di GIUSEPPE
LUMIA
Stroncare la riorganizzazione di Cosa nostra, messa in atto da
Carmelo Gariffo, in una zona decisiva per la vita dell’organizzazione è di
fondamentale importanza. Non lasciare spazio ai boss, agire d’anticipo e
prevenire le loro mosse può far fare un salto di qualità notevole alla lotta
alle mafie. Stamani un’operazione coordinata dalla
Procura di Palermo ed eseguita dai Carabinieri del comando provinciale del
capoluogo siciliano ha portato all’arresto di 12 persone. Lo scioglimento per mafia del Comune e le ultime operazioni antimafia
eseguite a Corleone devono diventare un’occasione per riprendere un cammino di
legalità e sviluppo che Corleone ha conosciuto e avviato nella difficile stagione
del dopo stragi. In questi anni la famiglia Lo Bue ha ricoperto un ruolo chiave
nel mantenere gli equilibri tra le famiglie mafiose dei Riina, Provenzano e
Bagarella. Attraverso opportune relazioni familiari e di affari sono state
superate varie crisi, tra le quali quella relativa al tentativo del boss Di
Marco di crearsi uno spazio autonomo.
Così adesso bisogna prepararsi a tre sfide nel territorio:
impedire il ritorno a Corleone del nipote di Riina,
Giovanni Grizaffi, che dovrebbe essere messo in libertà nel 2018 per
fine pena; garantire sicurezza nel territorio, evitando che gli innumerevoli
furti nelle campagne avvenuti in questi mesi possano compromettere la
credibilità dello Stato e far emergere il ruolo di forza d’ordine di Cosa
nostra; riprendere il cammino dello sviluppo locale rispetto al quale sono
chiamate in causa non solo le istituzioni, ma anche la società civile.
Giuseppe Lumia
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