CALOGERO CANGELOSI.
Lettera alla Camera del Lavoro di Palermo
Carissimi
compagni della Camera del lavoro di Palermo, a un anno dal
momento in cui le nostre realtà hanno stretto amicizia nel ricordo di un uomo
eccezionale come Calogero Cangelosi, torniamo con commozione a rivolgerci alla
vostra comunità per celebrarne la figura nel giorno del suo eccidio. Vedete,
commemorare un morto ammazzato dalla mafia può essere un atto rituale, per
quanto dovuto, oppure un gesto per riaffermare principi che trascendono la
ricorrenza in se stessa. La vicenda di Calogero Cangelosi, per la caratura
dell’uomo e per la determinazione che dimostrò nel difendere le proprie idee
nella piena consapevolezza dei rischi che correva, è senza dubbio un simbolo
luminoso dell’emancipazione dei lavoratori e più in generale di riscatto civile
nei confronti della subcultura mafiosa, basata sull’intimidazione, la violenza
e la sottomissione.
Possono
cambiare epoche storiche e contesti di riferimento.
Ma certi comportamenti
mantengono un sottile e pur tenacissimo trait
d’union che attraversa la storia: il valore dell’esempio per le generazioni
successive, e il rappresentare col proprio sacrificio quella rottura di
continuità che costringe una comunità ad aprire gli occhi e a cambiare le cose
per emancipare gli uomini.
Quando
ammazzarono Cangelosi, infatti, veniva considerato “normale” abbassare il capo
di fronte al potere della mafia e dei latifondisti. Oggi anche grazie a lui, non
lo è più perché quel sacrificio ha contribuito a cambiare il corso della
storia. E il fatto incredibile che a tutt’oggi non sia stato riconosciuto dallo
Stato come vittima della mafia, non ne scalfisce minimamente né la grandezza né
la gratitudine che un’organizzazione come la Cgil nutre nei suoi confronti.
In coerenza
con questo rispetto, e in omaggio alla moglie Francresca Serafino e alla nipote
che a Grosseto hanno costruito la loro vita, abbiamo il grande piacere a nome
della nostra Camera del lavoro di prendere formalmente l’impegno ad essere con
voi a Camporeale in occasione della ricorrenza del prossimo anno, e di ottenere
dalla nostra Amministrazione comunale l’intitolazione di una via, una piazza o
un edificio alla memoria del nostro Calogero entro il 1° Aprile 2018, quando
ricorrerà l’70° anniversario della sua morte.
Purtroppo
nonostante il nostro impegno non è stato ancora possibile. Ma come sapete la
Cgil non dimentica e non demorde.
Claudio Renzetti, segretario della Camera del lavoro di Grosseto
Monica Pagni, segreteria regionale Cgil della Toscana
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