L'aula del consiglio comunale di Corleone durante il dibattito |
CORLEONE
- Non passa la mozione di sfiducia al sindaco di Corleone, Leoluchina
Savona, proposta dai tre schieramenti dell’opposizione: solo nove i voti
favorevoli rispetto ai tredici richiesti dalla normativa. Dopo il rinvio della
prima seduta per mancanza di numero legale, ci sono volute quasi sette ore di
aspro dibattito per arrivare a una conclusione che poteva apparire scontata, ma
che fino all’ultimo ha tenuto con il fiato sospeso il folto pubblico accorso ad
assistere alla riunione. Tra i motivi di tensione, gli ispettori del ministero
dell’Interno, inviati direttamente dal ministro Alfano: da due settimane
continuano a setacciare documenti e atti amministrativi negli uffici del
palazzo comunale alla ricerca di infiltrazioni mafiose.
Ma quella che è stata definita “probabilmente l’ultima seduta di questo mandato elettorale”, verrà ricordata anche per le accese proteste provenienti dal pubblico, mai così numeroso, che ha costretto una volta il presidente del consiglio comunale, Stefano Gambino, a sospendere temporaneamente la seduta per sedare gli animi. Un fiume in piena le dichiarazioni successive al voto riguardanti le “auspicate dimissioni”. “La mozione non è passata, ma il sindaco Savona è sempre più debole. Tre suoi consiglieri non sono venuti in aula a sostenerla. Ormai è iniziato il conto alla rovescia. Che si dimetta immediatamente per risparmiare alla nostra città l'onta dello scioglimento per infiltrazioni mafiose!”, dice il capogruppo consiliare del PD Dino Paternostro. A cui ribatte il sindaco Savona: ”Seduta strumentale e pretestuosa, sapendo di non avere i numeri. Gli argomenti trattati all’inizio dalle opposizioni sono stati fuori tema in quanto se ne stanno occupando gli organi inquirenti. L’invito a dimettersi da parte del sindaco per poi recarsi al palazzo accanto per formalizzare l’atto, non è stato accolto da parte dell’opposizione”. Invece l’assessore Vincenzo Macaluso dice: ”Penso che lunedì la maggioranza si riunirà per valutare assieme al sindaco la possibilità di eventuali dimissioni. Tutto ciò per consentire agli ispettori del ministero di proseguire le loro indagini”. Francesco Piazza, capogruppo “Mi ci vedo”, ha invece replicato: “Rimaniamo in attesa delle determinazioni dell'Amministrazione che speriamo andranno nella direzione delle dimissioni, segno di buon senso nell'unico interesse valido che è quello del bene della città". Anche Giuseppe Cardella interviene: “Il sottoscritto, quale rappresentante di Sicilia Futura, invitava il sindaco Lea Savona a far decadere la stessa mozione con un gesto che tutti avrebbero apprezzato cioè presentare le proprie dimissioni facendo di fatto decadere la stessa mozione. Questo non è successo”. Mentre il segretario del PD cittadino, Salvatore Schllaci, in una nota commenta: “Non c’è più serenità tra gli organi istituzionali e amministrativi. Si deve prendere atto che né maggioranza, né opposizioni possono più dare un contributo positivo per la crescita sociale, civile ed economica della città”. “Solo ricominciando da zero, potremo provare a evitare il peggio, ridando voce ai cittadini” è la sintesi invece di Giuseppe Crapisi, presidente di “Ora Corleone”. Mario Midulla
Giornale di Sicilia,
31 gennaio 2016
Nessun commento:
Posta un commento