A Corleone, la sindaca, Lea Savona, eletta in una lista
di centrodestra (vinse per 19 voti contestati), ha negato Piazza Garibaldi alla
CGIL, che come tutti gli anni ricorda Placido Rizzotto, ucciso dalla mafia il
10 marzo di sessantotto anni fa. La sindaca ha comunicato che la manifestazione
in quella Piazza l'avrebbe fatta lei e l'amministrazione comunale, dato che
Rizzotto appartiene a tutti. Ma questa amministrazione non ha certo le carte in
regola per quella celebrazione. Una vergogna. Rizzotto ha diretto la Camera del
Lavoro di Corleone, negli anni in cui a Palermo io dirigevo al CGIL siciliana,
e dopo la sua uccisione sono stato a Corleone, a guidare i contadini che occupavano
le terre sfidando Ligio e gli altri assassini di Rizzotto. Quando si sono
ritrovate le sue ossa, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e
tante personalità l'hanno ricordato in una grande e straordinaria
manifestazione. Ho partecipato e parlato anche in questa occasione. La CGIL ha
fatto bene a dire no alla signora sindaco, e a svolgere la manifestazione in un
altro luogo. Ma l'offesa resta. È il tentativo di confondere tutto e tutti.
Dire che Rizzotto è di tutta Corleone, è una menzogna. Una parte di Corleone ha
consentito con gli assassini di Rizzotto. Un'altra parte è stata sempre con
l'assassinato, anche quando era vivo. Ad ucciderlo sono stati corleonesi che
infangano il nome di un Paese che ha una storia antica di lotte per la libertà
e la giustizia: a Corleone nel 1893 fu firmato il primo contratto di mezzadria e
nel 1915 e il capo dei contadini, Bernardino Verro, che fu anche sindaco, venne
ucciso dalla mafia. EM.MA
(10 marzo 2016)
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