Palermo 21 novembre
2015 – “Contro le mafie riattiviamo il lavoro. Dalla proposta popolare
alla legge nazionale” è il titolo dell’iniziativa che la Cgil ha
organizzato per lunedì, ore 9,30, a palazzo Branciforte Butera, a
Bagheria a sostegno del provvedimento legislativo sulle misure per favorire la
legalità e la tutela dei lavoratori delle aziende sequestrate e confiscate alla
mafia che ha concluso l’iter alla Camera e che si appresta ad approdare al
Senato. La discussione sul provvedimento che riforma il Codice antimafia sarà
presieduta da Mimma Argurio, della segreteria della Cgil Sicilia.
Introduce il segretario Cgil Palermo Enzo Campo. Intervengono Pietro
Grillo, presidente della sezione misure di prevenzione del Tribunale di
Trapani, Davide Mattiello, relatore della legge di iniziativa popolare
“Io riattivo il lavoro”, il segretario Cgil Sicilia Michele Pagliaro,
delegati e delegate di aziende confiscate. Conclude Gianna Fracassi, segretaria
nazionale della Cgil.
“Questa
legge è frutto dell’azione del sindacato e della comunità di associazioni che
ha partecipato alla raccolta delle firme, di cui fanno parte Acli, Arci, Avviso
Pubblico, centro Pio La Torre, Lega Coop, Libera, Sos Imprese – dichiara il
segretario della Cgil di Palermo Enzo Campo - Le motivazioni che ci
hanno portato alla raccolta delle firme nel giugno del 2013 oggi sono diventate
evidenti anche alla luce delle note vicende che hanno interessato il Tribunale
misure di prevenzione di Palermo”. “In questo senso – aggiunge Enzo Campo - l’iniziativa
del sindacato vuole costituire momento di riflessione e di dibattito a
più voci. Saranno presenti magistrati, il relatore del disegno di legge, i
lavoratori di alcune aziende confiscate. Abbiamo invitato le associazioni
promotrici. E don Francesco Michele Stabile, simbolo della Chiesa impegnata
contro la mafia, che ha dato voce alla voglia di riscatto della
gente di Bagheria ed è stato vicino alle nostre iniziative a sostegno di
“Gelato In”. Abbiamo scelto Bagheria per questo, perché è un luogo
simbolo. Di Bagheria è anche l’Ati Group, l’azienda confiscata a Michele
Aiello”.
“Auspichiamo
che adesso questa norma riceva al più presto il via libera anche dal Senato -
aggiungono il segretario Cgil Sicilia Michele Pagliaro e Mimma Argurio,
della segreteria regionale della Cgil – La riforma fa propri molti contenuti
della nostra proposta, che la qualificano come un importante passo avanti
nella gestione dei beni sequestrati e confiscati e nella lotta contro la mafia.
Tra questi c’è la creazione del fondo di garanzia che consente alle aziende di
restare sul mercato e di tutelare i lavoratori. La norma che vieta il
cumulo degli incarichi, quella che vieta la nomina ad amministratori giudiziari
di parenti e amici dei giudici, la creazione dell’albo degli
amministratori e il passaggio dell’Agenzia dei beni confiscati sotto il diretto
controllo della Presidenza del Consiglio”. “Sono risposte – aggiungono
Argurio e Pagliaro – a una battaglia che portiamo avanti da anni, per la
trasparenza, il rilancio delle aziende nella legalità e la tutela dei
lavoratori coinvolti. Non è certo stata l’esplosione della vicenda Saguto a
farci accorgere che le cose non funzionavano. C’erano da tempo tutti gli
elementi perché si giungesse prima a questo risultato che auspichiamo abbia
adesso subito il suggello del Senato”.
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