Cosimo Vernengo |
Nella
mattinata del 1° luglio i Carabinieri del R.O.S. e del Comando Provinciale di
Palermo hanno eseguito tre ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse
dal G.I.P. di Palermo su richiesta dalla locale Direzione Distrettuale
Antimafia, nei confronti di altrettanti soggetti accusati di estorsione
aggravata dal metodo mafioso ai danni dei responsabili di una sala bingo
ubicata a Palermo, nel quartiere Guadagna. Sono destinatari della misura di custodia
VERNENGO Cosimo (1964), uomo d’onore della famiglia di
Santa Maria di Gesù, già condannato per associazione mafiosa, scarcerato il
27.10.2011 a seguito della richiesta di revisione del processo per la strage di
via d’Amelio, figlio dell’ergastolano VERNENGO Pietro (1943) inteso u
tistuni, storico uomo d’onore legato all’ala corleonese di Cosa
Nostra; VERNENGO Giorgio (1975), fratello di Cosimo; DURANTE Paola (1975).
Nel medesimo contesto sono stati acquisiti elementi, tuttora all’esame degli
inquirenti, anche nei confronti dei detenuti GAMBINO Natale Giuseppe (1958), sottocapo della famiglia di
Santa Maria di Gesù; PROFETA
Salvatore inteso Totò, cl. 1945, uomo
d’onore di vertice della medesima compagine mafiosa; entrambi già
colpiti dai provvedimenti restrittivi eseguiti dal R.O.S. nel dicembre 2015
nell’ambito dell’operazione TORRE DEI DIAVOLI e, come VERNENGO Cosimo, scarcerati
il 27.10.2011 a seguito della richiesta di revisione del processo per la strage
di via d’Amelio.
Giorgio Vernengo |
Le indagini
già avviate sulla famiglia di Santa Maria di Gesù, di cui è
stato accertato il processo di riorganizzazione interna e la capacità militare
culminata il 03.10.2015 nell’omicidio di SCIACCHITANO Salvatore, hanno
consentito di documentare la sottoposizione ad estorsione dei titolari/gestori
di una sala bingo del capoluogo sia durante la precedente gestione, terminata
nel luglio 2015, che al subentro della nuova proprietà.
In
particolare, oltre ad avere gestito la messa a posto con la precedente
amministrazione del bingo, PROFETA Salvatore e GAMBINO Natale Giuseppe avevano
manifestato l’intenzione di reiterare, per il tramite dei VERNENGO, le
richieste estorsive alla società acquirente. I successivi approfondimenti
investigativi hanno permesso di appurare che gli indagati, legati alla famiglia di
Santa Maria di Gesù, avevano preteso un pagamento illecito di 50.000,00 euro,
di cui oltre 6.000,00 già corrisposti, per lasciare il bar interno alla
struttura che, in assenza di formale titolarità, rivendicavano come proprio.
Paola Durante |
Le somme di
denaro estorte erano consegnate dalle vittime a DURANTE Paola, in precedenza
responsabile per conto dei VERNENGO della gestione del bar interno al bingo, a
fronte della presentazione di fatture emesse da due società per forniture e
servizi mai effettuati.
Per tale
ragione sono al vaglio dell’Autorità Giudiziaria le posizioni dei due legali
rappresentanti delle società che hanno emesso le fatture per operazioni
inesistenti, che si ritengono essere state utilizzate dai fratelli VERNENGO per
dissimulare i pagamenti illeciti. VERNENGO Cosimo è inoltre accusato di aver
costretto i responsabili della società proprietaria del bingo ad assumere la
nipote di PROFETA Salvatore.
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