Un momento della commemorazione a Borgo Verdi |
Palermo 2 marzo 2016 – “Anche oggi come allora sulle Madonie sta
nascendo un nuovo fermento per chiedere il riscatto di queste comunità, che non
vogliono essere messe ai margini. Ieri c'era il movimento dei lavoratori, alla
cui guida stava Epifanio Li Puma, che da contadino lottava per conquistare le
terre da coltivare e rivendicare i diritti. Oggi c'è un folto movimento
pro-ospedale, composto da cittadini, lavoratori, sindacati, associazioni
amministratori, che chiede la riattivazione del punto nascita e strade scure,
servizi e lavoro”. Lo ha dichiarato il segretario Cgil Palermo Enzo Campo oggi
alla commemorazione di Epifanio Li Puma, sindacalista della Cgil
ucciso dalla mafia il 2 marzo del 1948.
La commemorazione si è aperta con la deposizione di due corone di fiori a
Borgo Verdi, nel comune di Petralia Soprana, dove dal 2008 si trova una lapide,
posta dalla Cgil Sicilia e dalla Flai, esattamente nel luogo in mezzo alla campagna dove
Li Puma, mentre arava un terreno, fu ucciso da due sicari davanti ai suoi due
figli, Santo di 19 anni e Giuseppe di 13.
Il segretario della Cgil ha ricordato la storia di Epifanio Li
Puma, capo lega della Cgil, parte integrante della storia del sindacato che la Cgil di Palermo vuole far rivivere a partire dalle commemorazioni di ogni singolo
dirigente ucciso dalla mafia, affinché “la storia di parte divenga storia di
tutti”. “Il territorio madonita non vuole essere dimenticato proprio perché in
questo territorio sono nati personaggi che hanno contribuito a scrivere la
storia di Italia”, ha aggiunto Enzo Campo. “Dalla marginalità dei paesi delle
Madonie 60 anni fa è partita la rivoluzione che ha portato la libertà e le
terre ai contadini, con la riforma agraria – ha aggiunto Tonino Russo, segretario generale della Flai Cgil di Palermo - Oggi come allora la Cgil è impegnata contro lo sfruttamento dei
lavoratori e per contrastare il caporalato. Continuiamo a fare il nostro lavoro
di sindacato di strada. Come allora Li Puma lottò per la libertà e i diritti dei
lavoratori, noi oggi lottiamo per chi viene sfruttato nelle terre, soprattutto durante
la raccolta”.
Dopo i saluti dei sindaci, durante il dibattito al cine teatro
Grifeo, è intervenuto il nipote di Epifanio Li Puma, Gaetano La Placa,
presidente della fondazione Li Puma: “Ringrazio la Cgil per questa iniziativa e
per la volontà di ricordare ogni anno la figura di mio nonno. Fa piacere, e non
lo dico solo da familiare, che non si dimentichi la storia di Epifanio Li Puma
e il suo impegno per il riscatto della Madonie: da questi luoghi è partita
infatti una vera e propria rivoluzione che negli anni Cinquanta ha cambiato le
sorti dell'Italia – ha detto il nipote di Li Puma - Allora qui c'era il blocco
del popolo che faceva capo al Partito Comunista. Da qui, dove mancavano luce e
acqua, si pensava di cambiare le sorti di questo territorio e dell'Italia
intera. Epifanio, da noi definito sognatore di giustizia, in fondo non fece che
chiedere l'applicazione delle leggi. E' morto per difendere il futuro dei suoi
concittadini, che chiedevano diritti e un pezzo di pane, e dei suoi figli. Oggi
queste giornate del ricordo hanno un senso perché si coinvolgono i giovani
delle scuole, come quelli dell'istituto Pietro Domina di Petralia Soprana, che
hanno organizzato una rappresentazione teatrale e delle altre scuole di
Petralia Soprana e Sottana”.
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