La Cgil, insieme al comune
di Corleone, a Legacoop e ad altre associazioni, ricorderà domani a Corleone il
centenario dell’assassinio di Bernardino Verro, leader dei Fasci dei lavoratori
di fine ‘800, cooperatore, primo sindaco socialista di Corleone, assassinato
dalla mafia il 3 novembre 1915
Palermo
2 novembre 2015 - La Cgil, insieme al Comune di Corleone, a Legacoop e ad altre
associazioni, parteciperà domani e dopodomani al fitto programma che si
svolgerà a Corleone per ricordare il Centenario dell’assassinio di Bernardino
Verro, uno dei leader più prestigiosi del movimento dei Fasci dei lavoratori,
fondatore d i cooperative agricole e di consumo, primo sindaco socialista di
Corleone, assassinato dalla mafia il 3 novembre 1915. Domani
mattina alle 9,30 sarà scoperto in piazza Nascè il busto bronzeo, realizzato
dallo scultore Biagio Governali, proprio nel posto in cui nel 1917 i contadini
corleonesi e i municipi socialisti d’Italia avevano collocato quello che
qualche anno dopo la mafia distrusse e fece scomparire. Ai quattro lati del
piedistallo sono state incise le stesse significative frasi del busto
originario, ancora oggi di estrema attualità. GUARDA L'ALBUM FOTOGRAFICO
«Oggi
– dice Cosimo Lo Sciuto, segretario della Camera del lavoro di Corleone -
diventa necessario ricordare e cercare di far rivivere i valori che ispirarono
la vita di Verro: il coraggio di stare dalla parte di chi ha bisogno, la
capacità di unire, l’orgoglio di appartenere alla terra e la certezza di stare dalla
parte dei lavoratori. Questi valori devono esserci da guida per agire, oggi
come ieri, per una società più giusta».
«Bernardino
Verro – dice Dino Paternostro, responsabile del dipartimento legalità della
Camera del lavoro di Palermo – è stato il più importante leader sindacale e
politico che la sinistra abbia mai espresso a Corleone. Ha lottato per la
giustizia sociale, soffrendo carcere, esilio e miseria. E, da sindaco di
Corleone, eletto in maniera plebiscitaria, fu assassinato dalla mafia, che
vedeva messi in pericolo i suoi affari. Verro è stato un dirigente sindacale,
un cooperatore e un sindaco coraggioso, che ha pagato con la vita la il suo
coraggio e la sua coerenza. La lezione di Verro, ripresa da Placido Rizzotto e
da Pio La Torre, oggi vive nelle lotte contro il caporalato, nelle cooperative
che coraggiosamente lavorano sui terreni
confiscati alla mafia, nelle associazioni di produttori onesti che si sforzano
di coniugare sviluppo e legalità».
«Ricordiamo
con gratitudine anche Bernardino Verro fondatore di cooperative che avevano lo
scopo di liberare dal bisogno i contadini poveri, dando loro gli strumenti per
costruirsi il lavoro – dice Pippo Cipriani, di Legacoop Sicilia -. Le
cooperative che oggi operano sui terreni confiscati ci ricollegano a quella
esperienza sicuramente positiva per Corleone e la Sicilia».
«Se il ricordo di Bernardino Verro a cent'anni dal suo assassinio è
ancora vivo nella comunità corleonese e tra i lavoratori italiani – conclude
Mario Ridulfo, componente della segreteria della Camera del lavoro di Palermo -
significa che profonda è stata la sua opera e attuale il suo insegnamento.
Mettere assieme i bisogni, le persone, le idee e offrire loro una prospettiva
di emancipazione e di sviluppo sono ancora oggi un esempio alto di iniziativa
politica e sindacale. Come Verro dobbiamo stare dalla parte dei più deboli,
degli sfruttati, dei bisognosi, dei lavoratori. Come Verro cent'anni
fa, la lotta contro la mafia e la corruzione esige comportamenti coerenti e
coraggio in chi è chiamato a dirigere e ad amministrare una comunità. Il modo
migliore per onorare Verro è fare come Verro».
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