Pino Maniaci |
di SALVATORE BADALAMENTI
Cari compagni,
ho letto, come tutti, la vicenda relativa all’apertura di
un’indagine, da parte della Procura di Palermo, a carico di Pino Maniaci,
Direttore di Telejato. Dalle intercettazioni ambientali (che però, ad ora, non
sono pubbliche), emergerebbe un
comportamento delittuoso da parte di Pino Maniaci. Nel caso specifico Maniaci
sarebbe indagato per tentativo di estorsione nei confronti di alcuni sindaci
del suo territorio. Non mi dilungo sui particolari, perché sono sugli organi di
stampa. Quindi, un’ipotesi di reato grossa come una montagna. Se la notizia
fosse vera (cioè fondata), ci troveremmo in una situazione assolutamente
incredibile e paradossale: Pino
Maniaci paladino dell’antimafia, che pone in essere comportamenti più propri di
quegli ambienti, e di quei personaggi, che da anni denuncia.
Se fosse vera la notizia, verrebbe incenerita ,in un sol colpo, la
credibilità di Pino Maniaci e di Telejato. Tutto quanto detto, scritto e denunciato (es. sulla
distilleria Bertolino, su tanti personaggi “intoccabili” e insospettabili di
Partinico e dintorni) diverrebbe privo di senso. Diverrebbe non uno scopo, ma
un calcolato “mezzuccio”, per perseguire prosaici interessi personali. Una
bomba: con una ricaduta anche sulla credibilità di tutte quelle forze che
compongono il variegato e coraggioso movimento antimafia (faticosamente messosi
in piedi a partire dalle stragi del ’92). Ho usato molti condizionali e molti
“se”, non a caso. Sono in
tanti, e per i motivi più disparati (ma anche abbastanza comprensibili!),che
aspettavano l’occasione buona per puntare i fucili (metaforicamente, per
carità!), su Pino Maniaci, questo alieno
capitato per caso nel partinicese.
In tanti sono andati a ripescare (come fossero “scoperte”
inedite), episodi arcinoti del passato lontano del Direttore di Telejato, che
non dimostrano nulla e che nulla hanno a che vedere con l’attività di Pino
Maniaci “Giornalista” (sì, giornalista, coi gradi conquistati sul campo). Ho
letto anche tanti commenti di incredulità, e di solidarietà con Maniaci. Ho
letto, come tutti, che Antonio Ingroia (che reputo valente magistrato e persona
al di sopra di ogni sospetto) non ha esitato ad assumere la difesa, in qualità
di avvocato, del Direttore di Telejato. Quanto si è scritto (e quel poco che
ancora si sa), suggerirebbe, quindi, molta
cautela e molta prudenza. Suggerirebbe di tenere accanto a noi “il dubbio”: da
sempre nostro impagabile compagno di vita.
Invece, il nostro partito, Rifondazione Comunista, si è buttato
nella mischia con inopportuna velocità, e con dichiarazioni (mi riferisco ai
compagni di Partinico e al segretario provinciale di Palermo) a dir poco
improvvide. Non mi riconosco quasi in nulla di quanto, anche a nome mio, è
stato dichiarato.
Non ci siamo.
Siamo stati (noi di Rifondazione), velocemente garantisti per la
vicenda di Lula (Ex Presidente del Brasile), della quale non sappiamo pressochè
nulla, e velocemente forcaioli per la vicenda di Pino Maniaci e Telejato di cui
sappiamo quasi tutto. Naturalmente, ove emergessero prove inoppugnabili (non mi
riferisco al III° grado di giudizio: ma a
prove o intercettazioni
telefoniche dal contenuto inequivocabile), non esiterei a schierarmi, con
delusione e amarezza, con quanti accusano Maniaci, perlomeno, di imperdonabile
incoerenza. E se invece il tutto, si rivelasse una bolla di sapone? La
solita, abusata, strategia per denigrare una persona, per far fuori un
“rompiscatole”? Per mettere sotto accusa una "parola contraria" (per
dirla con lo scrittore Erri De Luca)? I compagni che, con non richiesta
solerzia, hanno anticipato la sentenza, e che, a differenza di me, avevano già
“capito tutto” e da tempo, come faranno a spiegarlo?
In ogni caso, fino a quando non vedrò”la pistola fumante”, io sto con Pino Maniaci.
Sorry. - Salvatore Badalamenti
1 commento:
Era inevitabile e prevedibile, ricevi una spinta dal basso verso l'alto pari al peso del liquido spostato! Ti è finita bene carissimo,anzi benissimo. Ricorda che niente e nessuno ti deve intimidire ma a testa alta segui la via che hai sempre percorso come un puledro agile e forte per la strada maesta della "verità" costi quel che costi(la beffa e l'inganno sono compresi nel prezzo) I processi potrebbero avere il loro corso, i loro tempi, non è la legge che devi temere anzi la legge cercherà come te la verità, nè l'arroganza mafiosa che preferirebbe annientarti in manera elegante senza tanti impegni a loro carico, segui il tuo cuore e l'amore che ti spinge ad agire. Una compagna penultima dei moikani che è lieta di seguirti e sostenerti.
Gisella Palermo
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