Francesco Piastra, segretario generale Fillea-Cgil Palermo |
LA FILLEA-CGIL
CHIEDE LA REVOCA DEL PROVVEDIMENTO
Palermo
23
novembre 2015 - Chiude l"Immobiliare
Strasburgo srl”, azienda sequestrata nel ’93 a Vincenzo Piazza,
all’epoca il
più grosso sequestro mai compiuto in Italia. La notizia della messa in
liquidazione della
società, che ai tempi vantava un patrimonio di un miliardo di euro, è
stata
appresa dal sindacato oggi. A deliberare lo scioglimento della società,
è stato il consiglio direttivo
dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la gestione dei beni
confiscati
alla mafia. I lavoratori che rischiano il licenziamento sono 37. “Questa
decisione è incomprensibile perché l'impresa
allo stato è operativa e ci risulta avere una buona situazione economica
e
patrimoniale – afferma il segretario della Fillea Cgil Francesco Piastra
- Ci preoccupa questa scelta, perché porterà alla perdita del posto
di lavoro per
37 dipendenti, con gravi ripercussioni sul piano sociale e, ci
permettiamo di
dire, culturale, posto che l'esito di una procedura di riconduzione alla
legalità di un'azienda non può essere quello della sua chiusura e del
licenziamento dei suoi lavoratori”.
Secondo
la Fillea, il buono stato dell’azienda potrebbe rendere invece praticabile una
delle ipotesi di destinazione previste dall'art. 48 (del D.Lgs. n. 159/2011),
vale a dire un'opzione che favorisca la continuità dell’attività produttiva e
il mantenimento dell’occupazione. “Per tali motivazioni – aggiunge il segretario
della Fillea - chiediamo che l’Agenzia
revochi il provvedimento e attivi un urgente confronto con i sindacati per
discutere di soluzioni alternative alla liquidazione dell’azienda, nella
prospettiva della continuità produttiva ed occupazionale. In tempi rapidi,
visto che la decisione dell’Agenzia sarà
ratificata il 27 novembre davanti al
notaio”.
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