L'intervento di Maurizio Rosso, segretario generale SLC |
“IMPORTANTE PER L’IDENTITA’ DEL
MONDO SINDACALE RIPERCORRERE LE STORIE CHE DIEDERO ORIGINE AL MOVIMENTO
ANTIMAFIA”, HA DETTO CAMPO
Palermo 5 agosto 2016 – Ricordata oggi al cimitero
di Casteldaccia la figura di Andrea Raia, il segretario della Camera del
Lavoro del paese ucciso il 5 agosto del 1944. La Cgil e la Slc Cgil hanno
deposto una corona d’alloro sulla tomba del sindacalista assassinato dalla
mafia, nel corso di una commemorazione alla presenza dell’amministrazione
comunale, dei familiari, del comitato Andrea Raia. Erano presenti la figlia,
Santa Raia, di quasi 90 anni, e il pronipote, Davide Aiello, consigliere
comunale, fondatore del comitato Andrea Raia, per tramandare il ricordo del
bisnonno. GUARDA L'ALBUM FOTOGRAFICO
“Oggi la Cgil, ricordando i suoi morti, ricompone l’identità del
mondo del lavoro. Quella di Andrea Raia, il primo delitto di mafia avvenuto nel
secondo dopoguerra in Sicilia, é la storia di un uomo che non era un
isolato ma capo di un movimento che si oppose al nuovo blocco
sociale costituito – ha dichiarato il segretario della Cgil Palermo Enzo Campo
- Dalla continuità delle lotte degli anni 40 e 50, il cui filo conduttore
é stato il lavoro, come forma di emancipazione sociale, la Cgil si
come punto di riferimento con i suoi ideali e la sua identità verso
quelle nuove classi di lavoratori povere, come lo sono gli operatori dei call
center. Da questo filo rosso si dipana la storia del movimento
antimafia, dei martiri e degli eroi, un’antimafia sociale, che ebbe
origine dalle battaglie per la terra di quegli anni”. Un percorso della
memoria che la Cgil sta ripercorrendo per ridare dignità e strappare dall’oblio
tutti i sindacalisti uccisi. Pochi i processi conclusi con il riconoscimento
dei colpevoli, pochi i sindacalisti riconosciuti vittime della mafia, e
diversi di loro fino a pochi anni fa mai ricordati con iniziative
pubbliche. “Chiediamo verità e giustizia per i nostri morti, per i quali stiamo
cercando di riportare alla luce tutte le loro storie – ha detto Dino
Paternostro, responsabile Legalità per la Cgil – Altrettanto é importante che
le comunità locali riconoscano l’importanza di queste figure. Con la consapevolezza
che la lotta alla mafia é iniziata con loro, con gente come Raia, che non erano
dei Don Chisciotte solitari ma persone a capo di grandi movimenti, che
lottarono per l’affermazione della giustizia sociale”. Alla cerimonia sono
intervenuti anche il sindaco di Casteldaccia Fabio Spatafora, l’esponente del
Pd Vittorio Panno, Davide Aiello, Antonella Azoti, la figlia di Nicolò Azoti,
segretario della Camera del Lavoro di Baucina, assassinato il 23 dicembre del
1946 e il segretario Slc Cgil Maurizio Rosso, che ha concluso l’iniziativa.
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