GIUSI SPICA
DEFINITO LO SCHEMA DEL DECRETO : TAGLI E ACCORPAMENTI, PREVISTI QUATTRO
BACINI. CEFALÙ VIENE DECLASSATA
Il decreto ancora non c’è, ma lo “scheletro” è già stato definito. Da una
parte una nuova organizzazione degli ospedali, classificati in base a funzioni
e servizi, dall’altro una raffica di accorpamenti di reparti doppione, almeno
150, che azzerano altrettante poltrone. Un piano che ieri l’assessore alla
Salute Baldo Gucciardi ha illustrato a grandi linee ai sindacati e necessario
per avere il via libera dal ministero alla Salute allo sblocco delle cinquemila
assunzioni annunciate. A ciascun manager Gucciardi ha consegnato uno schema dei
servizi che dovranno attivare o disattivare, chiedendo il massimo riserbo. Ma
nel primo pomeriggio era già protesta. A partire da sindaci e sindacati del
comprensorio delle Madonie: l’ospedale Giglio di Cefalù viene declassato a
“ospedale di base” e perde cinque reparti: la nuova bozza di rete ospedaliera
prevede l’azzeramento di Neurologia, Urologia, Oncologia e Emodinamica con
Utic.
Un taglio — attaccano i sindacati — che porterà alla cancellazione
di 60 posti letto e al licenziamento di 150 dipendenti. I sindaci Rosario
Lapunzina a Magda Culotta chiedono all’assessore di ripensarci. Al loro fianco
si schiera il capogruppo del Pd all’Ars, Alice Anselmo, che annuncia di aver
avviato un dialogo con il ministero. Le strutture sono classificate in ospedali
di primo livello (15) e secondo livello (l’Arnas Civico a Palermo, il
Cannizzaro a Catania e il Policlinico di Messina), ospedali di base (23),
ospedali di zone disagiate (come Lipari, Bronte, Corleone, Petralia e altri tre
presidi periferici) e ospedali di comunità (Scicli, Noto e Militello Val di
Catania, dove resteranno solo i malati cronici). Il piano divide la Sicilia in
4 bacini da un milione e 600 mila abitanti: Messina,
Caltanissetta-Enna-Agrigento, Catania- Ragusa-Siracusa, Palermo-Trapani. Gli
ospedali che insistono in ogni bacino avranno compiti diversi nell’ambito
dell’emergenza-urgenza (alcuni saranno riferimento per i politraumi, altri per l’infarto,
altri ancora per l’ictus).
Negli ospedali di base come l’Ingrassia di Palermo, Partinico, Termini
Imerese e Cefalù rimarranno solo 4 reparti (Medicina, Chirurgia, Ortopedia e
Cardiologia). Sulle assunzioni fumata nera: saranno sbloccate solo quelle dei
vecchi vincitori di concorso nelle discipline di emergenza- urgenza. La
prossima settimana la bozza passerà all’Ars per il parere della sesta
commissione. Poi andrà in giunta. «La nuova rete — dice Gucciardi — non nasce
dall’esigenza di risparmiare o tagliare risorse finanziarie, ma da quella più
importante di assicurare a tutti i cittadini, ovunque si trovino, una
tempestiva ed efficace assistenza, specie nelle ipotesi di patologie acute
gravi». I sindacati chiedono di premere sull’acceleratore: «Abbiamo perso tempo
prezioso per applicare i criteri ministeriali — dice Angelo Collodoro,
vicesegretario Cimo — Vedremo ora quanto ci metterà il governo regionale per
concretizzare il sistema».
La Repubblica-Palermo, 9 settembre 2016
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