Salvatore Borsellino |
SALVATORE BORSELLINO
Avrei preferito non dovere scrivere queste
righe, avrei preferito non essere costretto ad essere assalito dal senso di
nausea che ho provato nel momento in cui ho dovuto leggere che il
figlio di un criminale, criminale a sua volta, comparirà questa sera nel corso
di una trasmissione della RAI, un servizio pubblico, per presentare il suo
libro, scritto, come dichiarerà lui,"per difendere la dignità della sua
famiglia". Di quale dignità si tratti ce lo spiegherà raccontandoci come,
insieme a suo padre, seduto in poltrona davanti alla televisione, abbia
assistito il 23 maggio e il 19 luglio del '92 allo spettacolo dei risultati
degli attentati ordinati da suo padre per eliminare Giovanni Falcone e Paolo
Borsellino. Non ci racconterà forse le esclamazioni di gioia di quello stesso
padre che descriverà, come da copione, come un padre affettuoso, ma quelle
possiamo immaginarle dalle espressioni usate da quello stesso padre quando,
nelle intercettazioni nel carcere di Opera, progettava di far fare la "fine
del tonno, del primo tonno" anche al magistrato Nino Di Matteo. Non ha
voluto rispondere, Salvo Riina, alle domande su Giovanni Falcone e Paolo
Borsellino. Non me ne rammarico, quei nomi si sarebbero sporcati soltanto ad
essere pronunciate da una bocca come la sua.
In quanto al conduttore Bruno
Vespa avrà il merito di fare diventare un best-seller il libro che qualcuno ha
scritto per il figlio di questo criminale e che alimenterà la curiosità morbosa
di tante menti sprovvedute. Si sarà così guadagnato le somme spropositate che
gli vengono passate per gestire un servizio pubblico di servile ossequio ai
potenti, di qualsiasi colore essi siano. Qualcuno ha chiamato la trasmissione
"Porta a Porta", la terza Camera, dopo la Camera dei Deputati e il Senato
della Repubblica, questo significa infangare le istituzioni, infangare la
nostra Costituzione, sport che sembra ormai molto praticato nel nostro paese.
In quanto a noi familiari delle vittime di mafia eventi di questo tipo
significano ancora una volta una riapertura delle nostre ferite, ove mai queste
si fossero chiuse, ma ormai purtroppo questo, dopo 24 anni un cui non c'è stata
ancora ne Verità ne Giustizia, è una cosa a cui ci siamo abituati, ma mai
rassegnati. La nostra RESISTENZA continuerà fino all'ultimo giorno della nostra
vita
1 commento:
altro che servizio pubblico questo è uno schifo, i siciliani onesti non dovrebbero più pagare il canone perchè rischiano di finanziare questi criminali
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