Il municipio di Corleone |
di MARIO MIDULLA
CORLEONE - Dopo l’avvenuta notifica dei giorni scorsi a tutti i soggetti interessati, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto del presidente della Repubblica per lo scioglimento del Comune di Corleone e la conseguente nomina della commissione straordinaria. Un provvedimento dettagliato, con tutte le motivazioni che hanno determinato un vero e proprio “terremoto politico” nella cittadina corleonese, sottolineate dal ministro Alfano nella sua relazione: “Le vicende analiticamente esaminate e dettagliatamente riferite nella relazione del prefetto hanno rivelato una serie di condizionamenti nell'amministrazione comunale di Corleone, volti a perseguire fini diversi da quelli istituzionali, che determinano lo svilimento e la perdita di credibilità dell'istituzione locale, nonché il pregiudizio degli interessi della collettività, rendendo necessario l'intervento dello Stato per assicurare il risanamento dell'ente”.
CORLEONE - Dopo l’avvenuta notifica dei giorni scorsi a tutti i soggetti interessati, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto del presidente della Repubblica per lo scioglimento del Comune di Corleone e la conseguente nomina della commissione straordinaria. Un provvedimento dettagliato, con tutte le motivazioni che hanno determinato un vero e proprio “terremoto politico” nella cittadina corleonese, sottolineate dal ministro Alfano nella sua relazione: “Le vicende analiticamente esaminate e dettagliatamente riferite nella relazione del prefetto hanno rivelato una serie di condizionamenti nell'amministrazione comunale di Corleone, volti a perseguire fini diversi da quelli istituzionali, che determinano lo svilimento e la perdita di credibilità dell'istituzione locale, nonché il pregiudizio degli interessi della collettività, rendendo necessario l'intervento dello Stato per assicurare il risanamento dell'ente”.
Parole durissime avvalorate
dall’attività ispettiva della commissione inviata nel gennaio scorso e che nei
tre mesi in cui ha operato, ha scavato tra gli atti amministrativi, ricavando
elementi risultati poi decisivi per lo scioglimento, aggravati dai rapporti
parentali, di affinità e frequentazioni degli Amministratori e dei dipendenti
del Comune con soggetti appartenenti o contigui alla famiglia mafiosa di
Corleone.
Si parte dal servizio di raccolta e
smaltimento dei rifiuti solidi urbani affidato in emergenza alla “No.Ve.Ma.”
s.r.l. e revocato a luglio causa la perdita dei requisiti e della
certificazione antimafia. Sul fronte rifiuti, intanto, nei giorni scorsi il
Comune ha pubblicato l’avviso pubblico per sopperire all’emergenza igienico –
sanitaria (nelle more dell’avvio dell’Aro) del servizio di igiene ambientale.
Il contratto con la ditta che è subentrata alla “No.Ve.Ma., la Mirto s.r.l., è
in scadenza; il servizio sarà assegnato per tre mesi e rinnovabile per altri
tre. Il costo stimato è di 167 mila euro a trimestre.
Altra motivazione citata nel decreto è l’affidamento
del servizio di accertamento e riscossione dei tributi a società il cui
referente nei rapporti con il Comune di Corleone era il cognato del capo
mandamento di Belmonte Mezzagno. Spiccano pure l’omessa costituzione in
giudizio del comune di Corleone nel procedimento penale del dipendente comunale
Antonino Di Marco, il frazionamento di appalti con affidamenti diretti e
incarichi conferiti a soggetti vicini alla famiglia mafiosa corleonese, l’assegnazione
di alloggi popolari con ordinanza sindacale a soggetti occupanti abusivi
gravati da pregiudizi penali e l’erogazione di contributi a società vicine alla
locale consorteria mafiosa.
Mario Midulla
Giornale di Sicilia, 10 settembre 2016
Giornale di Sicilia, 10 settembre 2016
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