Il Santuario di Tagliavia |
di Mario Midulla
Trafugate una cornice d’argento e un’ostia consacrata
CORLEONE - Furto sacrilego all’interno del
Santuario della Madonna di Tagliavia, a pochi chilometri da Corleone. A denunciare
l’accaduto è stato lo stesso rappresentante legale nominato dall’Arcivescovo di
Monreale, alla cui diocesi appartiene il territorio, che si è presentato alla
stazione dei carabinieri corleonese per sporgere denuncia contro ignoti. Giunto sul luogo, dopo essere stato avvisato dalla curia
di Monreale, egli stesso ha potuto constatare personalmente la segnalazione che
aveva ricevuto: i ladri che si erano introdotti nottetempo, avevano asportato
la cornice in argento che contornava il quadro della “Madonna del Rosario”,
posta sull’altare maggiore della chiesa e collocata al muro tramite dei ganci.
Di argento sbalzato e cesellato, con paste vitree, venne realizzata da artisti
palermitani intorno al 2000 con un costo di circa nove milioni di vecchie lire.
Oltre alla cornice, i ladri hanno razziato un contenitore
per incenso (la c.d. navetta) in argento sbalzato e cesellato e un secchiello
per acqua benedetta risalenti alla seconda metà del diciottesimo secolo, un
calice in oro e argento realizzato nel 1995 con 700 grammi di oro ex-voto
offerti al santuario. Inoltre è stata forzata la porticina del tabernacolo
dell’altare maggiore ove all’interno vi erano una pisside in oro e argento, che
conteneva ostie consacrate e che sono state però riversate tutte sull’altare.
Infine sono state asportate due teche in metallo
di poco valore commerciale, di cui una contenente l’Ostia Magna consacrata, anch’essa
trafugata.
Le indagini in corso sono condotte dai carabinieri
di Corleone, i quali si stanno avvalendo delle immagini dell’impianto di
videosorveglianza, collocato all’interno della chiesa. Sembra, infatti, che a effettuare
il furto siano state due persone che si sono introdotte all’interno col volto
travisato e muniti di guanti in lattice.
Il santuario della Madonna di Tagliavia sorge in
un punto dove convergono diverse strade campestri provenienti da Marineo, da
Piana degli Albanesi, da San Cipirello e San Giuseppe Jato e da Corleone. Già dal secolo scorso, per
la festività dell'Ascensione, i contadini conducevano il proprio bestiame al Santuario di Tagliavia, per
ottenere la benedizione degli animali. Dal santuario si tornava carichi di
devozione, con delle immagini sacre e con tanti buoni propositi. Anche
se negli ultimi anni ha perso un po’ del suo antico splendore, la festa
dell’Ascensione resta sempre un punto di ritrovo per tutti pellegrini del
territorio.
Il Santuario è attualmente custodito dalla famiglia
mariana “Le cinque pietre” che assiste i numerosi pellegrini che giungono da ogni parte dell’isola
e con zelo diffondono il culto della Madonna di Tagliavia. Il
gruppo proviene dal Santuario Madonna del Frassine, in quel di Grosseto. La
Comunità è composta da frati e suore che, quasi in segno di continuità, vestono
di bianco e marrone come i vecchi "monaci di Tagliavia" e portano al
collo il Crocifisso con cinque pietre policrome.
Mario
Midulla
Giornale di Sicilia, 19 giugno 2016
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