Dino Paternostro |
IL COMUNE DI CORLEONE SCIOLTO PER MAFIA. DINO PATERNOSTRO: «È
ACCADUTO L'INEVITABILE, MA IO NON SONO CONTENTO. ADESSO IMPEGNIAMOCI TUTTI PER
RICOSTRUIRE LA CORLEONE DEL LAVORO, DELLO SVILUPPO, DELLA GIUSTIZIA SOCIALE E
DELLA LEGALITA’»
«È accaduto l'inevitabile, ma noi non siamo contenti. Per colpa di
amministratori incapaci di resistere alle collusioni con la mafia, la città di
Corleone è stata ricacciata indietro di trent'anni. Questo è un momento
doloroso per i tanti cittadini onesti di Corleone, che non hanno nulla da
spartire con i mafiosi e i loro complici. Ma è un passaggio che, comunque, serve
a fare chiarezza. Lo Stato, nonostante i tanti condizionamenti, ha dimostrato che c’è, che è in grado di
fermare amministratori e politici spregiudicati, che non consentirà alle “famiglie”
mafiose di rialzare la testa. Chi ha sbagliato deve pagare duramente, sia dal
punto di vista politico che personale. Da parte nostra ci impegneremo con
grande determinazione per ricostruire a Corleone il “fronte degli onesti”, che
lavori per una ripartenza della nostra città, fondata sui valori di legalità e
giustizia sociale. È tempo adesso che i corleonesi onesti facciano sentire la
loro voce. È tempo di riaprire le porte al “mondo”, di dare fiducia e di
chiedere fiducia. Chiediamo alle istituzioni di essere vicine alla nostra città
e ai bisogni dei suoi cittadini, che soffrono la mancanza di lavoro e l’inadeguato
funzionamento di servizi essenziali come l’acqua e la raccolta dei rifiuti.
Adesso impegniamoci tutti per ricostruire la Corleone del lavoro, dello
sviluppo, della giustizia sociale e della legalità».
Dino Paternostro
Dino Paternostro
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