La firma del protocollo d'intesa |
CGIL-CISL-UIL: .“E' IL PRIMO PROTOCOLLO DI QUESTO GENERE SIGLATO IN ITALIA.
IL MODO MIGLIORE PER RICORDARE GIOVANNI FALCONE”.Palermo 24 maggio 2016 - Sottoscritto oggi pomeriggio tra il
Tribunale di Palermo e le organizzazioni sindacali Cgil Cisl e Uil Palermo il
protocollo di intesa per la gestione e lo sviluppo delle aziende confiscate e
sequestrate Per il Tribunale era presente il presidente Salvatore Di Vitale e
per le organizzazioni sindacali i segretari di Cgil Cisl Uil Palermo .
All'incontro ha partecipato anche il presidente della sezione Misure di
prevenzione Salvatore Montalbano. Il protocollo è il primo del genere sottoscritto
in Italia tra un Tribunale e le organizzazioni confederali di Cgil Cisl e Uil.
“Questa firma, che avviene così a ridosso dell'anniversario della strage di
Capaci, è il modo migliore per onorare Giovanni Falcone e gli uomini della sua
scorta – commentano con soddisfazione il segretario generale Cgil Palermo Enzo
Campo e il rappresentante della segreteria Cgil Palermo Mario Ridulfo, la
segretaria generale Cisl Palermo Trapani Daniela De Luca e il rappresentante
Uil Palermo Salvatore Alba -
Abbiamo attraversato in questi anni una lunga fase
di rodaggio nella gestione dei beni e delle aziende sequestrate e confiscaste.
E' un fenomeno tutt'altro che marginale a Palermo ed è necessario che queste
aziende, spesso imprese dai capitali di miliardi di euro, siano gestite secondo
criteri assolutamente manageriali per salvaguardare la produttività e
naturalmente tutelare i posti di lavoro. Come sindacalisti abbiamo fatto
pratica sul campo di tutela di diritti in condizioni di forte disagio per i
lavoratori, legate alle situazioni sospese da anni, in una sorta di limbo
(spesso la fase che dal sequestro porta alla confisca dura anche dieci anni),
che determina quel clima di sfiducia nei lavoratori che non fa bene alle
ragioni della lotta alla mafia”.
“Oggi – aggiungono gli esponenti di Cgil Cisl Uil Palermo - siamo
in una fase nuova per cui occorre mantenere alto l'impegno delle istituzioni,
delle forze politiche, dell'associazionismo democratico della società civile
nella lotta contro le mafie. Le aziende sequestrate e confiscate sono un bene
di tutti e se ben gestite rappresentano una concreta opportunità di lavoro. Per
questo si avverte il bisogno di passare dalla fase della 'gestazione' alla fase
del rilancio vero delle aziende e dei lavoratori coinvolti, con nuovi modelli
che superino i limiti e gli errori del passato. Il protocollo – continuano il
segretario generale Cgil Palermo Enzo Campo e il rappresentante della
segreteria Cgil Palermo Mario Ridulfo, la segretaria generale Cisl Palermo
Trapani Daniela De Luca e il rappresentante Uil Palermo Salvatore Alba - serve
a dare la possibilità a ciascuno di indicare soluzioni e azioni positive,
condividendo e sostenendo le aziende anche attraverso le esperienze già fatte e
utilizzando sempre le norme e i contratti. Tra le esperienze maturate negli
ultimi tempi, ad esempio, c'è il recente sequestro del bar San Domenico e
grazie all'accordo con il sindacato si procede verso una ripresa”.
IL PROTOCOLLO- Il protocollo stabilisce che nella sede del
Tribunale di Palermo venga istituto un ufficio per le Attività produttive e
sindacali. Ne faranno parte il presidente del Tribunale, che lo presiede, e i
segretari provinciali di Cgil Cisl e Uil. L'ufficio ha il compito di definire
linee di azioni e analisi sullo stato e sulle problematiche delle aziende
sequestrate e monitorate l'andamento della gestione e dello sviluppo produttivo
delle imprese in amministrazione giudiziaria. Il presidente del Tribunale si
impegna a perseguire un approccio manageriale nell'amministrazione delle
imprese; a ridurre tempi di gestione dei sequestri; a pubblicare presso il sito
del Tribunale, presso una apposita sezione riservata, l'elenco delle aziende
distinte per tipologia merceologica dei dipendenti con i relativi profili
professionali; a sostenere piani industriali di sviluppo per le aziende
sottoposte a sequestro; a instaurare rapporti con il sistema della
bilateralità, per produrre azioni di crescita professionale dei dipendenti
delle aziende sequestrate; ad allestire una banca dati con l'indicazione dei
beni presenti sul territorio per seguirne l'iter procedurale e favorire
l'utilizzo dei beni immobili per fini istituzionali.
Le organizzazioni sindacali, in forza dell'esperienza maturata sul
campo, forniranno il proprio contributo per la definizione dei meccanismi di
intervento, sia per la gestione delle aziende sia per tutelare l'occupazione
che il valore economico dell'impresa, impegnandosi fin dal primo giorno del
sequestro a un confronto sulla gestione dei beni confiscati, al fine di valutare
prospettive, obiettivi e strumenti necessari. I sindacati si impegnano a
realizzare, attraverso le proprie strutture, iniziative di assistenza e
supporto durante le fasi di sequestro e confisca e a svolgere attività di
tutela individuale.
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