di BIAGIO CUTROPIA
Credo sarebbe un errore guardare allo scioglimento degli
organi politici del Comune di Corleone come fatto isolato e non già all’interno
di una situazione territoriale drammaticamente in crisi, in tutte le crisi
possibili. Credo sarebbe un ulteriore errore considerare il fatto come un salto
cronologico all’indietro. Credo invece che il fatto, seppur disdicevole per la
stragrande maggioranza dei corleonesi (rispetto ai fatti che hanno portato allo
scioglimento) possa , e debba, essere un’occasione per una riflessione e per le
successive azioni. Lo scioglimento non è un salto all’indietro perché già
indietro eravamo.
Lungo ed interminabile sarebbe l’elenco delle cose non fatte
o di quelle che si sarebbero dovute fare. Ma giusto per dovere di cronaca verso
chi non conosce Corleone è necessario ricordare il mercato ortofrutticolo
chiuso, il caseificio chiuso,l’area artigianale abbandonata, immobili
monumentali (S. Agostino, Museo Civico, Vecchio Ospedale dei Bianchi, ex
caserma di Via Roma) abbandonati o sottoutilizzati soltanto come uffici, l’assenza
di qualunque politica in qualunque settore, isolamento geografico (provinciale
mare chiusa da anni, statale con miglioramenti bloccati), verde pubblico
inesistente, problema spazzatura, problema acqua etc. E si potrebbe continuare.
Questo solo per dire che Corleone era “fallita” già prima dello scioglimento il
quale ha soltanto aggiunto al fallimento generale anche il marchio di “comune
mafioso”. Naturalmente la crisi strutturale che soffoca Corleone ed il
corleonese non dipende solo da fatti locali ma anche. Non dipende solo dalla
politica locale ma anche, un anche che vuol dire che non siamo (i Corleonesi)
vittime di infausti destini ma complici e forse anche consapevoli. Che fare? A
fronte di una delegittimazione generale della classe dirigente, si hanno
secondo me due strade da percorrere da parte della classe politica non
coinvolta nelle note vicende; una potrebbe essere quella di arrendersi agli
eventi, attendere il tempo (18 mesi o forse più) poi si vedrà; l’altra,
prendere atto del fallimento e utilizzarlo come momento di rinnovamento e di
impegno concreto attivandosi presso le Istituzioni regionali e nazionali
affinchè la fase di commissariamento sia sostenuta da interventi virtuosi sul
territorio. Il Commissariamento a seguito di uno scioglimento per infiltrazioni
mafiosi nella logica normativa “punisce”, opportunamente, una comunità. Oggi è
probabilmente necessario che tale attività governativa metta contemporaneamente
in campo azioni, anche straordinarie, di sviluppo e cambiamento per la stessa
comunità colpita da tale provvedimento affinchè questa, già asfittica, non
rimanga in agonia per poi morire completamente insieme alle proprie risorse. Un
invito allora alla classe politica locale di indicare, subito e senza perdere
altro tempo, soluzioni politiche sostenibili e concrete per un reale
cambiamento e sviluppo del territorio da sottoporre ai rappresentanti delle
Istituzioni politiche regionali e nazionali che si auspica abbiano a cuore le
vicende di Corleone e del Corleonese e non soltanto i loro destini elettorali.
Sono certo come cittadino che i commissari faranno benissimo il loro lavoro ma
il destino di Corleone passa attraverso l’impegno dei Corleonesi e della classe
politica corleonese.
Biagio Cutropia
2 commenti:
Ma come si può accostare il Museo Civico all'ex Ospedale o alla Caserma di Via Roma ????
Comprendo il caldo di ieri ed oggi che soffoca le menti ma affermare certe cose è assolutamente ingiustificabile e grave nello stesso tempo.
Grave perchè toglie entusiasmo ai dipendenti che vi prestano servizio.
Eppure l'autore della lettera ha pure visitato il Museo il mese scorso !
Il Museo ritengo che sia il fiore all'occhiello di Corleone e non perchè lo dico io che lo dirigo e sono di parte ma perchè lo dicono gli addetti ai lavori.
Se poi ciò avviene a costi ridicoli ritengo che sia quasi un miracolo.
Inoltre il Museo rappresenta il centro culturale di riferimento per le scuole di ogni ordine e grado financo di universitari che redigono ricerche e tesi di laurea.
Il Museo ha organizzato anche Congressi di rilievo internazionale e redatto anche una serie di pubblicazioni distribuite gratuitamente.
