L'ex mattatoio di Roccamena sequestrato |
E’
stata sequestrata dai carabinieri della compagnia di Corleone l’area dell’ex
mattatoio comunale trasformato in discarica. Dopo la denuncia di Blog Sicilia
sono scattati i controlli e le verifiche sulla zona. Sono in
corso indagini per cercare di risalire alle responsabilità di questo scempio
ambientale. Nell’area i militari hanno trovato di tutto. Da rifiuti ingombranti
a tossici e pericolosi. Una bomba ecologica che adesso dovrà
essere bonificata. Ancora un anno fa era l’area affidata
dal Comune di Roccamena all’Ato di Monreale. L’area dell’ex mattatoio comunale
era utilizzata come deposito dei mezzi della società che si occupava insieme a
17 comuni del monrealese della raccolta dei rifiuti.
Adesso è l’emblema della fine
miserrima degli ambiti territoriali. Fallita la società sono rimaste
le macerie di tutto quello che hanno rappresentato queste società per i comuni.
Cumuli di spazzatura di ogni tipo anche pericolosa. Auto e mezzi lasciati lì a marcire. Una maxi discarica pericolosa per i residenti di via Trappeto.
Cumuli di spazzatura di ogni tipo anche pericolosa. Auto e mezzi lasciati lì a marcire. Una maxi discarica pericolosa per i residenti di via Trappeto.
A due passi da quei cumuli di
spazzatura ci sono abitazioni, uomini e donne che convivono con questo
immondezzaio.
Adesso su queste cataste di spazzatura
e rifiuti ingombranti abbandonati indagano i carabinieri. E’ stata presentata
una denuncia con tanto di foto e già da ieri i militari stanno verificando e
cercando di risalire ai responsabili di questo ennesimo scempio ambientale in
provincia di Palermo.
“Il Comune è vittima di questa
situazione – aveva detto ieri il sindaco di Roccamena Tommaso Ciaccio – Quella
zona dell’ex mattatoio è stata affidata dal Comune alla società d’ambito quando
si occupava della raccolta dei rifiuti. Qui venivano conservati i mezzi. Una
volta che la società è fallita l’area è stata abbandonata. Evidentemente anche
se ci sono i cartelli qualcuno continua ad abbandonare gli ingombranti. Un’operazione
del tutto inutile visto che adesso c’è la nuova ditta che garantisce il
servizio di raccolta e pensa lei a raccogliere questi rifiuti”.
Adesso prima che il Comune ripulisca
la zona bisogna attendere l’esito delle indagini e le richieste della magistratura.
Magistratura che potrebbe togliere i sigilli per consentire all’amministrazione
di presentare un piano di bonifica. bisogna attendere.
BlogSicilia.it
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