Daniela Cappelli, segretaria generale Spi Cgil Toscana |
Ci colpisce la notizia della decisione del consiglio dei Ministri
di sciogliere il Comune di Corleone per infiltrazioni mafiose. Siamo
consapevoli che nel nostro Paese assistiamo ad una grave crisi della legalità,
ma continueremo ad impegnarci nella lotta alla mafia come sempre abbiamo fatto. Un'antimafia civile che ci vede impegnati da oltre 10 anni con la
Cooperativa Lavoro e non Solo e Arci sui terreni confiscati alla mafia. Un
lavoro importante, centinaia di ragazzi che ogni anno lavorano sulle terre confiscate,
diffondendo il messaggio che coltivando quei campi si lavora per una società
basata sul rifiuto della criminalità. Ma anche decine di pensionati, che
affiancano quei ragazzi per ricordare il grande contributo che la CGIL ha
purtroppo pagato alla mafia, in termini di vite umane, per difendere i diritti
dei tanti cittadini onesti che non si sono piegati alla regole distorte
dell'organizzazione mafiosa.
Perché la lotta alla mafia non è separabile dai principi che
regolano la società.
Perché per contrastare la mafia occorre rafforzare la democrazia.
Perché la cultura della legalità non è solo rispetto delle leggi,
ma un sistema di principi e comportamenti diretto ai valori delle persone e
della loro libertà.
Questi i nostri obiettivi di sempre e questo continueremo a fare
insieme ai ragazzi e vicino ai tanti cittadini onesti di Corleone.
Chiedendo chiarezza su quanto è successo e sulle relative
responsabilità.
Ma con la determinazione di non fare un passo indietro!
S.P.I.-CGIL TOSCANA
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