PRESENTATA LA CARTA DEI DIRITTI UNIVERSALI DEL LAVORO PALERMO. NEL
POMERIGGIO ASSEMBLEA AL CALL CENTER ALMAVIVA CON SUSANNA CAMUSSO. ENZO
CAMPO: “PALERMO ANCORA NEL PIENO DELLA CRISI ECONOMICA. ALMAVIVA
PARADIGMA DEL DECLINO DEI DIRITTI E DELLA PRECARIZZAZIONE”.
Palermo 21 gennaio 2015 – “In Sicilia e a Palermo siamo ancora nel pieno
della grave crisi economica, tutti gli indicatori sociali ed economici
sono negativi. Il teorema che abbassando i costi di produzione possa
esserci crescita e sviluppo da noi non ha funzionato. Se questa teoria
avesse avuto un fondamento scientifico, Palermo a quest’ora sarebbe
diventata una piccola Silicon Valley. Invece - ha dichiarato il
segretario della Cgil Palermo Enzo Campo, aprendo i lavori
all’iniziativa in corso al San Paolo Palace Hotela per la presentazione
della Carta dei diritti universali del lavoro alla presenza del
segretario generale Cgil Susanna Camusso - la riduzione dei costi del
lavoro da noi ha determinato solo il declino dei diritti e una sempre
maggiore precarizzazione dei rapporti di lavoro. Siamo la dimostrazione
vivente che i calcoli del legislatore erano sbagliati. Almaviva oggi è
il prototipo di questa nuova classe operaia povera e sempre più
precaria”.
E proprio ad Almaviva si terrà questo pomeriggio l’assemblea dei
lavoratori con Susanna Camusso. Al centro la delicata vertenza del call
center palermitano e dei 2.500 esuberi già dichiarati, ai quali si
aggiungono altri 500 esuberi annunciati dopo la perdita della commessa
Enel a dicembre. “La condizione di sottosviluppo in Sicilia, la mancanza
di garanzie occupazionali, la precarizzazione del lavoro impongono la
riscrittura del diritto del lavoro, con la riduzione al massimo delle
tipologie di lavoro. Il lavoro deve essere inteso come valore, come
forma di emancipazione, non come merce – ha aggiunto Enzo Campo – Oggi
iniziamo la nostra contrattazione da Almaviva, che non è la nostra unica
vertenza, ma è il paradigma di una condizione di precarietà diffusa,
che a Palermo caratterizza sia le aziende private che quelle pubbliche,
con migliaia di precari storici negli enti locali. Metà dei lavoratori
del call center ha contratti part-time, ci sono i subordinati a tempo
determinato e i pochi contratti a tempo indeterminato hanno un valore
che oscilla tra 600 e 800 euro, fino alla grande cifra di 1.200 euro”.
“Dopo la fase di consultazione nelle assemblee- continua Enzo Campo - ,
partiremo con la raccolta di firma per una legge di iniziativa popolare.
Ad aprile avvieremo la raccolta di firme. La riscrittura del diritto
del lavoro è necessaria per liberare i lavoratori, sempre più
prigionieri, come nel caso di Almaviva, di un sistema di appalti senza
garanzie: basta che si perda una commessa nazionale e 500 persone
perdono il posto. Non si può vivere in una società della paura dove,
perdendo quel poco che si ha, si precipita nella disperazione e nella
solitudine. Il lavoro deve essere valorizzato come forma di
emancipazione, come possibilità di crescita della persona”.
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