La tenda rossa della Flai Cgil in piazza Verdi |
PRESENTE IL SEGRETARIO NAZIONALE FLAI GIOVANNI MININNI
Palermo 26 maggio 2016 – “I forestali siciliani possono diventare
una ricchezza nell'impiego produttivo del territorio e delle foreste
dell'Isola. Oggi si spendono 260 milioni l'anno in Sicilia per il sistema
forestale e se ne incassano appena 4. Occorre intervenire subito per fare
diventare produttivo il settore”. A dichiaralo è la Flai che è scesa oggi in
piazza Verdi per svolgere il suo ruolo di sindacato di strada, a contatto con i
lavoratori, con una delle 20 Tende Rosse attualmente in giro per l'Italia, con
la richiesta di un'inversione di rotta sul tema dell'ambiente. La Flai, nel
corso dell'iniziativa, ha presentato la proposta unitaria di Flai Cgil, Fai
Cisl e Uila Uil di riordino del settore attraverso l'adozione di un testo unico
per fondare un nuovo e sinergico sistema agro-ambientale-forestale fondato
sulla tutela delle biodiversità del territorio boschivo, sulla lotta agli
incendi, sull'ampliamento della superficie boschiva, sulla diversificazione
produttiva e sull'uso plurimo dei boschi (in termini paesaggistici, ricreativi
e produttivi), sulla lotta alla desertificazione e al dissesto idrogeologico.
Il sindacato chiede alla Regione di dare
risposte in tempi brevi su un Piano per l'Ambiente, perché insieme al dissesto
idrogeologico, in una Sicilia col 70 per cento del territorio a rischio frane,
si pensi pure alla salvaguardia della professionalità del lavoratore forestale.
“La grande maggioranza dei 24 mila forestali siciliani svolge 78 giornate,
guadagna 4.500 euro nell'arco di un anno.
E tanti altri fanno solo 101 giornate
- ha detto Enza Pisa, della segreteria Flai Cgil di Palermo nella sua relazione
- Gli assunti a tempo indeterminato sono appena 1.400. La Sicilia spende le
stesse somme della Calabria, che ha 7 mila lavoratori a tempo indeterminato. Da
noi invece si cerca di sparare su questi lavoratori, per cercare un capro
espiatorio. Si deve capire che l'intervento sull'ambiente non è
assistenzialismo”.
La Flai lancia anche l'allarme sui parchi, dopo le ultime indagini
che hanno svelato nel parco dei Nebrodi gli interessi della mafia nella
gestione dei terreni pubblici, con l'appropriazione dei fondi della comunità
europea. “I nostri parchi non devono stare nelle mani della mafia, che fa
affari con i fondi europei. Il territorio deve essere salvaguardato e
valorizzato per lo sviluppo della Sicilia – dichiara il segretario Flai Cgil
Tonino Russo - I forestali, troppo spesso attaccati dall'opinione pubblica,
possono svolgere un ruolo fondamentale. E con loro i lavoratori dell'Esa e dei
consorzi di bonifica. Chiediamo alla Regione di aprire un confronto sulle
nostre proposte per una riconversione produttiva dei boschi”.
La riconversione in senso produttivo del settore deve puntare,
secondo i sindacati, sull'implementazione della filiera del legno e dell'energia
sostenibile, sulla valorizzazione di parchi e riserve. “Chiediamo che la
forestazione diventi il punto di riferimento di una nuova occupazione – ha
aggiunto il segretario Cgil Palermo Enzo Campo - Non si può ogni anno trovare
le risorse a dicembre per l'avvio del lavoro dei forestali. Siamo i primi a
contestare questa forma di assistenzialismo ideologico. L'esercito dei
forestali non è un baraccone elettorale ma una forza essenziale per lo sviluppo
e la crescita della Regione. Invece oggi sono come i lavoratori di Almaviva:
anche loro sono occupati in un lavoro povero”. “Se entro il 15 giugno 2015
l'intesa Stato-regione non libererà i 500 milioni di euro di risorse previste
dalla finanziaria 2016, la Sicilia si bloccherà. E dentro ci sono pure le risorse
per la manutenzione dei boschi e la prevenzione degli incendi - ha avvisato il
segretario regionale della Flai salvatore Tripi – Per il settore forestale la
spesa è stata dimezzata: fino al 2012 la Regione spendeva 450 milioni, l'anno
scorso la spesa è scesa a 260 milioni. Ma chiediamo l'inversione, per puntare
sulle biomasse e sull'energia sostenibile, sull'utilizzo turistico e ricreativo
del sistema della riserve. Alla Sicilia manca un progetto per rinnovare
l'Isola”.
All'incontro sono intervenuti il sindaco Leoluca Orlando, il
docente di Silvicoltura dell'Università di Palermo Donato S. La Mela Veca, la
geologa Chiara Cappadonia. Ha concluso il segretario nazionale Flai Cgil
Giovanni Mininni. “Oggi il sindacato di strada – ha detto - ha incontrato i forestali,
ma anche il mondo accademico, delle professioni, dell'ambientalismo. Un
confronto proficuo, perché insieme possiamo elaborare una piattaforma con
un'idea di salvaguardia del paesaggio da presentare agli amministratori. La
forestazione in Sicilia può essere importante volano di sviluppo, un punto di
riferimento per le forestazioni delle altre regioni d'Italia, che stanno anche
peggio”. All'incontro hanno partecipato dirigenti del Dipartimento foreste,
lavoratori forestali e la classe terza M dell'istituto agrario Martorana.
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