Nella mattinata odierna i Carabinieri
del Comando Provinciale di Palermo hanno dato esecuzione a 22 provvedimenti
restrittivi nei confronti di altrettanti capi e gregari del mandamento
mafioso di Bagheria, ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione
per delinquere di tipo mafioso, estorsione, sequestro di persona,
danneggiamento a seguito di incendio. Le indagini, avviate nel maggio
2013, ovvero all’indomani dell’operazione “Argo”, condotte dai Carabinieri del
Nucleo Investigativo di Palermo e della Compagnia di Bagheria con il
coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, sono in
parte confluite nell’operazione “Reset” (con cui nel giugno 2014 venne
disarticolata l’ultima compagine del sodalizio mafioso bagherese) e in parte
negli odierni arresti che evidenziano la pervicace pressione estorsiva
esercitata da temutissimi capi mafia, ad oggi detenuti e taluni prossimi alla
scarcerazione che, dal 2003 al 2013, si sono succeduti ai vertici del sodalizio
mafioso.
Una cinquantina le estorsioni
documentate anche grazie alla dettagliata ricostruzione fornita da 36
imprenditori locali che hanno trovato il coraggio, dopo decenni di silenzio, di
ribellarsi al giogo del “pizzo”. Tra questi rientra la drammatica vicenda di un
imprenditore edile che racconta di aver iniziato a mettersi “a posto” già negli
anni ’90 e di non essere più riuscito a non pagare, vedendosi addirittura
costretto per 10 anni a versare 3 milioni di lire al mese alla famiglia del
reggente del mandamento mentre era in carcere, oltre a dover pagare al
sodalizio significative percentuali dell’importo degli appalti aggiudicati. Da
lì l’inizio di un’odissea che ha ridotto sul lastrico la vittima costringendola
a cessare l’attività e a vendere anche la propria abitazione per far fronte
alle perduranti richieste estorsive.
Lo scenario delle “imposizioni” si
presenta estremamente ricco e variegato in quanto, se pur particolarmente
attento al settore dell’edilizia, incideva su ogni remunerativa attività
economica locale. Supermercati, negozi di mobili e di abbigliamento, attività
all’ingrosso di frutta e di pesce, bar, sale giochi, centri scommesse, sono
risultate vittime di un sistema criminale che non risparmiava nessuno al punto
di spingersi anche a chiedere il “pizzo” ad un privato aggiudicatario di un
appartamento all’asta giudiziaria.
Le risultanze di indagine hanno
trovato riscontro nelle dichiarazioni di collaboratori di giustizia e, non di
meno, nelle attività d’intercettazione. Alcune conversazioni, infatti,
dimostrano ancora una volta come la riscossione del “pizzo”, secondo un
consolidato protocollo mafioso di mutua assistenza, fosse un imprescindibile
strumento per il mantenimento delle famiglie dei carcerati “... c’è
stata quella mattinata che ci siamo visti ... sono rimasti ... duemila e
cinquecento euro ... da Ficarazzi ... gli ha detto: “ZU GI’ ... se li
metta nella cassa ...”. “glieli facciamo avere alla moglie
di NINO che può darsi..i giorni di quelli che sono ... deve
andare a colloquio ... cose ... devono viaggiare ... “ ... “buono è
... buono è” ... quello anzi fa: “cinquecento euro mettiteli in tasca
tu ... “ ... dice: “che fai sempre spese” dice:
“e duemila euro glieli diamo alla moglie di NINO”. Ho preso
questi soldi, me li sono messi in tasca”, da attivare
prevalentemente in occasione del Natale e della Pasqua “e per Pasqua
c’è stata la stessa cosa ... io per qualche quindici giorni ho sentito dire che
quella soldi non ne aveva ricevuto ... lui doveva portarle duemila cinquecento
euro che si è trattenuto ... per portarglieli ... fino a qualche quindici
..venti giorni dopo io ho saputo che lei soldi non ne aveva ricevuti
...”.
ELENCO
ARRESTATI
1)
BARTOLONE CARMELO, nato a Bagheria (PA) il 25.04.1957 ed
attualmente detenuto.
2)
CARBONE ANDREA FORTUNATO, nato a Casteldaccia (PA) il 27.10.1965
ed attualmente detenuto.
3)
CENTINEO FRANCESCO, nato a Palermo il 15.09.1984 ed attualmente
detenuto.
4)
DI BELLA GIOACCHINO ANTONINO, nato a Bagheria (PA) il 05.12.1955
ed attualmente detenuto.
5)
DI SALVO GIACINTO detto “Gino”, nato a Bagheria (PA) il
17.05.1943 ed attualmente detenuto.
6)
DI SALVO LUIGI detto “U Sorrentino”, nato a Conversano (BA) il
23.07.1964 e residente in Santa Flavia.
7)
EUCALIPTUS NICOLO’ detto “Nicola”, nato a Bagheria (PA) il
14.04.1940 ed attualmente detenuto.
8)
FLAMIA PIETRO GIUSEPPE detto “il Porco”, nato a Palermo il
04.02.1958 ed attualmente detenuto.
9)
GAGLIANO VINCENZO, nato a Palermo il 04.10.1964 ed attualmente
detenuto.
10) GIRGENTI
SILVESTRO detto “Silvio”, nato a Bagheria (PA) il 27.05.1971 ed
attualmente detenuto.
11) GUAGLIARDO
UMBERTO, nato a Palermo il 13.01.1989 attualmente detenuto.
12) LA
MANTIA ROSARIO, nato a Palermo il 07.08.1964 ed attualmente detenuto.
13) LAURICELLA
SALVATORE, nato a Palermo il 28.09.1976 ed attualmente detenuto.
14) LIGA
PIETRO, nato a Palermo il 11.04.1966 ed attualmente detenuto.
15) LOMBARDO
FRANCESCO, nato ad Altavilla Milicia (PA) il 16.01.1956 ed attualmente
detenuto.
16) MINEO
FRANCESCO, nato a Bagheria (PA) il 22.10.1954 e residente in Santa
Flavia (PA).
17) MINEO
GIOACCHINO detto “Gino”, nato a Bagheria (PA) il 30.07.1952 ed
attualmente detenuto.
18) MORREALE
ONOFRIO, nato a Bagheria (PA) il 25.12.1965 ed attualmente detenuto.
19) SCADUTO
GIUSEPPE, nato a Bagheria (PA) il 31.07.1946 ed attualmente detenuto.
20) TRAPANI
GIOVANNI, nato a Ficarazzi (PA) il 22.05.1956 ed attualmente detenuto.
21) TUTINO
GIACINTO, nato a Bagheria (PA) il 13.07.1955 e residente a Bagheria.
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