Aquila di Bonelli |
La Regione Siciliana, il WWF Italia e
l’associazione spagnola GREFA, con l’aiuto dell’Unione Europea, insieme per
salvare l’Aquila di Bonelli, il Capovaccaio e il Falco Lanario.
La Sicilia rappresenta la più importante area italiana per la sopravvivenza
di almeno tre specie a rischio di uccelli rapaci: l’Aquila di Bonelli,
il Capovaccaio e il Falco Lanario. La
consapevolezza di questa responsabilità sta crescendo anche nelle istituzioni e
il progetto LIFE ConRaSi è una risposta per arrestare e contenere le minacce
che mettono a rischio la sopravvivenza di queste specie. I primi risultati del
progetto sono stati presentati oggi a Palermo nella sede dell'Assessoratto
Reegionale all'Agricoltura.
Un’indagine è stata realizzata per verificare la regolare occupazione dei
siti di riproduzione già noti e per scoprire siti nuovi o sconosciuti. Il
monitoraggio ha confermato la presenza di 44 siti occupati da coppie di Aquila
di Bonelli ed ha permesso la scoperta di 6 nuovi territori occupati.
Nell’Isola insiste l’unica popolazione di Aquila di Bonelli nidificante
sul territorio nazionale e le coppie nidificanti sono aumentate,
dal 2010, di circa il 35% . Per questa crescita ha giocato
un ruolo importante la riduzione del numero di pulcini rubati dai nidi posti sotto
sorveglianza, negli anni precedenti, dai volontari del Gruppo Tutela Rapaci.
Quest’attività ha favorito inoltre l'insediamento di oltre dieci nuove coppie
di Aquila di Bonelli e la ricolonizzazione dei Monti Iblei, da cui era
scomparsa da circa trent’anni.
“Grazie anche al contributo
dell’Unione Europea stiamo lavorando alla realizzazione di strutture per
sostenere artificialmente l’alimentazione dei rapaci durante il periodo che
precede l’involo dei giovani nati e le prime fasi di vita autonoma” - afferma
l’Assessore regionale all’Agricoltura Antonello Cracolici “Ciò per diminuire l’impatto della
riduzione di cibo disponibile nel loro habitat e per evitare rischi di
avvelenamento. Inoltre con la telemetria satellitare ci accingiamo dal 2017 a
raccogliere dati preziosissimi per migliorare l’efficacia delle strategie
locali di conservazione – continua Cracolici. Infine intendiamo informare e
responsabilizzare tutti i soggetti interessati e le associazioni presenti nel
territorio siciliano, durante appositi incontri, perché siano consapevoli del
potenziale impatto negativo che possono avere alcune attività su questi rari
animali e sulle precauzioni che possono essere prese per evitare la loro
scomparsa”.
Per Franco Andaloro, Delegato WWF in Sicilia e membro del Comitato
Scientifico WWF Italia di ”Un
primo importante traguardo raggiunto in questo primo anno dal progetto
LIFE ConRaSi è quello di aver portato a termine la più completa indagine
conoscitiva sullo stato di conservazione in Sicilia delle coppie
di Aquila di Bonelli e di Capovaccaio presenti sull’Isola e della maggior parte
dei territori di Lanario noti nella regione. Grazie ad un team siciliano di
ornitologi esperti su queste specie, alla preziosa collaborazione del Gruppo
Tutela Rapaci, attraverso un monitoraggio standardizzato, si è stabilita, ad
esempio, la precisa consistenza della popolazione di Aquila di Bonelli e del
suo successo riproduttivo. La stagione di studio 2016 ha permesso di scoprire e
verificare l'occupazione di ben cinque nuovi territori e la rioccupazione di un
importante sito storico”.
Anche per il Capovaccaio, avvoltoio migratore sub-sahariano, in
diminuzione in tutta Europa, la Sicilia è il più importante luogo italiano di
riproduzione, con 7 coppie riproduttive censite da ConRaSi nel 2016.
che rappresentano il 70% della popolazione nidificante italiana. Sempre
grazie al monitoraggio 2016 del LIFE ConRaSi sono state scoperte due nuove
coppie e un buon numero d’individui erratici. Ciò potrebbe essere un
segnale di miglioramento della popolazione, che incoraggia a proseguire
decisamente con le attività di progetto.
In Sicilia, vive anche il più consistente contingente della sottospecie feldeggii di Falco
Lanario. La sua popolazione è a rischio per il furto di uova e pulcini, la
riduzione dell’habitat, il disturbo causato da alcune attività umane. Secondo i
risultati del monitoraggio 2016 del LIFE ConRaSi il numero di coppie stimato
alla fine dello scorso decennio si è praticamente dimezzato, con una
preoccupante riduzione del successo riproduttivo. “La Regione Siciliana punta a salvaguardare le tre specie di
rapaci anzitutto fronteggiando il bracconaggio di nidiacei. La
tecnologia, unita al presidio garantito dal progetto LIFE ConRaSi nel periodo
più delicato della vita dei rapaci, è molto importante perché permette
d’intervenire rapidamente per sventare i tentativi di furto di uova e pulcini”.
Spiega l’Assessore all’Ambiente Maurizio Croce che conclude: “Un ruolo chiave", aggiunge,
"lo svolgono in questo senso le
fototrappole e le videocamere. Il sistema di raccolta e trasmissione d’immagini,
che giungono in tempo reale ai membri della squadra dai siti di
nidificazione sparsi sul territorio regionale, favoriscono l’intercettazione
immediata dei malintenzionati , grazie alla preziosa collaborazione delle forze
dell’ordine (specie il Corpo Forestale dello Stato-servizio CITES e il Corpo
Forestale Regione Siciliano), ma anche inducono a desistere completamente
dall’intento delinquenziale, consapevoli di essere osservati 24 ore su 24”.
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