La lapide che ricorda i forestali morti sul lavoro |
FICUZZA - 30
novembre 2015 – Oggi a Ficuzza, davanti alla Caserma Forestale, è stata
scoperta una lapide in ricordo dei 22 forestali siciliani morti in servizio. Ad
organizzare la giornata in memoria dei Forestali è stato il comando del
distaccamento Foreste di Ficuzza. Alle 10 è stata celebrata una messa nella
cappella della Real Casina di caccia dei Borbone. All’iniziativa, alla quale
sono state invitate le forze politiche e i sindacati, ha partecipato la
Flai Cgil di Palermo.
“I forestali vanno ricordati anche per questo. Nel
comparto dell’antincendio, visto oggi come luogo di sprechi e di
assenteismo, c’è l’opera di quanti lavorano per la salvaguardia del
patrimonio boschivo mettendo a rischio la loro vita e anche perdendola – ha dichiarato
il segretario della Flai Cgil di Palermo Tonino Russo - E’ la prima volta
che si organizza un’iniziativa del genere, importante per ricordare i morti e
tutti i lavoratori forestali, e il lavoro utile e rischioso che fanno per
la collettività”. “Anche la città di Corleone ha pagato il
suo prezzo di vite umane nell'impegno per la difesa del territorio – ha detto
Dino Paternostro, responsabile del dipartimento legalità della Cgil di Palermo
-. Un operaio forestale di Corleone, Liborio Marino, morì in seguito alle ustioni
riportate durante lo spegnimento di un incendio boschivo nell'estate del 1999.
Liborio era un uomo generoso, impegnato nella qualità di capo lega della
FLAI-Cgil di Corleone, nella difesa dei diritti dei lavoratori. In una giornata
come questa è giusto ricordare pure lui”. Tra le altre vittime ricordate nella
giornata della memoria dei Forestali anche un aviere morto durante
un’operazione a Castronovo, schiantatosi col suo mezzo nel lago Fanaco, e un
brigadiere arso vivo assieme a tre operai della forestale a Linguaglossa,
nel tentativo di domare un incendio. “Da un paio d’anni si parla e
sparla del corpo forestale, dimenticando che uno dei motivi per cui nasce
l’Azienda forestale, dopo la guerra, è stato quello di intervenire nei paesi
distrutti dal bombardamenti, con il compito della tutela del vincolo
idrogeologico. I forestali lavoreranno a questo scopo fino agli anni ’70 – ha aggiunto
il commissario Francesco Muratore, comandante del distaccamento - Nel tentativo
di spegnere gli incendi, ho classificato 25 vittime, ma solo di 22 siamo
riusciti a risalire ai nomi. I forestali non sono un esercito di fannulloni
come oggi una memoria poco attenta li considera: hanno pagato un tributo
altissimo per salvare i nostri boschi, esposti a eventi criminosi quali sono
gli incendi che continuano a distruggere il patrimonio boschivo”.
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