Pino Maniaci |
SALVO PALAZZOLO
Il gip revoca il divieto di stare a Partinico: “Indizi indeboliti” Il primo
“pezzo” di “Ringo” in diretta contro la giudice Silvana Saguto
«Il ritorno di Ringo», recita il primo titolo del Tg delle 14. Ringo è lui,
Pino Maniaci, il vulcanico direttore di Telejato, il simbolo dell’antimafia finito
nella polvere di un’inchiesta per estorsione. «Ma ora che un giudice mi ha dato
ragione sono tornato - annuncia - e riprendo l’inchiesta sugli scandali del
palazzo di giustizia di Palermo: dopo il caso Saguto, mi occuperò della sezione
fallimentare». Dalla polvere alla ribalta dei riflettori, nel giro di dieci
giorni. La Cassazione aveva respinto il ricorso degli avvocati di Maniaci,
ribadendo il divieto di dimora a Partinico per il direttore di Telejato; poi,
ieri, il giudice delle indagini preliminari Nicola Aiello ha ribaltato il
verdetto. Scrivendo parole che riaprono il caso, almeno per una delle tre
contestazioni mosse dalla procura. Per il giudice «le dichiarazioni rese
dall’indagato», interrogato nei giorni scorsi, impongono «la rivalutazione dei
presupposti di applicazione della misura cautelare sia sotto il profilo
gravemente indiziario che su quello della tutela special- preventiva». Maniaci
è accusato di aver estorto soldi ai sindaci di Borgetto e di Partinico, ma
anche a un assessore di Borgetto. Su quest’ultima accusa, il giudice Aiello ha
dubbi. «Il quadro indiziario - scrive - risulta indebolito». Di parere opposto
la procura, chiedeva che Maniaci restasse lontano da Partinico.
«Ringo è tornato», annuncia anche Salvo Vitale, il compagno di Peppino
Impastato che oggi è anche l’alter ego di Maniaci in tv. È lui a fare
l’editoriale di ben tornato. Dalla polvere alla ribalta dei riflettori,
nuovamente. «Attendevo questa decisione - dice Maniaci appena finito il
telegiornale - ora posso ricominciare le mie inchieste. Ho già diversi
documenti importanti da mostrare, sulla passata gestione della Fallimentare,
l’altro bubbone che deve ancora scoppiare». Maniaci vuole riprendersi il
ruolo di giornalista antimafia. «Lo faccio per i tanti ragazzi che in questi
mesi sono arrivati a Partinico da tutte le parti d’Italia, grazie a loro
Talejato ha continuato a essere un voce libera». Ma le accuse contro Maniaci
restano lì: la procura sta per chiedere un processo contro di lui. Le accuse di
estorsione sono pesanti. Il vulcanico direttore, assistito dagli avvocati
Antonio Ingroia e Bartolomeo Parrino, è però fermo nella sua difesa: «Non ho
estorto soldi a nessuno, quelli erano soldi della pubblicità. Mostrerò le
fatture». C’è dell’altro nelle intercettazioni: l’accusa di essersi spacciato
per vittima della mafia quando le minacce arrivavano dal marito dell’amante.
«Non ho mai nascosto ai carabinieri che quell’uomo potesse avere
responsabilità», replica Maniaci. «E, comunque, non è stato ancora individuato
chi ha ucciso i miei cani ».
Il primo tg dopo il «ritorno di Ringo» è già su Facebook. E fa boom di
clic. La scena più vista quella in cui Maniaci rivendica di essere stato il
primo a denunciare lo scandalo Saguto. «Era il 2013, ne parlai con magistrati e
politici. Ma nessuno mi dava ascolto. Erano tutti distratti? Avevo anche
chiesto di essere sentito dalla commissione Antimafia». Fa una pausa e dice:
«Le mie denunce fanno ancora paura».
La Repubblica, 26.10.16
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