di NINO ROCCA
Un
inquietante vento di destra, alimentato dal terrorismo, soffia dall’America
all’Europa, e colpisce al cuore le democrazia occidentali e le stesse religioni
islamiche e cristiane!
A ciò si aggiunge
una crisi economica che colpisce soprattutto i paesi più deboli e le Regioni
più povere dell’Europa. La Sicilia e Palermo, al centro del mediterraneo, culla del
Cristianesimo e dell’Islamismo, luogo di incontro delle due culture è smarrita
e indebolita, essa tra le Regione d’Italia più colpite dalla crisi, ha bisogno
di reagire con forza e determinazione! Di fronte a tutto
ciò non possiamo rimanere indifferenti, dobbiamo rispondere con determinazione
con il pensiero forte di una democrazia che parta dal basso esprimendo
giustizia sociale e di un pensiero religioso che manifesti pietà, amore e solidarietà.
Sono,
ormai, migliaia le famiglie, palermitane e straniere, che vivono a Palermo al
di sotto della soglia di povertà. Queste famiglie, che
aumentano di giorno in giorno, non possono attendere i tempi della realizzazione
del Pom Metro o della Sia, (bisognerebbe attendere il 2017 inoltrato per la
loro realizzazione), non possono attendere i tempi di una politica che è andata
avanti per ordinanze e diktat, per piani di sgombero e di lotta alla illegalità
di coloro che hanno, per bisogno, occupato immobili pubblici abbandonati, di
una politica che le ha trattate come dei sudditi e non come cittadini con cui
confrontarsi e conquistarsi consenso nell’azione politica!
Noi
vogliamo cominciare a Governare la crisi economica (abitativa e occupazionale)
e ideologica (l’assenza di un pensiero forte della solidarietà e della
giustizia sociale), attraverso la conquista del consenso e della partecipazione
frutto del dialogo con le famiglie vittime della crisi, di una crisi che è
ormai pari, se non più grave della crisi Greca! Non più il modello
delle caste, dei vicerè, dei governi blindati dagli interessi lobbistici che
generano esclusione sociale e frammentazione nella società più debole sia essa
degli stranieri o del proletariato urbano.
Vogliamo
rivolgerci agli esclusi sia palermitani che stranieri per i quali si
costruiscono nuovi e più grandi dormitori, per i quali si innalzano barriere
ideologiche e culturali che generano un razzismo strisciante che prima o poi
esploderà nelle generazioni più giovani degli immigrati, a cui si nega la loro
identità culturale non essendo né palermitani né del tutto stranieri.
Vogliamo
rivolgerci alle migliaia di famiglie palermitani escluse, che nutrono
dentro di sé sentimenti di razzismo di ritorno, contro i “turchi” che sbarcati
con le carrette del mare nel nostro territorio vengono accolti …. in B&B o in strutture
protette!!!!! mentre, a loro, non è riservato nessuna scialuppa di
salvataggio!!!
Dobbiamo
creare un fronte unico che va dai senza casa ai disoccupati, dagli stranieri
che vivono nell’esclusione sociale alle centinaia di associazioni dislocate in
tutti i quartieri che continuano giorno dopo giorno la loro azione sociale a
contatto con la popolazione esclusa dalle decisioni politiche sulla città,
un fronte unico che va dalle comunità islamiche delle moschee, dislocate per la
città, alle comunità cattoliche e cristiane sensibili ad un ecumenismo ricco di
solidarietà e fraternità.
Vogliamo
governare, sul modello di De Magistris, (attraverso il dialogo e la ricerca del
consenso sociale), la lotta alla povertà e alla esclusione sociale su due
fronti: la giustizia sociale, il dialogo e la
solidarietà tra mondo islamico e mondo cristiano occidentale, i due aspetti le
due facce della stessa medaglia.
Vogliamo
governare attraverso proposte concrete di solidarietà e di giustizia sociale
rivolte ad una Amministrazione, a cui chiediamo almeno la coerenza, dal momento
che non ha saputo dialogare, e al Vescovo che ha già manifestato
solidarietà ai senza casa e attenzioni ai fratelli mussulmani.
Alla
Amministrazione Comunale chiediamo, nello scorcio finale del mandato
quinquennale, in coerenza con il regolamento dalla stessa approvato, che prevede
delle alternative per le famiglie che dovrebbero essere sgomberate dalle scuole:
1)
La sospensione degli sgomberi sino a quando non si trovano alternative adeguate
per le famiglie sgomberate,
2)
Il reperimento di tutti gli immobili disponibili tra i beni confiscati, gli
immobili di proprietà del Comune e quelli da affittare secondo quanto già
previsto dai regolamenti del Comune stesso.
Al
Vescovo chiediamo, secondo quanto lo stesso papa Francesco ha sollecitato
“aprite le porte ai poveri”:
1)
di rendere disponibile il patrimonio immobiliare della Curia utilizzabile per i
poveri e di sollecitare gli Istituti religiosi a fare altrettanto con gli
immobili da loro non utilizzabili,
2)
di avviare un tavolo permanente di dialogo e di solidarietà con le altre
religioni per avviare, nei loro confronti, progetti tesi alla lotta contro la
esclusione sociale e culturale.
Se
gli esclusi non divengono protagonisti del loro riscatto Palermo non risorgerà
dalle sue macerie e le caste continueranno ad esercitare il loro dominio sulla
popolazione succube dell’arroganza del potere!
Nino
Rocca
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