Per finire il Museo di Corleone è l'unico in Sicilia ad essere aperto tutti i giorni della settimana, mattina e pomeriggio,tranne la domenica pomeriggio.
Chi scrive fandonie dovrebbe prima informarsi meglio nel rispetto di chi lavora sodo per dare lustro a Corleone ed il Museo rappresenta il lato buono di Corleone che si affranca dal lato negativo di questa città.
Tutta questa gente che parla non l'ho mai vista al Museo per qualsivoglia iniziativa o a sostegno delle progettualità avviate..
Ora escono fuori per polemizzare. Mah !
L'ho sempre detto....Corleone è un paese a dir poco strano...e con queste polemiche gratuite non si va lontano.
Scrivo anche per rispetto dei miei colleghi che si sa rificano a fare ogni tipo di lavoro pur di tenere il Museo ad un ottimo livello di accogluenza e per tutti quelli che in questi 25 anni si sono spesi per dotare Corleone di un Museo Civico quali Ninì La Torre, Dino Paternostro, Rosa Labruzzo, Pippo Cipriani.
Angelo Vintaloro
Responsabile del Museo Civico
Una cittadina come Corleone ha a disposizione poche cose ma queste poche cose, proprio perché poche,vanno considerate preziose. Le risorse culturali, materiali ed immateriali,sono certamente tra queste.
La accorata nota di Angelo Vintaloro proprio perché proveniente dall’interno della cosa pubblica offre uno spaccato, qualora necessario, sull’attenzione che nel tempo è stata riservata in generale alle risorse culturali di questa città.
Lo spaccato rappresentato è utile, in prima battuta alla attuale gestione commissariale affinchè disponga che le pulizie all’interno del museo civico vengano fatte dal personale addetto e in seconda battuta a chi nei prossimi mesi si proporrà per guidare amministrativamente la città.
Perché se è vero, ed è vero, che le risorse culturali, materiali ed immateriali, possono diventare una risorsa per lo sviluppo di Corleone non è concepibile che il responsabile del museo civico faccia contemporaneamente le pulizie,così come non è concepibile che spazi come il complesso monumentale di Sant’Agostino siano sede di uffici, così come che l’ex Ospedale dei Bianchi sia chiuso, che la Chiesa di S.Andrea sia chiusa,che lo stesso museo civico Pippo Rizzo non abbia spazi polivalenti dotati di sale multimediali dove possano incontrarsi i giovani e dove si possa conoscere la storia di Giuseppe Vasi, Pippo
Rizzo o dove, per esempio, possano esporre i tanti artisti corleonesi o dove possano essere ospitate mostre temporanee e magari integrando lo stesso museo civico con il monumentale Sant’Agostino immaginandolo, insieme al CIDMA , facente parte di un Polo museale aperto e flessibile dove convergano tutte le arti, musica compresa anche eseguita dai tanti e bravi musicisti corleonesi oltre a diventare sede culturale polivalente per grandi manifestazioni ma anche per un più semplice cinema all’aperto durante l’estate.
Un Polo Museale diffuso ed aperto, con risorse finanziarie precise ed assegnate e da ricercare anche nel privato, con autonomia operativa, che sappia interagire con la città, con i cittadini e con il mondo.
Tutto ciò naturalmente ha bisogno di scelte politiche che incoraggino anche l’entusiasmo e la buona volontà di Angelo Vintaloro e dei ragazzi che lavorano al museo che fanno salti mortali, pulizie comprese,pur di tenerlo aperto e visitabile (e di cui nessuno disconosce il merito), ma che guardino ad una idea diversa e moderna di museo quale volano culturale per questa città. Questa idea per diventare realtà deve far parte di una visione politica complessiva sul futuro di questa città e non solo al suo presente e deve essere oggetto di una programmazione sostenibile ed eticamente virtuosa costruita in sinergia con i cittadini corleonesi aprendo un confronto, chiedendo anche aiuto e collaborazione, con altri soggetti
territoriali (di un territorio ampio) sia pubblici che privati che lavorano per il cambiamento e l’innovazione.
Questo era lo spirito della mia nota. Un invito a guardare a ciò che non funziona, a ciò che funziona male e a ciò che può funzionare meglio.
Penso che questo debba essere lo spirito di chi si proporrà per amministrare Corleone offrendo ,contemporaneamente, soluzioni credibili sostenibili e condivise.
Biagio Cutropia
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