L'on. David Ermini |
Sabato 9 luglio, alle ore 15.30, presso l'aula consiliare del comune di
Corleone, si terrà un incontro del Pd del Corleonese e delle Madonie per fare
il punto sulla permeabilità delle amministrazioni Locali al fenomeno della
Criminalità Organizzata. Presiederà l’avv. Carmelo Miceli, Segretario
Provinciale del Pd. Parteciperanno parlamentari regionali e nazionali, tra
cui il sen. Giuseppe Lumia della commissione antimafia nazionale. Parteciperanno
anche il Segretario Regionale del Partito Democratico, on. Fausto Raciti, e il
Segretario Provinciale dei Giovani Democratici, Nino Musca. Chiuderà i lavori
l'on. David Ermini, responsabile nazionale legalità e giustizia del
Pd. Nel corso dell'incontro saranno discusse e condivise dall’intero partito le
dimissioni dei consiglieri comunali Pd di Corleone. (LEGGI IL TESTO DELLA LETTERA DI DIMISSIONI)
Al Presidente del
consiglio comunale di Corleone
S E
D E
OGGETTO: Dimissioni dei consiglieri
comunali Placido Paternostro, Salvatore Schillaci, Benedetto Gambino e Pio
Siragusa.
I consiglieri Comunali del Pd prendono
atto che ormai da tempo la città di Corleone non è più amministrata
e s i trova allo sbando, mentre le tasse
sono al massimo, l’economia è paralizzata, i servizi essenziali come
l’acqua vengono a mancare, l’ordinaria manutenzione delle strade, ormai piene
di buche, non viene garantita, la raccolta dei rifiuti continua da oltre 15
mesi con il sistema dell'emergenza che lascia le strade sporche e non
garantisce la raccolta differenziata, con la conseguenza che il comune dovrà
pagare una maxi-multa che aumenterà ancora di più le bollette per i cittadini.
Possiamo dire che Corleone "é al
buio", in senso metaforico per le troppe cose che non vanno, ma anche nel
senso concreto del termine. Infatti, dal 17 al 21 giugno il complesso Sant'Agostino
(dove sono ubicati servizi importanti come l’urbanistica e gli sportelli del
catasto e della Serit) è rimasto senza energia elettrica, perché l'Enel ne
aveva sospeso la fornitura a causa del mancato pagamento delle bollette
comunali per un ammontare record di circa 250 mila euro, provocando seri disagi
ai cittadini del nostro comune e dei comuni del circondario. E, a quanto
pare, per lo stesso motivo, anche altri edifici comunali avranno interrotta la
corrente elettrica.
A causa di “errori“ e di omissioni
dell’Amministrazione comunale, Corleone ormai è nell’occhio del ciclone ed é
ripiombata indietro di decenni, a quando era famosa in tutto il mondo solo per
fatti di mafia. Sembrava che, dopo tanti anni di lotta e di impegno civile
da parte delle forze politiche e sociali e di tanti cittadini democratici,
questo triste passato fosse ormai alle nostre spalle, invece siamo
nuovamente al punto di partenza. Anzi, peggio, perché per la prima volta nella
storia della nostra città il ministero degli interni ha inviato degli ispettori
per verificare il pericolo di eventuali infiltrazioni mafiose. L'accesso
ministeriale si è concluso lo scorso 19 Aprile e adesso si aspetta l’esito, col
timore che il comune di Corleone, per la prima volta nella sua storia, possa
essere sciolto per mafia.
Come se non bastasse, in questi ultimi
giorni abbiamo assistito al “teatrino“ del
presunto “inchino", che sembra essere stato
costruito ad arte per distogliere l’attenzione dell'opinione pubblica dai
problemi reali della città e per gettare ancora di più discredito sulla nostra
comunità. Non possiamo certo essere noi a stabilire come siano andati realmente
i fatti e non possiamo certo essere noi a scoprire se c’è o non c’è mafia
all’interno del comune di Corleone. Saranno le forze dell’ordine, la
magistratura e gli ispettori ministeriali, ai quali ci affidiamo con fiducia e
ai quali chiediamo di fare presto e bene il loro dovere, a fare piena luce su
quanto accade a Corleone.
Ovviamente ci dissociamo totalmente dal
comportamento e dagli atti prodotti dal Sindaco su tante questioni: dalla
mancata costituzione di parte civile nel processo "Grande Passo“, alla
mancata presa di possesso di alcuni beni sequestrati e confiscati ad esponenti
mafiosi locali, fino ad arrivare alle dichiarazioni assurde fatte in merito al
presunto inchino, alle delibere per querelare alcuni giornali accusati di avere
diffamato la città, salvo poi provvedere alla revoca della stesse.
Il Sindaco avrebbe fatto bene a prendere
esempio da Sua Eccellenza il Vescovo di Monreale, Mons. Michele Pennisi, che ha
detto:
di fronte al fenomeno mafioso le parole ed i gesti della Chiesa devono
essere chiari, anzi chiarissimi». Il primo cittadino, invece, ha creato
solo confusione e sospetti, esponendo ancora di più Corleone a forti
critiche.
Tutto questo ci porta a dire che è giunta
l’ora di mettere fine alla nostra presenza all’interno del consiglio comunale.
Ormai non ci sono più le condizioni minime per affrontare i problemi quotidiani
della città e tanto meno programmare il futuro.
Per questi motivi, i consiglieri comunali
Placido Paternostro, Salvatore Schillaci, Benedetto Gambino e Pio Siragusa,
consapevoli che le vicende di Corleone hanno un'indubbia rilevanza nazionale e
non possono essere considerati come mere questioni locali, dopo l’importante
manifestazione pubblica svoltasi sabato 9 luglio nella sala consiliare della
nostra città, d'intesa con la direzione provinciale, regionale e nazionale del
P.D., rassegnano le proprie dimissioni dalle cariche di consiglieri del Comune
di Corleone.
Auspicano che questo stesso loro gesto
venga assunto da altre forze politiche ed in particolare dal Sindaco e da tutti
coloro che ancora lo sostengono, perché si possa portare Corleone fuori dalla
grave crisi nella quale attualmente si trova, ridando la parola ai cittadini,
che saranno sicuramente in grado di eleggere una nuova e più adeguata classe
dirigente.
Corleone lì ……………
I consiglieri comunali
del PD
Placido Paternostro
Salvatore Schillaci
Benedetto Gambino
Pio Siragusa
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