministrazione
sciolta per mafia”. Il riferimento della Cgil è chiaramente volto a
sottolineare che proprio la gestione dei rifiuti è stata una delle cause che ha
portato allo scioglimento per infiltrazioni mafiose degli organi comunali. Ma le novità non finiscono qui. A quanto pare, col ritorno al lavoro degli operai ex Ato dovrebbe riprendere anche la raccolta differenziata. Un fatto di civiltà, che consentirà di al comune di riciclare tanti materiali, di avere dei ricavi ed evitare le multe salatissime della Regione e l’Unione europea. Ma se si vuole di nuovo ripartire con la raccolta differenziata, il comune e la SRR dovranno fissare al più presto la giornata precisa d’inizio e produrre un calendario/vademecum da distribuire ai cittadini con le informazioni dettagliate. E poi distribuirlo casa per casa mediante operatori capaci di dare spiegazioni precise e dettagliate ad ogni persona, chiedendo anche l’aiuto delle scuole di ogni ordine e grado, delle parrocchie e delle associazioni di volontariato (per esempio, del gruppo facebook “Per una città pulita e contro il degrado” e dei suoi 627 membri) per creare quella sensibilità necessaria a far davvero decollare la raccolta differenziata. (dp)
Nessun commento:
Posta un commento