Il sen. del M5S Mario Giarrusso |
E' quanto afferma il Senatore del M5S e componente della
Commissione Antimafia Mario Giarrusso
Episodi ormai “collaudati” che si
ripetono da anni in diversi parti del Meridione; luoghi dove la mafia si vuole
imporre a tutti i costi anche tramite l’ausilio di politici corrotti e
purtroppo anche delle Istituzioni religiose. Questa volta l’episodio è accaduto
a Corleone. Un “inchino” in Via Scorsone, sotto l’abitazione della moglie di Riina. È un
fatto gravissimo, continua Giarrusso che spiega come l’episodio fa emergere il
lato oscuro della complicità di chi non poteva non sapere della scelta di
fermarsi sotto l’abitazione della moglie del Boss. Questo grave fatto, avviene
dopo una serie di episodi contrastati dalle forze dell’ordine con arresti
effettuati nei mesi scorsi e di cattiva gestione pubblica che ha portato il
Ministro dell’Interno ad inviare un’ispezione per verificare l’esistenza di
eventuali infiltrazioni mafiose presso il Comune di Corleone.
Ispezione
conclusa da alcune settimane ma ad oggi non conosciamo l’esito. L’altro grave
episodio – dichiara il senatore Giarrusso - è l’intervista a Porta a Porta,
trasmissione della TV di Stato, del figlio di Riina che ha di fatto sancito una
nuova stagione tramite la “personalizzazione mediatica” dei poteri mafiosi.
Nelle prossime ore, presenterò un’interrogazione parlamentare urgente per
chiedere se il Ministro Angelino Alfano se intende intervenire nell’immediato
al fine di contrastare tali dinamiche di “potere mediatico mafioso” e quali
misure di pubblica sicurezza intende attivare per garantire la vera libertà non
solo alla comunità Corleonese, ma a tutte le altre comunità vittime degli “inchini”.
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