Don Luigi Ciotti |
di Luigi
Ciotti
Il riconoscimento istituzionale del 21 marzo come “Giornata della memoria e
dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie” è un importante segno di
attenzione sia verso chi è stato ucciso dalla violenza mafiosa per averla
contrastata o per esserne stato incolpevolmente vittima, sia verso i familiari. Lo dobbiamo a loro che ci hanno permesso di capire la portata della
violenza mafiosa che colpisce i corpi e le anime. Loro che ci hanno invitato a
denunciare il rischio di una memoria selettiva che ricorda solo le vittime di
“primo piano” (ed è importante farlo) dimenticando tutti gli altri.
Loro ci
hanno chiesto di costruire un ponte con le nuove generazioni. Loro ci hanno
insegnato che la memoria è una cosa viva e che ci sfida tutti all’impegno, ci
commuove e ci fa muovere. No all’inganno della memoria di circostanza, mai una
esibizione d’identità ma una memoria sempre al servizio per il bene di tutti e
per un bisogno di verità.
Con i familiari delle vittime innocenti delle mafie, Libera ha voluto
arrivare fortemente a questo obiettivo perchè nel suo ventennale cammino ha
sempre avuto a fianco i familiari delle vittime innocenti delle mafie. Li ha
coinvolti e ha imparato da loro e insieme ha costruito progetti e iniziative
per fare della memoria un motore di impegno e un veicolo di speranza.
Il 21 marzo, che quest’anno ha il suo centro a Messina collegata
simultaneamente con 1000 luoghi d’Italia, non è mai stata una data fine a se
stessa , ma sempre la tappa di un impegno che dura 365 giorni all’anno nelle scuole,
nelle università, nelle associazioni, nelle parrocchie e dovunque i cittadini
vivono quella responsabilità per il bene comune che è il primo antidoto al male
delle mafie e della corruzione.
Narcomafie,17 Mar 2016
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