CORLEONE - Il
sindaco Leoluchina Savona ha chiesto di essere ascoltata oggi dalla
Commissione regionale antimafia, guidata da Nello Musumeci. E’ questa l’ultima
novità emersa a pochi giorni dall’invio degli ispettori a Corleone - per le attività di accertamento annunciate
direttamente dal ministro dell’Interno Angelino Alfano - e che stanno già
procedendo a verificare l’eventuale sussistenza degli elementi relativi allo
scioglimento del consiglio comunale, conseguente a fenomeni di infiltrazioni
mafiose. ”Consegnerò gli atti sulla mancata costituzione di parte civile e poi
sul blitz “Grande Passo 3” e sarò disponibile a rispondere a tutto ciò che mi
chiederanno” è la dichiarazione che rilascia il sindaco, mentre procedono senza
sosta le manovre dell’opposizione per trovare il numero sufficiente - di almeno
tredici consiglieri - per approvare la mozione di sfiducia nei suoi confronti.
E’ lo stesso capogruppo consiliare del PD Dino Paternostro a dare alcune chiavi
di lettura di quello che sta succedendo:
”Il sindaco Leoluchina Savona ostenta
sicurezza e serenità e accusa l’opposizione di strumentalizzare tutto. E'
doveroso, però, precisare che sono state le scelte politico-amministrative del
primo cittadino, della sua giunta e della sua maggioranza a turbare la serenità
dei corleonesi e ad umiliarli davanti al mondo intero, provocando l'ispezione
ministeriale in corso per infiltrazioni mafiose. È stata il sindaco Savona –
continua il capogruppo Paternostro- a scegliere di non costituirsi parte civile
nel processo "Grande Passo" contro Antonino Di Marco, dipendente
comunale, accusato di essere un boss emergente della Cosa Nostra corleonese,
che esercitava la sua attività criminosa nei locali del campo sportivo”.
Aggiunge ancora il capogruppo del PD in consiglio comunale: ”È stata il sindaco Savona ad incontrare, con
la mediazione del fratello, che addirittura si era offerto di far risparmiare
qualche migliaio di euro, il Pellitteri (poi arrestato per mafia) nei locali
del caseificio e nei locali del municipio, con l'obiettivo di arrivare ad un
suo affidamento. Di fronte a questi episodi oggettivamente gravissimi - dice
Paternostro- è naturale che lo Stato abbia il sospetto di infiltrazioni e di
contiguità con ambienti mafiosi e disponga delle indagini sul comune di
Corleone. Ed è naturale che il Pd e le altre forze di opposizione li
considerino punti cardine della mozione di sfiducia nei suoi confronti, che
sarà discussa e votata il 28”. Anche il presidente del consiglio comunale
Stefano Gambino “fa un accorato appello al gruppo che sostiene il sindaco
Savona alla luce delle prove di polizia e carabinieri sulle infiltrazioni al
comune di Corleone dell’organizzazione mafiosa. Il minor danno per il bene
della città, prima ancora della sfiducia, sono le volontarie dimissioni del
sindaco”.
Mario Midulla
Giornale di Sicilia, 20 gennaio 2016
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