Palermo 1 marzo 2016 – Domani ricorre il 68° anniversario dell'omicidio di Epifanio Li
Puma, sindacalista della Cgil ucciso il 2 marzo 1948 dalla mafia a Petralia
Soprana. La Cgil e la Flai hanno
organizzato una giornata in sua memoria, che inizia con le deposizioni di fiori
a Borgo Verdi (ore 9), nel comune di Petralia Soprana, nella zona all'interno del feudo dove avvenne
la sua uccisione e dove in suo ricordo si trovano una lapide della Cgil Sicilia e un monumento
realizzato dal Comune nel 2008. Una
seconda deposizione di una corona avverrà
a borgo Raffo (ore 9.30) , a quattro
chilometri di distanza, nel luogo dove lui abitava e dove si trova un'
altra lapide a lui dedicata. Interverrà
Enzo Campo, segretario generale Cgil Palermo.
Alle ore 10,
al cine teatro comunale
Grifeo di Petralia Sottana saranno
proiettati spezzoni del film “A testa alta” e un video storico con
testimonianze dirette dei capi lega e dei figli di Epifanio Li Puma. Dopo il
saluto dei sindaci di Petralia Soprana e Sottana, si svolgerà un dibattito
coordinato da Dino Paternostro, con la partecipazione di Gaetano La Placa,
presidente del centro studi Li Puma e Vito Lo Monaco, presidente del centro
studi La Torre.
Interverranno gli
studenti delle scuole e i ragazzi dell'istituto superiore Domina faranno una rappresentazione. Conclude
Tonino Russo, segretario della Flai Cgil Palermo. “Il nostro intento è
trasferire la memoria di Li Puma ai ragazzi delle scuole e ricordare con la
comunità delle Madonie un'altra pagina
drammatica della storia del movimento dei lavoratori. La Cgil vuole ricordare
nello stesso modo tutti i suoi morti e per questo stiamo realizzando un calendario
della memoria che ci consentirà di strappare dall'oblio tutte le storie dei
rappresentanti dei lavoratori uccisi dalla
mafia, molte delle quali sono
state dimenticate”, dichiara il segretario della Cgil Palermo Enzo Campo.
Li Puma fu a capo del
movimento dei contadini per la riforma agraria.
La sua azione fu determinante per la promozione dei diritti dei
lavoratori, nella contrapposizione con i potentati dei feudi. Un simbolo di giustizia sociale, un eroe
delle Alte Madonie. Venne ucciso
a sangue freddo davanti al suo figlioletto di soli 13 anni, in contrada
Albuchia, territorio di Petralia Soprana. Il dirigente sindacale stava arando
con i muli un appezzamento di terra di proprietà del cognato, emigrato in
America, insieme ai suoi figli Santo di 19 anni e Giuseppe di 13. Spiega Dino Paternostro, responsabile del dipartimento
Legalità Cgil Palermo: “Come ha
ricostruito Santo Li Puma in una biografia a lui dedicata, il capolega si
trovava con i suoi figli, quando comparvero all'improvviso due uomini a piedi
davanti a loro. Dopo qualche domanda, uno di loro, spianò il fucile e fece
fuoco contro Epifanio che stramazzò per terra. L'altro sicario, per finirlo,
gli esplose alcuni colpi di pistola alla testa. Poi, con sguardo freddo , rivolse
l'arma contro il figlio Giuseppe che indietreggiò
di due passi, ma questa volta il sicario fu bloccato dal compagno che gli disse:
Lassalu stari!". Furono i due figli a chiedere aiuto e in loro soccorso
arrivarono gli altri contadini. Anche
nel caso Li Puma le indagini furono
presto archiviate senza che nessun colpevole fosse individuato.
Nessun commento:
Posta un commento