CORLEONE - E'
stato il forte vagito della piccola Noemi Mosca ad aprire le porte delle nuove
sale parto dell'ospedale dei Bianchi di Corleone. Avrebbero dovuto iniziare a
funzionare ieri, ma giovedì sera i medici e le ostetriche hanno avuto appena il
tempo di sistemare gli ultimi dettagli che Noemi è venuta alla luce. Tagliando
così ufficialmente nastro e cordone ombelicale.
Altro
traguardo raggiunto nella struttura ospedaliera dell'Asp interessata negli
ultimi mesi da importanti lavori di restyling. Con un investimento altrettanto
importante: due milioni e 150mila euro. Di questi, 112mila sono serviti a
rinnovare le sale parto dell'Unità operativa complessa di Ostetricia e
ginecologia, diretta da Filippo Contorno. Sono state completamente rimodernate
e rese accoglienti per le partorienti e per i piccini in arrivo.
“E'
stata necessaria una ristrutturazione totale – spiega l'ingegnere Nicola
Perrone -. Questi locali erano usati come spogliatoio del personale e deposito.
Tra le varie cose, abbiamo realizzato un accesso differenziato per utenti e
medici, bagni divisi e zone filtro”.
Le
nuove sale travaglio e parto sono dotate del migliore parco tecnologico. Da
pochissimo sono infatti arrivati due modernissimi ecografi di fascia alta,
costati 66mila euro, che si sono aggiunti ad altre attrezzature consegnate in
estate: un cardiotocografo wireless, un lettino per la rianimazione neonatale,
un’incubatrice, un respiratore da rete centralizzata, una lampada per
fototerapia ed un set di intubazione e ventilazione manuale, incannulamento
vasi ombelicali e posizionamento toracico.
“Abbiamo rispettato i tempi che avevamo
annunciato – afferma il direttore generale, Antonio Candela -. Chi parla di
depotenziamento di questo ospedale dà notizie false. Non si può giocare su
questo ospedale”.
Sono
i numeri a dare delle risposte. “Registriamo il 25 per cento di parti in più –
dice il dottore Contorno -: finora sono stati 151, compreso quello di ieri
(giovedì per chi legge, ndr). Al 30 settembre 2015, erano stati 120”.
Va
sottolineato che qui non nascono solo bimbi corleonesi. I genitori di Noemi,
per esempio, vivono a Santo Stefano Quisquina, in provincia di Agrigento. E
arrivano donne anche da Bivona e persino da Bolognetta e Marineo, che sono a
due passi da Palermo. “Serviamo un comprensorio di 40mila abitanti – afferma
Giovanni Rà, dirigente sanitario del'ospedale dei Bianchi -, ma all'anno gli
utenti sono 75mila”.
L'apertura
delle sale parto è stato un primo passo che porterà, nei prossimi mesi, ad
avere un ospedale rinnovato e migliorato. Il 30 ottobre verrà consegnata l'area
di radiodiagnostica. In questi giorni gli operai sono al lavoro per rifare
l'impianto elettrico, poi sarà la volta della tinteggiatura delle pareti. Altro
appuntamento importante il 30 novembre con il nuovo pronto soccorso e il
laboratorio d'analisi. Un cantiere aperto e decisamente impegnativo. “Gli
investimenti non sono soltanto mirati a riqualificare la struttura, ma anche a
potenziare l'intera offerta sanitaria, sia ospedaliera che territoriale, a
Corleone – aggiunge Candela –. Nei giorni scorsi, oltre ai due ecografi
ginecologici, sono stati consegnati e collaudati due nuovi ecografi
cardiologici: uno destinato al Polimabulatorio ed un altro all'ospedale”.
Tutte buone notizie, certo, che però non fanno
abbassare la guardia al comitato “Pro ospedale” che riunisce cittadini
corleonesi e delle zone limitrofe. In merito alle notizie circolanti sulla rete
ospedaliera, si è riunito nuovamente e chiederà un incontro all'assessore alla
Salute.
Monica Diliberti
Giornale di Sicilia, 1 ottobre 2016
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