Un momento del ricordo di Nicolò Azoti. Da sx: Umberto Santino, Concetta Balistreri, Antonella Azoti, Dino Pater- nostro, Giusto Catania e Vito Lo Monaco |
Palermo 22 dicembre 2015 – “Dormivo nel lettone, contenta del regalo che Babbo Natale mi avrebbe portato, un cappottino rosso. Da poco avevo capito che i regali li portavano i miei genitori. Giá sognavo, quando spari improvvisi mi svegliarono. Mio padre come ogni sera tornava dalla Camera del Lavoro. Sentii le urla straziate di mia madre.....Andai a vedere, mi allontanarono, tornai a letto accanto a mio fratello”. Antonella Azoti, figlia del sindacalista Nicolò Azoti,ucciso dalla mafia a Baucina il 21 dicembre di 69 anni fa, in quella pre vigilia di Natale del 1946, aveva 4 anni. Ieri durante la commemorazione, nella villetta di via Savonaraola, a Palermo, intestata a suo padre, ha ripercorso i momenti di quella terribile notte, i ricordi del sindacalista morente, leggendo i brani del libro da lei scritto “Ad alta voce. Il riscatto della memoria in terra di mafia”. GUARDA L'ALBUM FOTOGRAFICO
Antonella Azoti durante la manifestazione |
di Li Puma, Rizzotto, Carnevale, Cangelosi, ma vogliamo restituire alla memoria collettiva le storie di tanti altri sindacalisti uccisi che lottavano per i diritti e la democrazia, sui quali non si è fatta mai giustizia e non si é mai più spesa una parola. Sono storie di una Sicilia orgogliosa, che deve diventare storia d ‘Italia”. “Questi
L'intervento dell'assessore Giusto Catania |
La storia di Nicolò Azoti é riemersa grazie al coraggio della figlia che, durante una iniziativa subito dopo la strage di Falcone, ha preso la parola per parlare del padre ucciso. “La storia della lotta antimafia non comincia con Falcone e Borsellino ma già alla fine
dell’Ottocento col movimento contadino. E io sono la figlia di una di queste vittime”, ha detto Antonella Azoti. Alla commemorazione sono intervenuti l’assessore del comune di Palermo Giusto Catania, il presidente del centro Impastato Umberto Santino e il presidente del centro Pio La Torre Vito Lo Monaco. Presenti anche Giovanni Pagano presidente di Libera, il segretario dell’Anpi Angelo Ficarra, ed altri rappresentanti del sindacato.
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