Un momento della presentazione della mozione di sfiducia |
I consiglieri del P.D.,
del gruppo “Mi Ci Vedo”, di “Sicilia Futura” ed un indipendente stamattina
hanno presentato una mozione di sfiducia contro il sindaco di Corleone
Leoluchina Savona, che definiscono il peggiore sindaco che la città abbia
avuto. Contestano l’abbandono in cui da anni si trova la città, la mancata
costituzione di parte civile nel processo di mafia contro Di Marco, l’incontro
insieme al fratello presso il caseificio di personaggi arrestati per mafia,
l’avere nascosto ai cittadini due sue precedenti condanne per falsa
testimonianza, falsità ideologica in atto pubblico e truffa.
«Speriamo
che con questa mozione di sfiducia si possa finalmente mettere fine alla
peggiore sindacatura della storia della città di Corleone», è stato il
commentodei nove consiglieri comunali che stamattina hanno depositato presso la
presidenza del consiglio un documento lungo 18 pagine, dove hanno elencato in
maniera minuziosa tutti i fallimenti dell’amministrazione comunale guidata dal
sindaco Leoluchina Savona, che sono i motivi per cui chiedono l’approvazionedella
mozione di sfiducia nei suoi confronti. La
mozione di sfiducia è stata firmata da tutti e sei i consiglieri del Pd (Dino
Paternostro, Salvatore Schillaci, Pippo Cardella, Benedetto Gambino, Mario
Giarratana e Pio Siragusa), da due consiglieri del gruppo “Mi ci vedo”
(Francesco Piazza ed Angelo Cancemi) e dal consigliere indipendente Giuseppe
Nicosia.
Adesso,
entro trenta giorni, il consiglio comunale sarà chiamato a votarla per appello nominale.
Per essere approvata dovrà ottenere almeno i due terzi dei voti dei consiglieri
comunali assegnati al comune (13 voti).
Nella
mozione di sfiducia i consiglieri firmatari sottolineano che nessuno dei punti
qualificanti del programma del sindaco Savona è stato realizzato. Nonostante il
referendum, l’acqua non è tornata pubblica; il servizio di raccolta dei rifiuti
viene gestito da una ditta privata, affidato in maniera poco trasparente, che
non effettua la raccolta differenziata, tiene le strade sporche ed ha
determinato il licenziamento di 24 operai corleonesi; le periferie e le aree a
verde (a cominciare dalla splendida villa comunale) sono abbandonate; le
strutture comunali (caseificio di contrada Noce e mercato ortofrutticolo di
contrada S. Lucia) non vengono valorizzate per creare lavoro e sviluppo, ma
assegnate ad enti ed associazioni con criteri clientelari. Nonostante una
gestione fallimentare di tutti i servizi, le tasse comunali (IMU, TARI, TASI e
IRPEF) sono state portate al massimo livello previsto dalla legge.
I consiglieri firmatari
della mozione di sfiducia hanno acceso anche i riflettori sul punto del
programma del sindaco che riguarda “l’impegno contro la mafia e la
criminalità, per garantire legalità e trasparenza”. Al riguardo contestano al sindaco Savona di essersi
abusivamente appropriata del titolo di “dottoressa”, con cui per diversi mesi
ha firmato tutti gli atti pubblici, senza avere la laurea. Ma fondamentalmente
contestanol’incredibile mancata costituzione di parte civile nel processo
“Grande Passo” control’impiegato comunale Antonino Di Marco, accusato di gravi
reati di mafia, che ha danneggiato irrimediabilmente la credibilità e
l’immagine della città di Corleone.
Contestano anche che «il 3
Settembre 2014 lo stesso sindaco in compagnia del fratello incontrava Vincenzo
Pellitteri, che poi sarebbe stato arrestato il 20 Novembre 2015 con l’accusa di
gravi reati di mafia, insieme ai due imprenditori Giovanni Impiccichè e
Sebastiano Tosto (fratello di Salvatore Tosto già condannato per associazione
mafiosa) presso il Caseificio di Contrada Noce di proprietà del Comune per
l’eventuale affidamento dello stesso».
Contestano, infine, la mancanza di
“trasparenza” perché, né prima né dopo le elezioni,il sindaco Leoluchina Savona
ha informato i cittadini di essere stata condannata nel 1993 a due mesi e 20
giorni di reclusione per falsa testimonianza e nel 2005 a tremesi e 10 giorni
di reclusione per falsità ideologica in atto pubblico e truffa.
Corleone, 30 dicembre 2015
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