Il Museo civico "Pippo Rizzo" |
Caro Direttore,
io sono stato da sempre restìo ad implementare polemiche ma la lettera
dell’amico Biagio Cutropia mi ha creato non pochi disturbi. Biagio è una
persona che reputo equilibrata, ma non comprendo il motivo per cui associa il
Museo Civico di Corleone agli edifici abbandonati, oppure a quella parte di
residenze storiche che vengono adibite ad uffici pubblici piuttosto che a
destinazioni più idonee. Eppure lui stesso ha visitato il Museo il mese scorso
e mi faceva i complimenti (da estendere ai ragazzi che vi prestano servizio)
per come l’avevamo strutturato e per come lo gestivamo. Qui nessuno vuole premi
ma essere denigrati mi sembra a dir poco eccessivo e gratuito. Il Museo è
l’unico in Sicilia aperto tutti i giorni dal lunedì al sabato, mattina e
pomeriggio, e anche la domenica mattina. La gestione avviene purtroppo in autonomia perché la mancanza di personale
ci obbliga a farci da soli le pulizie, le operazioni di giardinaggio e
quant’altro. Il tutto senza lamentela alcuna perché per noi il Museo
rappresenta un passo per il riscatto di Corleone.
Inoltre i ragazzi sono preparatissimi nell’effettuare la guida museale e
non solo illustrando i reperti esposti ma facendo anche un excursus
storico-archeologico sul territorio e le ricerche effettuatevi.
Il Museo non è fine a se stesso, ma rappresenta il punto culturale di
Corleone, coltivando da sempre i rapporti con le Scuole e con le Università,
facendo anche di supporto a ragazzi universitari per le loro ricerche e finanche
per la stesura delle tesi di laurea.
Il Museo ha un curriculum di tutto rispetto con l’organizzazione di
Convegni Internazionali e la pubblicazione di numerosi testi, anche corposi,
sempre distribuiti gratuitamente.
Ha partecipazioni di scavi all’estero (Oman, Tunisia, Romania, Congo),
anche con il Dipartimento di Archeologia dell’Università di Bologna.
Dovrebbe essere considerato il fiore all’occhiello di Corleone ed invece lo
trovo accostato all’ex Ospedale dei Bianchi e all’ex Caserma di Via XXIV
maggio.
Mi sembra eccessivo tutto questo, che peraltro scoraggia quanti prestano
servizio in questa struttura che tra mille sacrifici cercano di migliorare
giorno dopo giorno per la migliore accoglienza dei visitatori.
Gli addetti ai lavori si sono sempre complimentati con noi e ritengo equa
questa mia protesta anche per rispetto di chi, da 25 anni a questa parte, si è
speso di persona e ci ha creduto fin dai momenti più difficili (come Ninì La
Torre, lei stesso dott. Dino Paternostro, Gino Santacolomba, Rosa Labruzzo e
Pippo Cipriani) ma anche per rispetto dei miei colleghi che, le giuro, si
fanno in quattro assieme a me per mantenere una standard qualitativo elevato.
Corleone attraversa una fase delicata e quindi accomunare e denigrare tutto
e tutti non rappresenta una buona base di partenza che invece richiederebbe una
attenzione particolare alle cose che funzionano.
In tutti questi anni non ho visto mai nessuno proporsi a supporto delle
nostre progettualità ma forse a Corleone viene più facile criticare che
proporsi.
Spero che il vento cambi in meglio, altrimenti Corleone non uscirà mai dal
suo guscio.
Angelo Vintaloro
Responsabile del Museo Civico
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