BIAGIO CUTROPIA
L’affaire acqua a Corleone potrebbe apparire
anacronistico e letterario, in realtà è in linea con la desertificazione di
questo territorio (e in generale delle aree interne della Sicilia) ed anzi è
utile, in tutti i sensi, a tale desertificazione. Un’analisi sulle
infrastrutture di questo territorio disegna plasticamente l’isolamento e la
desertificazione e grazie ai fichi d’India il quadro letterario della Sicilia
più Sicilia è dipinto. Si aggiungano le coppole e le lupare e le attrazioni
“noir” sono complete. Si aggiunga a tutto ciò il silenzio di noi cittadini
silenzio in parte indifferente, in parte sofferente, in parte complice e questo
è il posto dove noi viviamo. Come tanti ho ritenuto, e ritengo, che lo
scioglimento per mafia, per come dalle risultanze, fosse meritato ma come tanti
ritengo che non meritiamo né carestie né flagelli ma che anzi la Repubblica
debba fare tutti gli sforzi possibili per aiutare una popolazione in
difficoltà.
Sono certo che la Commissione appena insediata nel
gestire una situazione ereditata e disastrosa fa ciò che può con gli strumenti
che ha e che nello specifico, nell’attuale crisi idrica, stia facendo ciò che
può, in ogni caso in atto vi sono grandi problemi e come sempre soprattutto per
le fasce più deboli (anziani e famiglie con disagi), in aggiunta la popolazione
non conosce le ragioni esatte di tale crisi, se manca l’acqua o se la rete
esterna è danneggiata o le due cose insieme, ha una unica certezza, non c’è
acqua. Altre volte mi sono permesso invitare i partiti a fare qualcosa per
Corleone, ancora una volta mi permetto invitarli a supportare,sempre nel
rispetto delle prerogative commissariali, il difficile lavoro della
Commissione, attivando le forze politiche regionali e nazionali per risolvere
nell’immediato il problema idrico a Corleone chiedendo che venga dichiarato lo
stato di calamità e vengano utilizzate tutte le risorse della Protezione Civile
per riempire i serbatoi cittadini attingendo alle sorgenti di Malvello così da
poter distribuire l’acqua in tutte le case. Credo che i manifesti o le
dichiarazioni di intenti non siano più sufficienti per il deserto che avanza.
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